La Mogliano di fine Ottocento è un paese in fermento. Da una parte la vecchia borghesia che governa il paese e non ha nessuna intenzione di modificare il modello economico e sociale. Dall’altra i contadini, che rappresentano il 90% della popolazione, alle prese con una sempre più difficile sopravvivenza. Molti giovani hanno voglia di emancipazione e desiderano la “società più giusta” promessa dal Risorgimento, ma che l’annessione al Regno d’Italia non ha realizzato.

In questo contesto, il giovane sindaco Costante Gris istituisce un Gruppo Filarmonico e ne affida la direzione al giovanissimo Amilcare Meneghel di Pieve di Soligo. In meno di un anno, il sodalizio avrà sessantasette soci, con una età media di venti anni.

Amilcare è sveglio, tenace e povero. Con i pochi soldi offerti dal Comune e al prezzo di molti sacrifici si diploma maestro elementare e vorrebbe diventare maestro di musica.

Si sposa, si stabilisce a Mogliano e nel 1893, nasce Antonietta, che nonostante le serie difficoltà economiche educa alla musica e al canto fin dai primi anni, trasmettendole la tenacia.

Nel 1907 la famiglia si trasferisce a Venezia. Antonietta studia pianoforte al Conservatorio Benedetto Marcello. Amilcare morirà povero, come lo è sempre stato, ma avrà la soddisfazione di vedere nella figlia la realizzazione del suo sogno di giovane desideroso di emancipazione e di riscatto sociale.

Dal 1916 al 1948, Toti Dal Monte riempie i teatri di mezzo mondo con duemila produzioni in cinquanta paesi e trentacinque ruoli, diventando la Diva della lirica e la Musa di Arturo Toscanini.

È un’epoca in cui gli artisti sono ossequiati e adulati dalla politica italiana e internazionale, rappresentando il mito del Made in Italy nel mondo. Anche per Toti sono inevitabili i rapporti con il fascismo e gli incontri con Adolf Hitler, Benito Mussolini, Maria Josè, Danilo di Montenegro, Antonio de Oliveira Salazar, Iosif Stalin e Joseph Goebbels.

Toti non aderirà mai al fascismo, ma collaborerà con la resistenza nascondendo ebrei e partigiani fuggiaschi nella sua villa di Pieve di Soligo.

Tra i suoi incontri celebri del dopo guerra troviamo Pio XII, Alcide De Gasperi, Pietro Nenni e Sandro Pertini.

Tuttavia, Toti rimane legata a Mogliano da un profondo affetto per i molti moglianesi che hanno aiutato la sua famiglia nei momenti più difficili, tra i quali la sua amata nutrice.

Il 26 giugno 2022, alle ore 10.00 presso il Collegio Astori, Ennio Tortato illustrerà il forte legame di Toti Dal Monte con Mogliano e Luisa Bassetto relazionerà sulla sua figura artistica. Seguirà l’inaugurazione della stele dedicata all’artista, in via Toti Dal Monte, opera di Fabio Ceolin su disegno di Giancarlo Zaramella.

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