Millennial in Francia – parte 5

Venite spesso in questo locale?

ANNA: “Io ci sono venuta la prima volta la scorsa estate quando avevano montato un trampolino per fare i tuffi nel fiume – divertentissimo, pensa che quando hanno saputo che ero stata insegnante di nuoto mi hanno chiesto di spiegare alcune tecniche per tuffarsi, e alla fine il locale mi ha offerto la cena (ride)”.

VICTORIA: “Un mio amico che fa il DJ a Verona ha lavorato qui un paio di estati fa ed è stato lui il primo a invitarmi. È un posto carino, non hanno moltissima scelta in termini di cocktail però ci vengono persone interessanti, e a volte fanno anche serate di musica acustica. Cose più da atmosfera riflessiva, perfette per te (dice a Roberto, poi si rivolge al fidanzato Julien) Non cheri, merci!…mio moroso prende sempre drink troppo grandi per lui e mi chiede di aiutarlo a finirli. Che testa…”

Trovate che posti come questo siano utili per socializzare, dal punto di vista di persone nuove in questa città e questa comunità?

ANNA: “Beh dipende cosa cerchi, di sicuro non vieni qui per fare conversazioni particolarmente approfondite. Però da un altro punto di vista in posti così ti senti in contatto con l’atmosfera più spontanea della città, con il suo “polso” se vuoi, e questo è utile per sentirsi meno alienati, meno distaccati (poi si rivolge a Francine) Oui, je viens! Scusatemi (si allontana in direzione della pista da ballo, dove Francine la sta aspettando)”

ROBERTO: “Per me vale abbastanza quello che ha già detto Anna. Una volta non ero particolarmente amante di questo tipo di contesti, diciamo, ma ora sto un po’cambiando idea…”

VICTORIA: “Hallelujah! (ride, bevendo un mojito)”

ROBERTO: “Eddai! È che non ho mai tanto trovato questo tipo di ambienti molto stimolanti, ma probabilmente quando si cambia vita come abbiamo fatto noi si sviluppa una prospettiva diversa sulle cose. Alla fine quello che vedo qui sono persone che vengono per rilassarsi e divertirsi e questa è una bella cosa. E poi si possono anche fare conoscenze, se non sbaglio, è proprio qui che Anna ha conosciuto la sua amica.”

VICTORIA: “Amica?”

ROBERTO: “Sì Francine, la sua amica, con cui è venuta questa sera. Quella che è li con lei a saltare sotto gli altoparlanti.”

VICTORIA: (volge gli occhi al cielo e ride) “Roby tesoro mio, un giorno dovrò spiegarti un po’ di cose. Comunque (si rivolge a me) per rispondere alla tua domanda: io ho bisogno di venire in posti così per sfogarmi perché altrimenti uccido di botte qualcuno, e…Non cheri, je le veux pas!!…ecco appunto…dicevo? Ah sì: la differenza forse è che qui c’è più attenzione a creare un’atmosfera speciale, è come se ogni persona qui presente facesse tutto il possibile per rendere indimenticabile l’esperienza della serata, capisci? Non ci sono il cinismo e la disillusione che trovi spesso in Italia, è come se qui ci fosse più voglia di vita.”

Quindi ritenete che in contesti come questo le differenze tra popolazione nativa e stranieri si sentano meno, diciamo?

ROBERTO: “Per certi versi sì, o quantomeno venendo in locali come questo ti accorgi che la distanza tra te e i “nativi”, come li hai chiamati tu, non è in fondo così grande. Anzi ho scoperto che uno dei due proprietari di questo posto è tra i principali sostenitori di questa città dell’Organizzazione per cui lavoro. È interessante e anche bello vedere quali connessioni si scoprono.”

VICTORIA: “Sì giusto, e poi anche il fatto che…Julien, je t’ai dit non!!! Ma ghèto malta née recie?!? Ma porca… (detto questo si toglie le scarpe, le lascia in mano a Julien e si butta nella pista da ballo insieme ad Anna e Francine)”

(conclusione a seguire)