A fine novembre tutti i giornali locali riportavano con evidenza la notizia della seconda bocciatura da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, massima autorità sanitaria nazionale, al mega-progetto di ENI Rewind per un inceneritore di fanghi di depurazione che dovrebbe sorgere a due passi dall’abitato di Malcontenta (della prima davamo conto con un articolo del 19 aprile).

Con un parere tecnico inviato alla Regione Veneto l’ISS avverte per la seconda volta che un impianto di questo tipo potrebbe avere gravi conseguenze sulla salute della popolazione che vive intorno a Porto Marghera e sull’ambiente.

Di seguito riportiamo una sintesi delle (inquietanti) preoccupazioni del’ISS, estratte dal dettagliato e molto documentato parere tecnico di ben 15 pagine.

  1. La qualità dell’aria intorno a Porto Marghera è già pessima: i livelli di inquinanti come PM10, PM2.5 ((polveri sottili e ultrasottili)e Benzo(a)pirene superano già oggi i limiti vecchi del 2010; limiti che l’Unione Europea impone di dimezzare entro il 2030.
  2. ENI non ha considerato che il territorio è già gravemente inquinato: perché sottovaluta l’impatto delle emissioni dell’inceneritore in un contesto territoriale così compromesso, e addirittura nei suoi calcoli non tiene conto di alcuni inquinanti come benzene e ammoniaca.
  3. Pericolo PFAS: ISS mette in discussione i risultati delle prove fatte da ENI per dimostrare l’efficacia dell’incenerimento per distruggere queste pericolosissime sostanze. L’istituto cita studi recenti su inceneritori di rifiuti urbani e speciali che dimostrano il contrario, visto che è stata rilevata la presenza significativa di PFAS nei fumi, nelle ceneri e nei reflui di processo. 
  4. Inquinamento dell’acqua e della Laguna: ENI non ha fornito informazioni sufficienti per poter valutare se PFAS e altri inquinanti contenuti nelle acque di scarico saranno effettivamente trattenuti in fase di depurazione. Il rischio concreto è che queste sostanze finiscano nella Laguna!
  5. Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) non attendibile: nell’area di Marghera alcuni studi epidemiologici indicano un eccesso di mortalità e ospedalizzazioni per tumori, malattie respiratorie e cardiovascolari. Secondo ISS la VIS presentata  da ENI sottostima l’impatto sulla salute provocato da questo impianto, perché l’analisi tossicologica del rischio non include alcuni inquinanti chiave come NH3, PM10, PM2.5, utilizza valori di riferimento non aggiornati rispetto alle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del 2021, non prende in considerazione il rischio cancerogeno per alcune sostanze, come PM2.5 e Benzene, e non sono stati inclusi nel profilo di salute specifico i rischi tumorali legati ai PFAS.

Va aggiunto che, nelle conclusioni del suo documento, l’ISS porta una critica neanche troppo velata al consulente scientifico di ENI Rewind per la Valutazione di Impatto Sanitario (…si ritiene necessario da parte di questo Istituto suggerire alla Regione di ricevere valutazioni condotte con maggiore accuratezza…), critica severa verso chi crede di farsi forza delle proprie credenziali scientifiche e accademiche, maturate in precedenza, per non tenere conto di un evidente conflitto di interessi, nel banalizzare gli evidenti danni alla salute e all’ambiente prodotti dai grandi gruppi per cui svolge consulenze.

Ricordiamo che la presentazione ufficiale del progetto di ENI per questo mega-inceneritore è avvenuta all’inizio di aprile del 2023. Nei piani della multinazionale l’impianto, perciò, sarebbe dovuto partire già un anno e mezzo fa, dopo una formale presentazione “in sordina” in una piccola sala di Malcontenta.

ENI forse non si aspettava di trovare un ostacolo così grosso, rappresentato da un movimento NO INCENERITORI fatto dal coordinamento di molte Associazioni per la salute e l’ambiente e dalla consulenza dei medici di ISDE-Medici per l’Ambiente, che ha saputo organizzare una grande quantità di iniziative sempre più partecipate, culminate nella grandissima manifestazione a Mestre il primo giugno di quest’anno.

È grazie a questo movimento che c’è stato il coinvolgimento dell’Istituto Superiore di Sanità, ma anche dell’Università di Padova, per cui adesso è nel pieno dell’attuazione un grande progetto di biomonitoraggio su bambini e adulti di Marghera e dintorni, che si concluderà nel 2026.

Per valutare gli effetti del documento dell’ISS si è svolta una grande assemblea del coordinamento, il 2 dicembre a Marghera. Riporto parte del comunicato finale:

Ora si dovrà esprimere il Comitato Tecnico per la Valutazione di Impatto Ambientale, e poi sarà la Conferenza dei Servizi a dare via libera o meno al progetto.

 Ma attenzione la partita è tutta politica e non tecnica, i veri decisori sono Zaia e Brugnaro!

Il parere di ISS è un punto importante a nostro favore ma non basta, perché gli interessi in gioco valgono decine di milioni di euro!

Per respingere definitivamente gli Ecomostri di ENI e di Veritas è necessario mantenere alto il livello di mobilitazione.

Partecipa alle iniziative e SOSTIENI il Coordinamento No Inceneritore con una sottoscrizione intestata a: 
Opzione Zero c/o Banca Etica IBAN IT03G 05018 12101 000020000028.
Siro Valmassoni
Medico ambientalista, per 40 anni anche anestesista rianimatore

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