Che altri posti hai trovato e che ti piace frequentare?

ROBERTO: “Generalmente non posti come questo (ride) No via, sto scherzando. In parte. La mia percezione della città è cambiata soprattutto quando ho scoperto il servizio di biciclette pubbliche a noleggio – una cosa che trovo ancora incredibile – e ho cominciato a esplorare aree più grandi nel tempo libero. La città ha tantissima storia, e secondo me le Chiese sono un’ottima rappresentazione di questo.”

In che senso? Per il loro aspetto e la loro architettura?

ROBERTO: “Anche, ma non solo. Per cominciare le Chiese sono il cuore dei vari quartieri, e in questo senso sono molto utili per l’orientamento. Non chiedermi i nomi dei quartieri e delle strade perché non riesco mai a ricordarli, ma con le Chiese sono bravissimo ad orientarmi (ride). E poi dentro puoi trovare dei veri e propri racconti storici della città e del Paese, dalle statue di Giovanna d’Arco alle liste di nomi degli abitanti del quartiere caduti durante la Prima Guerra Mondiale, e quindi (siamo interrotti dalla voce di Victoria che ci chiama urlando: lei e Francine stanno saltando sul tavolo del DJ completamente fuori tempo, mentre Anna le guarda ridendo. Julien, seduto a fianco a noi, fa finta di niente e continua a bere in silenzio. La conversazione prosegue.)”

Tuttavia, con tutto il rispetto, sbaglio a pensare che non passi tutto il tuo tempo libero nelle Chiese?

ROBERTO: “No no certo! Una cosa che ho sempre adorato ad esempio sono le librerie e i musei, e in questa città puoi trovarne di tutti i tipi. Le librerie per esempio, puoi trovare quella gigante e super fornita che è praticamente un super mercato di libri e quella piccolina, nascosta in una viuzza che pochi conoscono e che custodisce libri vecchi e rarissimi – davvero quando entri in una di queste librerie “artigianali” pensi di essere entrato non in un negozio ma in uno stereotipo, tutto sembra uscito da un film pieno di cliché sulla Francia! E i musei sono davvero di tutti i tipi, dalle origini Romane della città alla storia del cinema. E ci sono spesso eventi speciali che permettono di visitarli con qualche forma di sconto, cosa che aiuta. Quindi ecco, direi che il bello di questa città è che offre davvero una grandissima varietà di contesti e di atmosfere.”

E in queste tue esplorazioni sei sempre solo? Oppure frequenti anche contesti in cui puoi conoscere altre persone diverse dai colleghi di lavoro – e dalle espatriate italiane?

ROBERTO: “(ride) Sì effettivamente da come ho raccontato può sembrare che fuori dal lavoro io viva un po’ da eremita, ma in realtà è solo che mi piace esplorare la città da solo quando posso, è un’esperienza che per me è emotivamente importante. Detto questo, per rispondere alla tua domanda – hai detto bene, ci sono delle comunità di Espatriati, o Expat, molto attive che organizzano ritrovi e soprattutto aiutano i nuovi arrivati a capire come…beh direi quasi a capire come sopravvivere. E non solo Italiani, la città attira lavoratori e studenti da tantissimi paesi diversi.”

E come si può entrare in contatto con queste comunità? Ci sono dei canali specifici che consigli?

ROBERTO: “Nel mio caso ho trovato utile Facebook, dove si trovano Gruppi in cui i vari Espatriati comunicano, scambiano informazioni e in cui gli eventi per Espatriati vengono pubblicizzati. È così per esempio che ho conosciuto Anna e Victoria, ad una cena con quiz a squadre organizzata appositamente per Espatriati, poi..”

A questo punto sentiamo un forte rumore venire dalla pista da ballo e ci voltiamo di colpo. Francine è caduta dal tavolo dove stava saltando, e cadendo ha trascinato giù con sé una delle casse stereo. Ora è sdraiata a terra con un piccolo taglio sulla fronte mentre Victoria, improvvisamente del tutto sobria e lucida, la sta esaminando. Julien, anche lui medico, la assiste. Anna è seduta al fianco di Francine, pallida per la paura. Alla fine, non è nulla di serio. Anna abbraccia Francine, a cui Victoria ha messo un cerotto trovato non si sa dove, e insieme si incamminano fuori dal locale verso la fermata del tram. Julien restituisce le scarpe a Victoria, dopodiché anche loro lasciano abbracciati il locale. Roberto ed io aiutiamo il DJ a rimettere in piedi l’impianto audio semi distrutto. La serata finisce.

Enrico De Zottis
Enrico De Zottis Nato a Venezia nel 1987 e cresciuto a Mogliano Veneto, da oltre un decennio si occupa professionalmente di Gestione delle Risorse Umane presso aziende multinazionali. Ad oggi vive e lavora a Lione (Francia). Nel tempo libero si dedica allo studio di tematiche socio-economiche, oltre che alla musica e al trekking. Ha conseguito la Laurea Magistrale in Giurisprudenza a Padova e un Master in Analisi Economica a Roma.

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