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Una delle domande che un vegetariano si sente fare più spesso è la seguente: “Ma neanche il pesce?”, con un tono tra l’incredulo e il preoccupato. Certo che no! Neanche il pesce (per chi avesse ancora dei dubbi, i pesci non sono vegetali). Quindi sì, i vegetariani agli occhi di molti – ancora tanti purtroppo! – sono dei diversi. E irrecuperabili, ma vale comunque la pena di provare a riscattarli dalla triste vita ascetica e priva di piaceri che hanno scelto.

A questo punto in genere iniziano battutine e provocazioni, con tematiche di fondo che vanno dal “non sai cosa ti perdi” al “per fortuna che almeno non sei vegano”, passando per “e non pensi che uccidi l’insalata”.  Qualcuno ricorderà il meraviglioso Indovina chi viene a cena, mitico film con l’indimenticabile coppia Hepburn-Tracy… Ecco, se l’invitato è un vegetariano qualche scompiglio lo porta ancora e, a quanto risulta da un articolo di due studiosi delle Università di Stanford e Pennsylvania (Julia Minson e Benoit Monin), dà pure un po’ fastidio.

Secondo lo studio: “Già un vegetariano muto, con la sua stessa presenza si farebbe portatore di un rimprovero morale implicito, che suscita nei carnivori reazioni di difesa”. A un gruppo di persone, tutte carnivore, era stato chiesto di annotare qualunque parola venisse loro in mente in relazione ai vegetariani: la metà dei partecipanti si servì di termini con valenza negativa come “arroganti”, “presuntuosi”, “fastidiosi”. Se poi parliamo dei vegani, ancora peggio (Bisogna smetterla di prendere in giro i vegani, ilpost.it).

Perché un comportamento virtuoso dal punto di vista etico, salutistico e ambientale risulta essere più irritante che ammirevole? Non lo so, ma consiglio di vedere il monologo Gola dell’indimenticato Mattia Torre, interpretato da Valerio Aprea (disponibile su RaiPlay), per riflettere al riguardo. O di leggere qualcosa sul paradosso della carne (quasi tutti amano gli animali, quasi tutti li mangiano: come si spiega questa dissonanza cognitiva?), consultabile in internet.

Per concludere… quanto fastidioso vi è sembrato questo articolo? Portate pazienza, se i vegetariani danno fastidio muti, figuriamoci se scrivono!

Elena Carraro
Dopo la laurea in Lingue e Letterature straniere, ha approfondito altri percorsi di studio e intrapreso la professione di fisioterapista, condividendo con altri operatori sanitari l'impegno per la difesa della dignità della persona fino all'ultimo istante di vita. Ha sempre coltivato l'amore per la musica e la scrittura. Ha pubblicato L'Uovo di Mary - Storia di una sopravvivenza (Cleup 2018) e Triplo Concerto (Antilia 2023). Lasciato l'ambito sanitario per "anzianità", lavora oggi come copywriter.

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