Ogni giorno, senza forse rendercene pienamente conto, prendiamo decisioni che plasmano il futuro della nostra società. Ogni parola pronunciata, ogni azione compiuta, è un mattone che costruisce il tessuto stesso della comunità in cui viviamo. In questa opera di costruzione, c’è un attore fondamentale che spesso sottovalutiamo: il cittadino. È lui il protagonista principale, la forza motrice che, giorno dopo giorno, definisce il destino della nostra collettività.

Troppo spesso, tuttavia, la politica è vista come un’arena riservata ai professionisti del settore. Ci si abitua a pensare che il potere decisionale risieda esclusivamente nelle mani di pochi eletti, dimenticando che la democrazia è fondata sulla partecipazione di tutti i membri della società. Questo atteggiamento ci priva del nostro potere di cittadini attivi e consapevoli, riducendoci ad osservatori passivi di un gioco che dovrebbe coinvolgerci direttamente.

Dobbiamo ribaltare questa mentalità. Dobbiamo riconoscere che la democrazia è più forte e più autentica quando tutti sono coinvolti attivamente nel processo decisionale. La partecipazione politica non è solo un diritto da esercitare a cadenza regolare, ma un dovere morale che ci incombe quotidianamente. Ignorare questa responsabilità significa voltare le spalle non solo alle giovani generazioni, ma anche a se stessi e al proprio futuro.

La politica non è solo ciò che avviene nei palazzi del potere, ma è parte integrante della vita di ogni individuo, dal livello locale a quello nazionale. Ogni azione, grande o piccola che sia, ha un impatto sul panorama politico della nostra comunità. Non possiamo permetterci di sottrarci a questo compito, né di lasciare che altri decidano al nostro posto. Siamo i veri artefici del cambiamento sociale, i protagonisti della nostra storia.

Anche in un contesto in cui i tradizionali luoghi di aggregazione sociale possono risultare limitati, è fondamentale che anche i giovani si impegnino attivamente nel processo politico. Anche se potremmo non avere accesso a spazi fisici di incontro, possiamo comunque trovare modi alternativi per partecipare. Perciò, giovani e meno giovani, dobbiamo prendere coscienza del nostro potere e agire di conseguenza. È solo attraverso il nostro impegno che possiamo costruire una società più giusta, equa e inclusiva per tutti. Non dobbiamo temere di alzare la voce, di esprimere le nostre opinioni e di agire per il bene comune.

Alessandro Vinciati
Studente. Nato a Conegliano e divenuto marconese all’ età di tre anni. Fluente in italiano, inglese e rumeno. Da sempre interessato a svariati ambiti: dalla Scienza alla Storia, dalla politica alla tecnologia ed ai motori. Membro del gruppo Giovani di Marcon.

2 COMMENTS

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here