Intervista al dottor Franco Toniolo già segretario regionale sanità della Regione Veneto e presidente di Ve.R.So-VenetoRicercaSociale sul tema “Salvare il Servizio Sanitario Nazionale”


Il nostro Sistema Sanitario Nazionale negli ultimi anni ha subito un progressivo aumento delle criticità nei servizi offerti tanto che molti cittadini si trovano, nei limiti delle loro possibilità anche economiche, a cercare percorsi di cura alternativi presso strutture private o convenzionate e le libere professioni mediche.

Di pari passo è aumentato il fenomeno per cui gli stessi cittadini si rivolgono agli enti del terzo settore (Associazioni, Fondazioni ecc) per avere sostegno nelle difficoltà incontrate. Da qui nasce l’impegno del mondo del volontariato, nel “fare rete” per informare e aiutare i cittadini a muoversi all’interno di burocrazia e richieste non sempre chiare.

Anche nel nostro territorio moglianese i cittadini vivono le stesse difficoltà e il tema sociosanitario è particolarmente sentito: il trasferimento dei servizi del distretto al Gris, i ritardi nella partenza dei lavori della Casa della Comunità sono alcuni degli aspetti critici sui quali è necessario fare chiarezza.

Allo scopo di capire, quindi, lo sviluppo della sanità nel nostro territorio alcune Associazioni (Omega Aps, Quartiere Est, Il Pesco aps, CoorVol.Tv sud, Associazione Semi di Luce, Quartiere Ovest) coordinate da Apio Odv, Ve.R.So-VenetoRicercaSociale, e Libera (Presidio di Preganziol-Mogliano Veneto) hanno organizzato fra gennaio e febbraio 2025 un ciclo di 3 incontri sul tema “Dove sta andando la sanità”.

A latere delle tre serate ho intervistato i tre relatori e in particolare in occasione della prima serata intitolata “Salvare il Servizio Sanitario Nazionale” tenutasi il 20 gennaio scorso il dott. Franco Toniolo già segretario regionale sanità della Regione Veneto e presidente di Ve.R.So-VenetoRicercaSociale.

All'inizio dell'incontro lei ha parlato della spinta fondamentale della società civile nella creazione di leggi su tematiche di ampio respiro. Sembra tuttavia che ad oggi la società civile stia attraversando un momento di difficoltà: secondo lei quali azioni dovrebbero essere perseguite affinché la Società civile  possa  essere di nuovo propositiva su tematiche socio sanitarie?

“Le Associazioni, organizzazioni della Società civile che già operano nel settore, dovrebbero creare rete fra di loro e promuovere insieme iniziative di confronto, approfondimento, mobilitazione. Privilegiando la costruzione di piattaforme comuni, e, per far questo, eventualmente rinunciando a qualche aspetto della propria impostazione. Più vasta è la lotta per conseguire la sostanza degli obiettivi, e più probabile è ottenere risultati positivi. La tutela della salute, del nostro sistema sanitario pubblico e universalistico, è un esempio perfetto”

In questi mesi si parla di una “trasformazione” delle Ulss: ad esempio pare che l’Ulss2 Marca Trevigiana perda la "S" del Sociale le cui attività dovrebbero essere gestite dagli enti locali: è una possibilità concreta? Se sì cosa significherebbe per i cittadini in termini di vantaggi e/o svantaggi?

 “Il tema della perdita della seconda s delle Aziende Unità locale socio sanitaria – Ulss, va quasi sicuramente collegato all’attuazione della recente legge regionale sugli ATS, Ambiti territoriali sociali (Lr n 9/2024). Per come è strutturata la legge c’è il rischio che tramonti definitivamente il c. d. “modello veneto” di integrazione fra il sociale e il sanitario. Le conseguenze per i cittadini (e gli stessi Comuni) saranno di ulteriori difficoltà. I primi a ricevere prestazioni, i secondi a fornirle.”

In termini di attività socio-sanitarie quali margini di manovra rispetto alle decisioni della Regione hanno gli enti locali?

“Purtroppo poche. È vero che le competenze delle attività sociali sono in capo ai Comuni, ma chi detta le regole tramite le leggi e la programmazione è la Regione. Le attività socio sanitarie per eccellenza poi (anziani non autosufficienti, materno infantile, salute mentale, dipendenze e disabilità) sono in capo alla Regione. Che ascolta poco o niente i Comuni. Quindi pochi margini di manovra. Ed è un peccato, perché il Comune è l’Istituzione più prossima ai cittadini. Non si risolvono i problemi con un uomo solo al comando (in Italia o nel Veneto), ma con il confronto e la partecipazione.”

Ringrazio il dott. Toniolo per la disponibilità e la chiarezza delle risposte. Auspichiamo che il Servizio Sanitario Nazionale torni presto ad essere considerato dai cittadini un servizio efficiente e dalla Politica (a tutti i livelli) una priorità.


Le interviste su  ““Dove sta andando la Sanità in Veneto”” continuano con:
La seconda sul tema “Interventi sociosanitari sul territorio: La Casa della comunità” giovedì 27/03/2025
La terza sul tema “Ambiti territoriali sociali in Veneto: quale futuro per i servizi sociali dei comuni” sabato 29/03/2025

Tiziana Baù
Nata e cresciuta a Mogliano Veneto, è da sempre impegnata sul territorio in attività di volontariato nell’ambito del sociale e della scuola. E' stata Assessore alle politiche sociali e della casa dal 2015 al 2019.

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