Nel 2017, in occasione del congresso internazionale di Slow Food, approdai in Cina per una decina di giorni, prima a Pechino, poi a Chengdu, considerata la capitale gastronomica di questo grande Paese. Atterrando a Pechino mi attendevo una metropoli avvolta dalle nubi dell’inquinamento, irrespirabile e invisibile. Invece, con mia sorpresa, trascorsi giorni illuminati dal sole e notti rischiarate dalle stelle.

Dico questo perché il mio ricordo ha trovato conferma nel libro di Adriano Madaro “Capire la Cina” che verrà presentato giovedì 18 novembre al Centro Sociale. Ho compreso cioè che non si trattò di un colpo di fortuna, ma il risultato di un lavoro di bonifica ambientale che il governo cinese da circa vent’anni sta attuando per ricreare la “bella Cina”, e che Adriano Madaro evidenzia con dati e informazioni di prima mano, rivoltando uno dei tanti stereotipi che ancora circolano in Occidente su questo immenso Paese.

“Capire la Cina” è un libro bellissimo, che si legge come un grande romanzo, vergato dalla penna di un maestro del giornalismo. Un’esplorazione che parte da lontano (Madaro rimase affascinato da questo pianeta fin dalle elementari), avviata nel 1976 e continuata fino ai giorni nostri: da allora ben 216 sono i viaggi che Madaro ha compiuto in Cina, attraversandola in lungo e in largo. Con la piacevolezza di una narrazione divisa fra descrizione e approfondimenti, il giornalista trevigiano ci accompagna nella storia e nella geografia dell’Impero Celeste, ci fa entrare nelle sue millenarie memorie e nella meraviglia dei suoi paesaggi, traccia ritratti memorabili e ci conduce per mano nella nuova era della Cina, quella del “sogno cinese” e della “nuova via della seta”.

Va detto che il viaggio di Madaro si connota per la sua obiettività, non fa sconti alle magagne cinesi, tantomeno all’informazione occidentale, assai spesso frutto di interessi politici ed economici palesemente di parte. Il suo è un lungo e documentato racconto, libero da pregiudizi ideologici e cliché, con l’intendimento di farci conoscere e “capire” le radici antropologiche e gli sviluppi storici, culturali ed economici di un Paese destinato ad assumere un ruolo sempre più rilevante per i destini del mondo.

D’altronde non poteva che essere così, considerato il curricolo del nostro giornalista-scrittore, fra i più apprezzati sinologi al mondo. Ha pubblicato decine di libri e varie monografie dedicate all’Estremo Oriente per l’Istituto Geografico De Agostini ed ha diretto varie testate giornalistiche. Nominato nel 2002 rappresentante per l’Italia dell’Accademia Cinese di Cultura Internazionale, è stato consulente nel 2003 dell’Ufficio Informazione durante l’epidemia della SARS. Ha successivamente diretto le Grandi Mostre “La Via della Seta e Duemila Anni di Civiltà Cinese”, allestite a “Casa dei Carraresi” fra il 2005 e il 2012.  Per la tv cinese ha realizzato un significativo documentario sulle relazioni diplomatiche fra Italia e Cina. Diversi suoi libri sono stati pubblicati anche in Cina ed ha realizzato un’importante mostra fotografica esposta in vari musei. In questi ultimi anni, fra molte altre attività, è stato ripetutamente a Pechino per concludere le interviste e la raccolta dati per la stesura definitiva di “Capire la Cina”.

Giovedì Adriano Madaro presenterà il suo libro assieme allo scrittore trevigiano Gian Domenico Mazzocato, assai apprezzato per il suo poliedrico lavoro narrativo, poetico, teatrale e saggistico.

A giovedì!

Lucio Carraro
È nato a Mogliano Veneto il 3.6.1954. Ex insegnante, è stato Assessore alla Cultura, Pubblica Istruzione e Commercio del Comune di Mogliano Veneto. Scrittore, ha al suo attivo numerose pubblicazioni. Collabora con varie Associazioni culturali e sociali.

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