Mentre lo spettro di una guerra reale soffia insistentemente nei venti di tutto il mondo, la guerra commerciale prosegue senza sosta sui fronti più caldi – tra essi, ancora e sempre, le tecnologie comunicative. Huawei ha appena lanciato una nuova linea di smartphone con l’obiettivo di continuare la propria crescita in Cina e intensificare la sfida di mercato ad Apple. Il colosso tecnologico cinese ha lanciato la serie Pura 70, in sostituzione della “serie P” lanciata per la prima volta nel 2012. Cresce sempre più quindi la “self confidence” di Huawei, che negli ultimi anni ha causato notevoli preoccupazioni negli Stati Uniti con la conseguente decisione da parte di Washington di imporre sanzioni progettate per impedire al gruppo cinese di accedere a tecnologie di fascia più elevata.

Le multinazionali non sono tuttavia gli unici attori sul teatro della guerra commerciale, dal momento che sempre più forte si fa la voce della tutela ambientale. È di alcuni giorni fa infatti la sentenza della Corte dei Diritti Umani Europei in favore di un gruppo di donne svizzere. Oggetto del contendere: l’insufficiente intervento del governo svizzero nel controllare l’inquinamento climatico, che ha portato a maggiori e più frequenti ondate di calore con conseguente impatto sulla salute dei cittadini, soprattutto se anziani. La decisione potrebbe costringere il governo svizzero a rivedere le proprie politiche climatiche, tra cui gli obiettivi di riduzione delle emissioni a breve termine in linea con l’accordo di Parigi.

Nel frattempo la quinta economia mondiale nonché più popolosa democrazia sul pianeta, l’India, si prepara alle elezioni governative. È largamente attesa la vittoria del partito induista-nazionalista attualmente in carica da due mandati, il Bharatiya Janata Party di Narendra Modi. Chiunque sia il vincitore, dovrà prendere le redini con quella che in questo momento è l’economia con la crescita più rapida al mondo, e un tasso di crescita del prossimo biennio superiore a quello cinese.

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While the spectre of a real war blows insistently within the winds all around the world, the “trade war” continues unabated on the hottest fronts – among them, still and always, communication technologies. Huawei has just launched a new line of smartphones with the aim of continuing its growth in China and intensifying the fight against Apple. The Chinese technological giant has launched the Pura 70 series, replacing the “P series” which was first launched in 2012. Huawei’s “self confidence” is therefore increasingly growing, a fact that in recent years has caused considerable concern in the United States with Washington even deciding to impose sanctions designed to prevent the Chinese group from accessing higher-end technologies.

However, multinationals are not the only actors in the “trade war”, as the voice of environmental awareness becomes increasingly louder. Only a few days ago, in fact, the European Court of Human Rights ruled in favor of a group of Swiss women. Subject of the dispute: the insufficient intervention of the Swiss government in controlling climate pollution, which has led to greater and more frequent heat waves with consequent impact on the health of citizens, especially the elderly. The decision could force the Swiss government to review its climate policies, including short-term emissions reduction targets in line with the Paris Agreement.

Meanwhile, the world’s fifth largest economy and most populous democracy on the planet, India, is preparing for government elections. The victory of the Hindu-nationalist party currently ruling the nation and which has been in office for two mandates, Narendra Modi’s Bharatiya Janata Party, is widely expected. Whoever wins will have to take the reins of what is the fastest growing economy in the world, with an expected growth rate over the next two years higher than China’s.

Enrico De Zottis
Enrico De Zottis Nato a Venezia nel 1987 e cresciuto a Mogliano Veneto, da oltre un decennio si occupa professionalmente di Gestione delle Risorse Umane presso aziende multinazionali. Ad oggi vive e lavora a Lione (Francia). Nel tempo libero si dedica allo studio di tematiche socio-economiche, oltre che alla musica e al trekking. Ha conseguito la Laurea Magistrale in Giurisprudenza a Padova e un Master in Analisi Economica a Roma.

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