Un libro sul sindaco Costante Gris, che presenteremo il 21 ottobre a Villa Torni, serve per far emergere dall’oblio, la personalità politica e sociale dell’illustre concittadino.

La situazione socioeconomica dell’Italia post-unitaria era grave. Agostino Depretis, esponente moderato della Sinistra storica, dal 1876 al 1887 aveva formato ben otto governi, alleandosi ora con la destra, ora con la sinistra. Depretis considerava le crisi economiche come “temporali, fenomeni naturali contro i quali l’unico rimedio possibile è quello di aprire l’ombrello e aspettare che passino”. Il risultato era stato decadimento e corruzione che porteranno nel 1892, agli scandali della Banca Romana e del Banco di Sicilia. 

Il Paese era in caduta libera e l’emigrazione sembrava l’unica soluzione alla miseria che colpiva le masse contadine. Emigreranno il 5,6% dei veneti. In alcune aree del trevigiano, del vicentino e del padovano lasceranno il proprio paese il 20% della popolazione. Nel trevigiano e veneziano, la pellagra colpiva il 30% della popolazione contadina.

In questo scenario attendere aiuti dallo Stato diventava insostenibile. Personaggi come Luigi Luzzati, Giuseppe Toniolo, Vincenzo Breda, Emilio Morpurgo, Fedele Lampertico, Leone Wollemborg e il giovane concittadino Costante Gris, uniti dalla frequentazione all’Università di Padova e in contatto con quella di Milano, proponevano l’intervento dello Stato nel campo economico-sociale e superando le visioni capitaliste e socialiste, daranno vita al primo Ateneo italiano ad occuparsi dell’istruzione superiore nel campo del commercio e dell’economia nel 1868, alle Casse rurali e popolari nel 1883, alle Scuole di agraria nel 1890, alla cooperazione come strumento di coinvolgimento non conflittuale delle classi povere nello sviluppo economico, all’Unione delle cooperative nel 1893, alle Case di riposo per non abbienti a metà degli anni Novanta e all’Istituto case popolari nel 1903. Non mancheranno accuse e ostacoli da destra e da sinistra.

Povertà era sinonimo di pellagra e di follia. Tutto quello che oltrepassava la soglia della “normalità”, di quanto considerato convenzionale, era oggetto di rifiuto. Questa irrazionalità sociale, dimenticava che i poveri e i pellagrosierano persone che provavano sentimenti, desideri e sofferenze.

Anche a Mogliano serviva una forte azione a favore degli eterni dimenticati. Libertà, giustizia e progresso socioeconomico sono i motori che spinsero il sindaco Gris a sfidare le regole ammuffite della classe aristocratica e borghese, a volte diventando solidale con il ceto meno abbiente, pur mantenendo il suo forte concetto di liberale.

Non senza pagare di persona, come sindaco, riuscì a coalizzare “sotto la bandiera della solidarietà” tutti i ceti sociali, per liberare i poveri e i pellagrosi dalla caverna nella quale la società benestante li aveva rinchiusi e avviare così uno sviluppo socioeconomico del territorio moglianese.

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