La Festa della Repubblica che oggi ricorre, nella mia memoria lontana si ricollega con la circostanza che mi ha portato a conoscere e poi frequentare Luigi Forti, ingegnere e politico moglianese.

Il 2 giugno 1973 infatti, mi è stato presentato in occasione dei festeggiamenti per la Repubblica organizzati dall’amico comune Vittorio Guillon Mangilli nel parco della sua Villa seicentesca di Pederiva di Montebelluna. Da allora con Luigi, Gino per gli amici, è stato un legame intenso, corroborato dalla reciproca stima, dalla condivisione della militanza politica nel PRI e dall’attività nel Movimento cooperativo veneto di Legacoop. Molti sentono il bisogno di cimentarsi con la scrittura, lo fanno sia personaggi importanti sia gente comune, forse perché il farlo rappresenta un momento di riflessione ed un’attività creativa e rassicurante sia per il passato sia per il futuro. Chi si accinge a scrivere è colui che sa godere delle cose semplici, entra in contatto con la natura e parla il linguaggio del cuore e dei sensi; è per questo che uno scrittore viene considerato a tutti gli effetti un privilegiato. D’altra parte, sono convinto che se scrivere è comunicare, l’esegesi di una biografia, alla stregua di una fotografia o di un dipinto, non può prescindere dalle suggestioni che riesce a suscitare.

Ho preso spunto per completare questo articolo dagli interventi dei partecipanti in occasione della presentazione del libro; infatti, sabato 7 maggio 2022 è stata presentata al Centro Sociale di Mogliano l’Autobiografia: “La vita è bella se vissuta intensamente” di Luigi Forti.  Il libro si lascia leggere quasi d’un fiato con ritmo frenetico, come frenetica è stata la sua vita. Gino, classe 1936, ha 86 anni vissuti intensamente e in esso racconta con una prosa avvincente le sue molte vite tenute assieme dall’impegno, dalla passione e dall’allegria. L’opera, nata come Diario organizzato della propria vita, è divenuta negli anni un lungo Racconto della società moglianese vista attraverso il caleidoscopio della sua vita pubblica e privata: insegnante, amministratore e politico impegnato nel sociale, padre di famiglia e viaggiatore incallito.

Appassionato di sport sin da ragazzo, Gino lo ha praticato anche a livello agonistico: il rugby, il tennis-tavolo, il tennis, la pallacanestro ed il ciclismo. L’altro suo grande amore è stata la musica Jazz che ha suonato come batterista nel “Quartetto Roveda” durante gli studi universitari, ma che ha anche allietato i momenti salienti della sua vita privata.

Molto impegnato nel sociale, Gino è stato per parecchi anni presidente della S.O.M.S. [Società Operaia di Mutuo Soccorso] che fra le altre attività istituzionali ha costruito a Mogliano la pista di pattinaggio praticata da giovani e meno giovani. Ha sempre avuto uno sguardo rivolto alle passioni sportive della sua comunità, infatti, nel 1969 si è fatto promotore della fondazione del Tennis Club Mogliano riuscendo a costruire i primi due campi da gioco con spogliatoi, bar e giardino, tutt’ora punti di riferimento per la cittadinanza moglianese e non solo.

Luigi Forti è stato inoltre una figura importante della vita amministrativa e politica: Consigliere comunale dal 1964 al 1975 per il Partito Repubblicano fino ad entrare nel 1976 nel Consiglio Regionale del veneto dove è rimasto in carica fino al 1980 reggendo anche l’Assessorato al Bilancio e Finanze. Dal 1980 al 1985 è stato anche Assessore all’Urbanistica e Sport del comune di Mogliano con buoni risultati, tra i quali la costruzione di impianti sportivi di quartiere, la posa della prima pietra dello Stadio comunale, l’inaugurazione della sede del Centro Anziani ed altri interventi nel campo sociale. La sua attività politica attiva è terminata nel 1985 ma nel 1991, da privato cittadino, ha preso le difese [assieme ad altri] della Cooperativa Selene, un centro di prima accoglienza per tossicodipendenti, costituendo un gruppo di “Amici di Selene”.

Curioso del mondo e della vita, è stato anche un grande viaggiatore. I confini italiani gli sono sempre andati stretti ed allora, eccolo alla guida del mitico camper VW-Westfalia ad esplorare l’Europa dal Portogallo all’Austria, dall’Inghilterra alla Grecia… e poi, in areo, il Messico, il Guatemala…

Il desiderio di conoscere culture diverse lo faceva pianificare ogni anno i viaggi con la moglie Tiziana e poi una volta di ritorno condividere con gli amici quell’esperienza e se possibile rafforzarla ospitando a casa ungheresi, danesi, irlandesi e giapponesi conosciuti in giro per il mondo.

Una vita articolata quella di Gino ma in equilibrio grazie alla sua sapiente capacità di armonizzare la vita pubblica con quella privata di uomo per il quale l’esistenza è sempre stata un’avventura meravigliosa da vivere intensamente. Oggi gli telefonerò per dirgli: «Caro Gino, complimenti per la tua Autobiografia e buona Festa della Repubblica!».

Gianni Milanese
Sono nato a Mogliano Veneto nel 1946. Dopo una lunga carriera militare mi sono dedicato alla libera professione come Consulente di Direzione ed Organizzazione, attività che ancora oggi svolgo con grande passione nell’ambito dello Studio Milanese®. Scrivere rappresenta per me un hobby come il Nordic Walking, la Barca a vela, la musica Jazz e l’impegno nel Volontariato. Ho scritto alcuni racconti lunghi e numerose poesie. Ma, fondamentalmente, quando mi metto alla tastiera lo faccio per me stesso e per chi sa ancora accendere la miccia dei sentimenti cioè per coloro che soffrono o gioiscono e che, come me, nello scrivere vivono una seconda vita. In tale ottica la mia scrittura non può essere giudicata come scontata, perché l’esistenza non lo è mai. Secondo me un racconto per toccare le corde deve essere dolceamaro come appunto lo è la vita. Dal 2021 collaboro con il mensile di attualità, cultura e società L’ECO di Mogliano e con altri periodici [Trevisani nel Mondo, D&V…]. Vivo e lavoro a Villorba, ridente cittadina a nord di Treviso, nel comprensorio del Parco naturalistico del fiume Storga.

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