Intervista al dottor Carlo Beraldo già Direttore dei servizi sociosanitari nelle aziende sociosanitarie del Veneto Orientale e del Friuli Venezia Giulia e componente di Ve.R.So.-VenetoRicercaSociale
Da “un po’ di tempo” sono iniziati a Mogliano Veneto i lavori di ristrutturazione dell’immobile ex sede del distretto sociosanitario di via XXIV maggio per la creazione della “Casa della Comunità” struttura finanziata in parte da fondi del PNRR e in parte da fondi comunali.
L’inizio dei lavori era particolarmente atteso sia dai cittadini che dalle Associazioni del territorio. I primi vorrebbero capire quali servizi sanitari spostati “temporaneamente” nella sede del Gris troveranno posto nella nuova struttura, mentre alle Associazioni del territorio preme invece sapere anche quando sarà possibile riutilizzare la sala del centro sociale compresa nello stesso immobile.
L’intervento prevede la ristrutturazione e messa a norma di una porzione dell’edificio esistente. Alla fine dei lavori previsti per marzo 2026 sorgerà una struttura sociosanitaria di riferimento territoriale per i cittadini di Mogliano Veneto e delle zone limitrofe (come, ad esempio, Preganziol o Zero Branco…) e dell’assistenza di prossimità sul territorio.
Che erogazioni sono dunque previste in questa struttura?
Sul sito dell’Ulss2 si legge che verrà offerta un’assistenza di base e cure primarie, assistenza specialistica ambulatoriale, diagnostica di laboratorio di base per immagini: saranno realizzati 15 ambulatori specialistici, un punto unico di accoglienza, un punto prelievi e servizi comuni.
La legge di riferimento (DM della Sanità 23 maggio 2022 n.77) lascia alcuni dubbi non chiariti soprattutto sul ruolo all’interno della Casa della Comunità degli Enti del Terzo Settore. Per approfondire questo ed altri aspetti abbiamo intervistato il dott. Carlo Beraldo già Direttore dei servizi sociosanitari nelle aziende sociosanitarie del Veneto Orientale e del Friuli Venezia Giulia e componente di Ve.R.So.-VenetoRicercaSociale, relatore dell’incontro tenutosi il 3 febbraio scorso all’interno del percorso organizzato dalle Associazioni del territorio guidate da Apio Odv, Libera (Presidio di Preganziol e Mogliano Veneto) e Ve.R.So dal titolo “Dove sta andando la Sanità” proprio sul tema delle Case della Comunità.
Durante l'incontro del 3 febbraio ha introdotto il tema del ruolo della Comunità territoriale e delle reti di prossimità nel progetto delle Case della Comunità e il concetto di co-produzione in sanità. Secondo lei quali strategie dovrebbero mettere in atto le Associazioni di cittadini e volontariato per poter essere effettivamente parte attiva di questo processo?
“Credo sia innanzitutto necessaria una riflessione sul significato e di conseguenza sul ruolo e sulla funzione che le diverse associazioni, e in queste soprattutto i membri che le compongono, attribuiscono all’esperienza associativa svolta. Il richiamo espresso dalla normativa sul terzo settore (D. Lgs 3 luglio 2017, n. 117 – Codice del Terzo settore) alle “finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale” che qualificano l’azione di codeste organizzazioni, riempiono di valore l’impegno svolto dagli associati che devono essere consapevoli che il loro contributo assume una valenza positiva nel senso di un miglioramento della qualità della vita non solo dei singoli soggetti avvicinati ma dell’intera comunità alla quale tali soggetti appartengono.
È la consapevolezza di tale convincimento che impegna – o dovrebbe impegnare -, stante le condivise finalità, le diverse organizzazioni, presenti in uno specifico territorio, a “ritrovarsi” e ad allearsi per condividere quanto ciascuna realizza, per meglio finalizzare le rispettive azioni e per insieme interloquire con le diverse istituzioni”
Un ulteriore tema da lei affrontato è stato che il patrimonio salute sta nelle connessioni fra i vari soggetti pubblici e privati. In questo periodo nel quale si sta evidenziando una crisi della solidarietà famigliare "a favore" della solidarietà di comunità quali sono, a suo parere, le criticità e le opportunità a livello sociosanitario di questo passaggio? Quali vantaggi può portare a questa nuova forma di solidarietà il progetto delle Case della Comunità'?
” La progettualità connaturata alla Casa della Comunità parte dall’idea che la salute di ciascuna persona e delle comunità dove le persone vivono è qualcosa che va oltre il tradizionale concetto di sanità, intesa come insieme di prestazioni erogate da specifiche strutture a ciò incaricate. Le prestazioni sono sicuramente necessarie ma la qualità del benessere individuale e delle comunità dipende, oltre a queste, da una pluralità di fattori ambientali, economici, sociali, demografici, stili di vita e molto altro ancora che rimandano a una piena responsabilizzazione dei singoli, delle comunità e in particolare delle espressioni/risorse sociali di queste ultime, impegnate nell’analisi e nella consecutiva modifica di codesti fattori, impegno da svolgersi insieme ai servizi istituzionali a ciò dedicati”
In questo periodo a livello territoriale si sta, anche se con difficoltà, concretizzando il percorso di formazione degli Ambiti Territoriali Sociali. In quale relazione sono questi nuovi soggetti con le Case della Comunità? Quali possono essere per i territori i punti di forza dell'integrazione fra queste due realtà?
“Se si condivide l’idea di salute prima evidenziata non si può che aderire a un processo strategico, culturale e organizzativo che raccorda le risorse formali/istituzionali quali i servizi sociali e quelli sanitari con le risorse associative sociali presenti nella comunità, e ciò con l’obiettivo di un concreto miglioramento della qualità della vita e delle condizioni di salute delle singole persone e dei contesti di vita comunitari. Sono quindi elementi costitutivi di questo processo collaborativo il coinvolgimento dei diversi attori, pubblici e del privato-solidale, al fine della definizione di concordate fasi progettuali, esecutive e pure valutative qualificanti le azioni ritenute necessarie per generare nuovi livelli di qualità esistenziale nei diversi luoghi di vita”.
Ringraziamo il dott. Beraldo per gli interventi che hanno chiarito e aperto nuove prospettive su un argomento che, seppur per ora ancora lontano dai cittadini, diventerà presto parte della nostra quotidianità.
La prima intervista su "Dove sta andando la sanità" è stata pubblicata il 25/03/2025 sul tema:
“Dove sta andando la Sanità in Veneto”. Il quadro dell’evoluzione del Servizio Sanitario Nazionale
La prossima di "Dove sta andando la sanità" verrà pubblicata sabato 29/03/2025 e sarà sul tema:
“Ambiti territoriali sociali in Veneto: quale futuro per i servizi sociali dei comuni"