Riassumendo: dopo che il colosso del fossile ENI (con la sua consociata ENI Rewind) ha presentato, alla fine del 2022, il progetto per la costruzione di un mega impianto per l’incenerimento di 190.000 tonnellate di fanghi di depurazione vicino alle abitazioni di Marghera e Malcontenta, il coordinamento dei comitati NO INCENERITORE FUSINA, con il supporto scientifico di ISDE-Medici per l’Ambiente, ha allargato e consolidato il movimento che già aveva messo consistenti bastoni fra le ruote alla possibilità di costruire nuove linee di incenerimento di rifiuti da parte di Veritas, nella stessa zona.

Nella primavera del 2023 si sono registrati i maggiori successi di questo movimento, quando una grande massa di manifestanti è riuscita a scompaginare i piani della multinazionale, che intendeva fare la presentazione pubblica del progetto, obbligatoria per legge, di soppiatto in una piccola sala di Malcontenta.

Nei giorni successivi, poi, una delegazione del coordinamento si è presentata alla sede VIA (Valutazione Impatto Ambientale) di Venezia, presentando più di 5.000 osservazioni sulle criticità del progetto ENI con il risultato di un suo rallentamento di sei mesi, poiché la Regione Veneto si è vista costretta a chiedere integrazioni tecniche alla multinazionale.

Queste integrazioni sono arrivate all’ultimo giorno utile, proprio a ridosso delle feste natalizie.

Ora il procedimento entra nel vivo, la palla passa al comitato tecnico regionale per la valutazione ambientale, e poi alla conferenza dei servizi che dovrebbe pronunciarsi entro il 27 marzo, data di convocazione già ufficializzata.

Pochissimo il tempo per produrre le controdeduzioni per Enti e cittadini, solo 15 giorni, dopo le restrizioni introdotte dal Governo Draghi, ma il Coordinamento No Inceneritore Fusina, così come ISDE Medici per l’Ambiente e Medicina Democratica con un lavoro straordinario sono riusciti a trasmettere nuove e decisive osservazioni entro il termine del 2 gennaio.

Il 6 gennaio 2024 una delegazione si è presentata, con grande striscione “STOP velENI”, davanti all’ ENI store di Mestre per una conferenza stampa.

In concomitanza è stato prodotto un comunicato stampa dove possiamo leggere:

I trucchi di ENI Rewind non incantano chi non voglia lasciarsi incantare, certamente non noi. La “valanga” di integrazioni presentate e apparentemente impeccabili servono solo a confondere le idee a Enti e cittadini. Esaminati uno a uno, per ciascuno di questi documenti abbiamo dimostrato limiti e manipolazioni nelle nostre nuove osservazioni. La pericolosità dell’inceneritore per fanghi inquinati a due passi da Malcontenta rimane eccome, anzi i dubbi che avevamo ora diventano certezze, soprattutto sul tema PFAS. Ora attendiamo al varco Regione, Comuni di Venezia e Mira, e tutti gli altri enti interessati: li diffidiamo formalmente ad approvare un progetto che mette a repentaglio la salute dei cittadini e che produrrà sicuri impatti negativi sul territorio e sulla Laguna. Ci sono tutti i presupposti per applicare il Principio di Precauzione, se non lo faranno si assumeranno una responsabilità politica pesantissima, di cui dovranno rispondere”.

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