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Oggi anche il nostro giornale vuole ricordare la Shoah dedicando qualche riga a tre illustri moglianesi protagonisti diretti di quegli avvenimenti. Vogliamo farlo senza retorica ma con la giusta ammirazione verso chi ha sofferto o chi ha combattuto la barbarie.

Cominciamo da Ester, dalla signora Frezza Bizzaro Jacchia. Tre cognomi che raccontano la sua esistenza. Una ragazzina vicentina che con la sua famiglia è costretta a fuggire in Francia a causa delle leggi razziali. Suo padre, Ermes Jacchia, era ebreo e per giunta antifascista.

Ester Frezza Bizzaro Jacchia

Scampò all’arresto riparando prima nel sud francese e poi in Svizzera. Ester sa raccontare ancora queste lontane vicissitudini con vivacità e perfino con qualche tocco di ironia. Le brillano ancora gli occhi nel ricordo di suo padre, libero editore in un regime censorio e di un mondo ebraico, quello Veneto, attivo e intellettualmente aperto. Ascoltarla con il suo accento leggermente bleso è un piacere. A Ester verrà consegnata una pergamena dall’ANPI proprio nel Giorno della Memoria. Per omaggiarla vi invitiamo a rileggere una intervista che ci ha rilasciato un anno fa.

Bruno Marton

Ma proprio il riconoscimento che l’ANPI le darà ci porta al secondo nostro moglianese: a Bruno Marton.

Ne parliamo con la figlia Giuliana che è appunto la presidente dell’ANPI moglianese. “Bruno faceva porre i timbri (conservati segretamente nel sottopalco del teatro Busan) sulle carte di identità in bianco che provenivano da Volpago del Montello e inseriva le stesse nei libretti di devozione che venivano “acquistati” nel suo negozio a Treviso da don Ferdinando Pasin” leggo dalle note di Francesca Meneghetti nel suo “Treviso e la Shoah”. Libro incredibile. Avvicino Giuliana, mi racconta che papà Bruno non ne parlava, lo fece solo quando arrivò la terribile malattia che lo portò via. Mi dice che hanno cercato per molto tempo quel timbro…che aveva salvato chissà quanti ebrei.

Ed ecco il terzo testimone, forse il più famoso, l’immensa Toti dal Monte. Ne parlo con Ennio Tortato, ormai il ricercatore storico più attivo a Mogliano.

Toti dal Monte

A lei ha dedicato un libro (Con memore affetto. Toti) e meglio di tutti ci può descrivere l’impegno civile della celebre cantante sinora poco indagato. “Sì, ormai ne siamo certi, Toti simpatizzava per gli antifascisti però il suo ruolo di star internazionale del tempo le permise di avere contatti con Mussolini e perfino un rapporto epistolare con Hitler, suo fervido ammiratore. Ma per quanto riguarda il tuo articolo ti rispondo che sì lei si fece in quattro per proteggere, ospitare e nascondere i suoi amici ebrei. Tra loro il maestro di canto Carlo Polacco. Non riuscì invece a salvare lo zio Renzo Sacerdoti, ebreo, dall’uccisione ad Auschwitz. Pensa che nel ‘44 il prefetto in una lettera riservata la diffidava di frequentare partigiani e persone di altre razze…”. Grazie a Ennio.

Non possiamo non citare il libro “Le ali della libertà” di Luciana Ermini e Franco Maccarone dove si raccontano le molteplici e contraddittorie vicende della comunità ebraica di Mogliano. Dalla tragedia di villa Flavia passando per “fabbrica” di spezie appartenuta alla famiglia Pesaro.

Storie e altre storie per non dimenticare. Insieme.

Otello Bison
Otello Bison scrive a tempo pieno dividendosi tra narrativa e divulgazione storica. Collabora al “ILDIARIOONLINE.IT” su temi ambientali e locali.

1 COMMENT

  1. Storie di uomini e donne della ns città di cui hai saputo, con garbo e nitidezza, raccogliere i ricordi di
    eventi, episodi, luoghi e momenti impressi, indelebilmente, nelle loro memorie.
    Di ciò chi poco conosce dei personaggi da te citati, ( io tra questi) non potrà che esserti grato; se vorrà.!

    nb Altri eventi in programma di questo fine settimana meritano (e meriteranno) di esser raccontati.
    Per esempio quello di ieri sera all’auditorium del centro sociale.
    Ma questa è un’altra storia di cui tua moglie, contrita x la tua ingiustificata assenza, ti parlerà….

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