È terminata in questi giorni la raccolta firme promossa dal Comitato “NO agri voltaico via D’Azeglio” ma arriva l’ok al progetto da parte della Sovrintendenza.

Dopo aver raccolto circa 350 firme che hanno accompagnato le osservazioni presentate alla Regione Veneto dal comitato “NO agri voltaico via D’Azeglio”, la raccolta è continuata come opera di sensibilizzazione e conoscenza verso i cittadini e in pochi giorni ne sono state raccolte altre 250.

Il 17 gennaio è infatti scaduto il termine per presentare le osservazioni al progetto e l’adesione è stata notevole: oltre al Comitato di cittadini NO agri voltaico via D’Azeglio hanno presentato osservazioni in Regione il Comune di Mogliano Veneto, il Comitato a Difesa delle Ex Cave di Marocco-Salviamo il paesaggio e il consorzio di bonifica Acque Risorgive.

Unanime e condiviso lo scopo di dimostrare come questo tipo di progettualità impatti in modo importante e inopportuno su una parte del nostro territorio che andrebbe invece salvaguardato e valorizzato.

La nostra è infatti una Città che può coniugare spazi ampiamente antropizzati e spazi agricoli in un equilibrio che è stato negli anni, con più o meno successo, tutelato dalle Amministrazioni che si sono succedute.

Assemblea del comitato

Tuttavia il tempo che ci troviamo a vivere, in Europa e in Italia, è quello del graduale passaggio a fonti di energia rinnovabili e sostenibili che coinvolge i cittadini, le istituzioni e il comparto industriale e agricolo nonché quello edile e dei trasporti.

Mogliano Veneto pare non fare eccezione tanto che nel nostro territorio sta prendendo piede lo sviluppo di impianti agrivoltaici che, per definizione, permettono l’installazione di pannelli fotovoltaici in terreni agricoli assieme a specifiche colture.

Nel caso specifico di via D’Azeglio i terreni agricoli oggetto del progetto in questione si trovano in una zona che riveste importanza paesaggistica ed ambientale, tanto da essere definito “corridoio ecologico” che richiederebbe maggior attenzione e tutela.

In questo senso vanno infatti le osservazioni presentate dato che all’interno di un’area di 17,45 h. il progetto prevede l’installazione di 17.850 pannelli per un totale di copertura di 5,5 h con associate poche e deboli, a livello produttivo, colture agricole quali fiori da prato e patate.

Il punto dirimente però è: perché una volta che i decreti-legge e di conseguenza le Amministrazioni locali hanno evidenziato i criteri per definire le aree idonee (ex cave o svincoli autostradali ad esempio) è possibile che si verifichino casi come questo?

Perché terreni che andrebbero tutelati diventano comunque aree utilizzabili con poche o inesistenti tutele?

In particolare, questo progetto sembra presentare più criticità che punti di forza e pone la spinosa questione di quanto il perseguimento della transizione ecologica debba essere anteposto alla tutela delle aree agricole inserite in contesti sensibili da un punto di vista urbanistico, ambientale e paesaggistico.

Ampliare l’adesione a progetti per sfruttare le energie rinnovabili in un territorio come quello moglianese che ha zone di pregio da salvaguardare impone una riflessione importante sull’impatto di interventi antropizzanti.

Non si tratta di un rifiuto a priori delle energie rinnovabili, anzi, ma la necessità di mantenere un equilibrio fra la giusta ricerca di sviluppo ambientale e la salvaguardia di ciò che di bello artisticamente e a livello paesaggistico il territorio contiene.

Transizione ecologica si, dunque, ponendo però attenzione alla morfologia del territorio in cui va ad insistere: non possiamo permettere che il “a qualunque costo” diventi giustificazione per scempi ambientali ed artistici.

I vari soggetti coinvolti restano in attesa della convocazione da parte della Regione dell’audizione pubblica richiesta in presenza dove il proponente del progetto (Alfa Toro Srl) esporrà le proprie controdeduzioni.

In questi giorni è arrivato il via libera al progetto dalla Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio: non sono stati rilevati in zona particolari beni paesaggistici e architettonici da tutelare anche se poi è stata chiesta una particolare attenzione archeologica per la presenza di reperti attribuibili all’epoca romana.

Proponiamo il testo della raccolta firme del comitato “NO agri voltaico via D’Azeglio”

Tiziana Baù
Nata e cresciuta a Mogliano Veneto, è da sempre impegnata sul territorio in attività di volontariato nell’ambito del sociale e della scuola. E' stata Assessore alle politiche sociali e della casa dal 2015 al 2019.

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