Le evidenze eclatanti e drammatiche che hanno caratterizzato negli ultimi anni gli effetti del riscaldamento del Pianeta sul cambiamento climatico, hanno riproposto con cruda attualità l’importanza del passaggio all’Energia pulita. Se ne parla da anni, ma soltanto ora, finalmente, molti paesi stanno vedendo le energie pulite come la strada obbligata per far fronte alla richiesta di sicurezza energetica. Anche per questo le rinnovabili stanno crescendo in tutto il mondo: l’Europa, ma anche l’India, la Cina e gli Stati Uniti nei prossimi 5 anni vedranno la crescita delle rinnovabili pari a quella che si è verificata negli ultimi 20 anni.

Via i combustibili fossili come carbone, petrolio e gas e spazio a forme di energia pulita: in una sola parola: decarbonizzazione. È l’ultima frontiera delle politiche energetiche che guardano al futuro del Pianeta e alla salvaguardia dell’ambiente [foto] privilegiando metodi di produzione ad impatto zero. L’energia del futuro è dunque quella generata attraverso processi capaci di abbattere completamente le emissioni di CO2 e di altre sostanze tossiche, al punto da non produrre il minimo inquinamento. L’energia pulita può derivare anche da fonti rinnovabili, quelle cioè che non si esauriscono mai come il sole ed il vento, ma considerare i due termini dei sinonimi sarebbe un errore: ecco perché Energia pulita ed Energie rinnovabili non sono affatto equivalenti; queste ultime, infatti, non sempre sono garanzia di energia verde al 100%. È necessario distinguere, quindi, tra fonti di Energia pulita e non pulita. Appartengono alla prima categoria:

  • l’energia solare proveniente dallo sfruttamento della luce del sole. In questo caso sono i pannelli fotovoltaici a creare calore o corrente elettrica;
  • l’energia marina che sfrutta la potenza delle onde degli oceani;
  • l’energia idroelettrica prodotta dalla forza dell’acqua;
  • l’energia eolica, che si ottiene dalla potenza del vento.

Sono invece energie non pulite pur essendo forme di energia rinnovabile:

  • l’energia geotermica;
  • l’energia da biomasse;
  • l’energia da Idrogeno;
  • l’energia da nucleare di nuova generazione, disponibile tra qualche anno, utilizza tecnologie per annullare l’impatto ambientale e la produzione di rifiuti radioattivi.

Infatti queste possono generare emissioni di CO2, durante l’estrazione, attraverso il processo di combustione oppure durante la loro produzione. Ridurre la carbon footprint, ovvero la quantità di gas serra generata durante i cicli della produzione industriale e affrancarsi dalla dipendenza da combustibili fossili, è diventato l’obiettivo comune di molti Paesi. In questo processo di transizione ecologica il ruolo dell’energia pulita è fondamentale. Le strategie messe a punto dall’Unione Europea in termini di clima ed efficienza energetica prevedono un incremento nell’uso di energie rinnovabili di almeno il 35% entro il 2030 e la riduzione dei gas serra di almeno il 55% entro lo stesso anno rispetto ai livelli del 1990. L’obiettivo è il completo abbattimento delle emissioni di carbonio diventando il primo continente completamente neutro entro il 2050. è questa una delle proposte confluite nel Green Deal Europeo, un pacchetto di misure varato di recente che dovrebbe accelerare la trasformazione delle politiche energetiche dei vari stati membri. Qualcosa inizia già a muoversi, come dicono le ultime statistiche: nel 2022 le quote di Energia rinnovabile hanno raggiunto il 24,1%, superando di 2 punti percentuale l’obiettivo prefissato dalla direttiva 2009/28/CE. Anche i target nazionali sono stati ampiamente raggiunti, con l’Italia al 22,4%, ben 3 punti in più rispetto al 19% previsto. Buone notizie arrivano anche dal fronte delle rinnovabili pulite: in base al Report di Ember e Agora Energiewende, il 40% dell’elettricità europea nello stesso anno è stata prodotta usando solare ed eolico. Tra i Paesi europei più virtuosi in fatto di energia green, troviamo la Svezia che ha superato le altre nazioni dell’UE, con oltre il 62% del suo consumo di energia derivato da fonti rinnovabili, seguita dalla Finlandia con il 45% e la Lettonia con il 44%. Eurostat ha rilevato che in fondo alla classifica si posizionano: Malta, Lussemburgo e Belgio, che hanno registrato le percentuali più basse di consumo di energia rinnovabile nel 2022, tra l’13% e il 15%. Puntare sull’energia green consente non solo di bloccare un cambiamento climatico che rischia di diventare irreversibile, ma permette di migliorare la qualità della vita e abbattere completamente gli sprechi energetici con conseguenti benefici anche in termini economici. Ma su quale investire? Attualmente la regina delle rinnovabili è l’energia fotovoltaica sostenibile, inesauribile ma soprattutto pulita, perché genera elettricità attraverso l’uso di impianti fotovoltaici che non rilasciano gas serra nell’ambiente. È inoltre disponibile in qualsiasi momento grazie a un sistema di accumulo a batteria che permette di immagazzinare l’energia prodotta dall’impianto durante il giorno e renderla disponibile al momento opportuno.

Gianni Milanese
Sono nato a Mogliano Veneto nel 1946. Dopo una lunga carriera militare mi sono dedicato alla libera professione come Consulente di Direzione ed Organizzazione, attività che ancora oggi svolgo con grande passione nell’ambito dello Studio Milanese®. Scrivere rappresenta per me un hobby come il Nordic Walking, la Barca a vela, la musica Jazz e l’impegno nel Volontariato. Ho scritto alcuni racconti lunghi e numerose poesie. Ma, fondamentalmente, quando mi metto alla tastiera lo faccio per me stesso e per chi sa ancora accendere la miccia dei sentimenti cioè per coloro che soffrono o gioiscono e che, come me, nello scrivere vivono una seconda vita. In tale ottica la mia scrittura non può essere giudicata come scontata, perché l’esistenza non lo è mai. Secondo me un racconto per toccare le corde deve essere dolceamaro come appunto lo è la vita. Dal 2021 collaboro con il mensile di attualità, cultura e società L’ECO di Mogliano e con altri periodici [Trevisani nel Mondo, D&V…]. Vivo e lavoro a Villorba, ridente cittadina a nord di Treviso, nel comprensorio del Parco naturalistico del fiume Storga.

1 COMMENT

  1. Premetto che sono completamente d’accordo con quanto scritto, a scanso di equivoci: non vorrei essere accusato di negazionismo climatico!
    Ciò detto non si può però non tenere conto del fatto che molte delle “Energie pulite” lo sono in fase di produzione ma per nulla in quella di predisposizione degli impianti, manutenzione, smaltimento e recupero. I pannelli fotovoltaici sono ancora onerosi dal punto di vista produttivo, onerosi da manutenere (pensiamo ai macelli fatti dalle recenti grandinate) e da smaltire. Non parliamo poi degli accumulatori (altro non sono che batterie) anche se stanno rapidamente migliorando le tecnologie per il riciclaggio. Che però vanno applicate, altrimenti il rischio è quello di limitarsi a smaltirle. Questo implica la catena produzione-uso-raccolta-recupero non facilissima (o economica) da implementare.
    Infine le materie prima necessarie: è da poco emerso il dibattito sulle terre rare, non certo le uniche materie necessarie. La loro estrazione è estremamente dannosa per l’ambiente a meno di non farle diventare mostruosamente onerose.
    Insomma: la prima “Energia pulita” è il risparmio energetico, la riduzione dei consumi

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