Ci incrociamo per l’intervista all’ingresso del capannone dove si terrà la festa per il 25 Aprile organizzata dai ragazzi di Officina 31021. Guardiamo il menu e poi troviamo un posticino nella sede. Un divanetto per due, stretto, nel senso che Renzo Prete è il doppio di me. Gli dico di presentare il suo lavoro, perché lui è, anzi è stato, il presidente della commissione ambiente adesso dimissionaria per le imminenti elezioni.

“Sono Renzo Prete, consigliere di minoranza, ed ex presidente della commissione. Sono di Zerman e sono architetto…”

Come il sindaco peraltro.

Sì, esatto. Ma ne parliamo dopo. Ti dicevo per cinque anni ho avuto l’onere, e l’onore, di presiedere questo organismo. Onere perché sono state venti convocazioni, anzi diciannove, una è saltata, piene di “roba”. Dopo facciamo un minimo elenco e dentro ci sono tutti i problemi ambientali di Mogliano.

Solo le emergenze?

No, non solo, ci sono “anche” quelle, parliamo se vuoi di via Rosmini, dell’ampliamento del deposito ferroviario…ma ci sono anche le discussioni di più largo respiro come quella per il PAESC.

Scusa, come?

Sarebbe il “Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima”. È il documento che contiene il patto dei sindaci per il clima. Si traducono nella pratica le idee di mitigazione, di adattamento. Una forte responsabilità per i firmatari.

Stavolta te lo chiedo. Siete due architetti ma il vostro rapporto politico come è stato?

Hai presente la conferenza sul suolo di Pileri? Lui diceva che piantare 1500 faggi non basta nemmeno per attenuare l’inquinamento prodotto da un camion che va su e giù in un giorno. L’ambientalismo del Sindaco è questo, solo di facciata. Non tocca i veri problemi.

Sbaglio o la figura unica di sindaco- assessore dell’ambiente non ti va giù?

No. È uno assessorato troppo importante. Doveva essere gestito con una certa autonomia e con uno slancio diverso.

Ma questa commissione si riuniva da sola, isolata, intrappolata nella solita routine consiliare?

No, esattamente il contrario. Abbiamo sempre invitato le associazioni che operano nell’ambiente. Faccio degli esempi: Friday for future, Salviamo il paesaggio, l’Apio. E poi ho cercato di coinvolgere, scusa la prima persona ma l’idea era è stata mia, anche dei consulenti prestigiosi, dei professori universitari. Ah, ti racconto una cosa.

Sì, dopo torniamo però sulle diciannove riunioni.

Siccome il regolamento mi impediva di portare questi due professori nella riunione consiliare, ho collocato la commissione un paio d’ore prima del Consiglio così, se lo desideravano, tutti avrebbero potuto partecipare.

Torniamo alle associazioni.

 Sicuramente ne dimentico qualcuna, Medici per l’ambiente (ISDE), il Circolo Galileo Galilei, Gli amici del parco, il comitato No inceneritore di Mogliano. Chi non era d’accordo mi aveva dato il nomignolo di “presidente delle associazioni” non della commissione… cattiveria a cui avevo risposto con una battuta velenosa.

La posso scrivere? 

No.

Peccato. Arriviamo al vostro lavoro. Cinque anni sono impossibili da riassumere in una paginetta ma almeno qualcosa…

Facciamo così. Due linee, una specifica sul territorio moglianese e l’altra sui problemi un po’ più grossi che abbiamo vicino a casa, inceneritori per esempio.

Va bene. E per prima Mogliano sia.

Una vicenda sulla quale ritengo che siamo intervenuti con tempestività è la questione di via Rosmini. Una ditta stava facendo dei lavori ed è saltato fuori di tutto, sotto c’era robaccia nascosta cinquant’anni fa. Odori terribili. Ecco siamo riusciti ad ottenere per la bonifica ben 800.000 euro dalla Regione. Sull’uso poi abbiamo sbaruffato. Altra storia è quella di via Croce.

Quella dei depositi ferroviari?

Sì esatto. Lì una ditta voleva aumentare la zona dove depositare materiale di scarto. Una zona che aveva una vocazione agricola. Tutto era quasi passato in giunta e invece siamo riusciti a modificare il testo in modo integrale dopo un sopralluogo.

Sopralluogo?

Sì, come commissione abbiamo fatto anche delle uscite per renderci conto direttamente delle situazioni. Alle cave di Marocco ma anche alla discarica dismessa di Zerman. Dove, devo riconoscerlo dalla Contarina, è stato fatto un buon lavoro di contenimento.

Contarina, Veritas…mi porti diretto al problema degli inceneritori.

Nelle ultime convocazioni della commissione ho avuto parecchi scontri su questa questione. I dirigenti Veritas ci dicono che l’inceneritore di Fusina abbatterà i costi dello smaltimento dei rifiuti ma non allegano nulla per dimostrarlo. Fuffa. Non ci siamo lasciati bene. Sull’impianto di Malcontenta anche l’ENI sta abbassando le pretese. Di questo voi del “Il diarioonline” ne avete già parlato.

Tutto scorre, i cinque anni di commissione e di lotta sono passati. Un rimpianto?

Ma lo sai che nel PAESC si parla di “opzioni senza rimpianti”? Sarebbero le attività che offrono vantaggi economici ed ambientali immediati. Sul serio, è vero…dai rispondo alla tua domanda solo se è l’ultima.

Sì, un rimpianto dell’ex presidente della commissione ambiente del Comune di Mogliano Veneto.

Vorrei essere arrivato ad un regolamento sull’uso dei fitofarmaci nei nostri campi. Sono convinto che il problema sia sottovalutato. Arrivo ad immaginare perfino una polizia rurale.

Tagliamo su una decina di altri argomenti fondamentali del mondo ma è già l’una e mezza. Fame. Usciamo e troviamo davanti a noi un bel cartellone con il menù della festa. Focaccia, pasta alla norma…decidiamo di approfondire.

Otello Bison
Otello Bison scrive a tempo pieno dividendosi tra narrativa e divulgazione storica. Collabora al “ILDIARIOONLINE.IT” su temi ambientali e locali.

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