Due passi avanti e uno indietro cominciamo con una sobria citazione di Lenin per descrivere gli umori ambientalisti a Mogliano. Ci sono dei bei segnali ma anche una fosca nube nera sopra i cieli non sempre pulitissimi della nostra cittadina.

E cominciamo da un colpo di vento proveniente dall’Europa. Ce lo segnalano i tipi di “Salviamo il paesaggio”. Dopo una travagliata battaglia è stata sbloccata una legge per cui “Entro il 2030 ogni Stato dell’Unione dovrà ripristinare condizioni naturali nel 20% della superficie terrestre e marina” questo regolamento imporrà una piccola rivoluzione e potrebbe essere un punto a favore per un futuro parco alle Cave di Marocco o per la rinaturalizzazione del nostro fiume Zero.

Il 2030 non è poi così distante, vedremo… Facciamo il secondo passo in avanti. I giudici hanno dato ragione al Comune di Mogliano che nel 2016 aveva bloccato il progetto di Colomban in via Marocchesa, nelle zone antistanti le Assicurazioni Generali quando si voleva costruire una specie di agri hotel con centro congressi più abitazioni private. Centinaia di migliaia di metri cubi. L’allora sindaca (Carola Arena ndr) si era opposta e ora i giudici le hanno dato ragione.

Possono sorridere anche gli amanti del “misterioso”; fotografatissime sono infatti le inquietanti rovine del Veneland, tutti i gusti sono gusti.

Queste due notizie, una legge europea e un rinnovato stop all’urbanizzazione, sono contro bilanciate da una terza novella nella direzione contraria.

Sulla tormentata vicenda del fotovoltaico in via Cavalleggeri stavolta i giudici hanno ribaltato la situazione e l’impianto potrebbe ripartire. Grande scoramento di tutti quelli che l’avevano osteggiato, comitati, maggioranza ed opposizione una volta tanto sulle stesse posizioni. Partita ancora aperta però con ricorsi e prevedibili manifestazioni già dalla settimana prossima.

Mogliano oltre ad essere interessata a queste folate di venti contraddittorie ha anche in serbo altre domande sempre su questo fronte. Come previsto il sindaco ha assunto la delega dell’ambiente. Ma poi chi presiederà la nuova commissione ambiente per i prossimi cinque anni? Un membro dell’opposizione? E chi in questa eventualità?

Vladimir Uljanov Lenin stavolta non ci può aiutare.

Otello Bison
Otello Bison scrive a tempo pieno dividendosi tra narrativa e divulgazione storica. Collabora al “ILDIARIOONLINE.IT” su temi ambientali e locali.

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