Fa un certo effetto vedere un così giovane Sindaco, vestito da giovane, dietro la scrivania piena di faldoni, giornali e libri. Lo scopo è cercare delle notizie, delle novità sulla moria di pesci avvenuta all’inizio dell’estate e di cui “ILDIARIOonline” ha già scritto. Lui è Luca Durighetto, non solo Sindaco di Zero Branco, ma anche diretto testimone di quell’episodio. Cominciamo proprio da lì.

Ci racconti la fatidica notte avvelenata?

Eravamo a Sant’Alberto, una nostra frazione, c’era uno spettacolo di burattini e c’erano un sacco di ragazzi. Quando mi è arrivata una chiamata. “Vieni a vedere cosa succede qua vicino al mulino!” Ci andiamo subito, con me c’è un assessore e quello che vediamo è una scena orribile. Pesci boccheggianti, molti già morti e soprattutto un odore pestilenziale. Anche della schiuma. Subito chiamiamo l’Arpav.

Arrivano?

Vengono subito. Sono in due e fanno dei prelievi, l’ossigeno era quasi a zero. Sono stati bravi quelli dell’Arpav, anche le altre volte quando li abbiamo chiamati devo dirlo.

E poi? Finisce là?

No, no. Andiamo avanti, nel senso che risaliamo lo Zero con le pile. Arriviamo fino al confine del comune, sulle rive dell’altro mulino, quello di via Tiveron, lo conosci? Beh, c’era meno odore, meno pesci morti. Quindi tutto era successo poco a monte di Sant’Alberto. O almeno così ci sembrava.

È stato l’unico sversamento?

No, altri quattro, meno impattanti però. L’odore, comunque, lo sento quando succede, anche qua dal municipio. Lo sente anche mio papà che abita dopo la piazza, proprio vicino allo Zero. Non gli servono gli strumenti, lo avverte subito.

Sui risultati dell’ARPAV, ci torniamo. Voi quella sera, che idea vi siete fatti?

Eravamo perplessi, e io lo sono ancora. Chi poteva fare un avvelenamento di queste dimensioni? Che ditta o allevamento poteva rischiare, vicino a casa sua, un reato del genere? Abbiamo pensato perfino ad un’autobotte che di nascosto ha sversato nel fiume…

Ma l’avrebbero vista!

No, non è detto. Se vedi un mezzo con un tubo puoi pensare a un prelievo d’acqua, qualcuno che ha la concessione, da distante puoi sbagliare, di notte poi. Comunque, non hanno trovato chissà quali tracce di spostamenti sugli argini.

Domanda d’obbligo. L’amministrazione cosa fa in questo caso?

Non restiamo certo passivi. Per prima cosa abbiamo aumentato la videosorveglianza. Qualsiasi movimento sospetto viene monitorato. Ti ho fatto l’esempio di un’autobotte che se fa dei giri strani la becchiamo. E poi, è questa la cosa più importante, abbiamo coinvolto i cittadini residenti, ci avvertono se qualcosa non va sul fiume. Immediatamente! E immediatamente noi andiamo a controllare. Funziona.

Scusa, ma le altre amministrazioni?

Tocchi un argomento delicato. In quei giorni ho contattato subito i comuni sullo Zero prima di noi, a monte, Morgano, Piombino, Vedelago. Niente, da loro non c’era nessuna segnalazione. Strano. Solo un problema nostro? A me risulta che i problemi di sversamento ci siano stati anche da quelle parti.

Te lo confermo, lo scrive anche l’Arpav.

Niente polemiche. Però noi la nostra parte l’abbiamo fatta e ti voglio dire un’altra cosa. È da marzo che l’ho notato. Lo Zero ha un colore più scuro, marroncino. Cosa è successo? Questa colorazione tra parentesi rende più difficile individuare uno sversamento.

Che ne pensi di una manifestazione contro l’inquinamento dello Zero?

È chiaro che sarei favorevole, come lo sono per tutto quello che può favorire una sensibilità nuova verso lo Zero, verso tutti i fiumi. Non considerarli più un mezzo veloce per disfarsi delle “scoasse”, ma portatori di vita, di benessere economico con l’irrigazione, di benessere mentale se ci cammini vicino. Cose che sai già, invece ti dico che io vicino allo Zero ci sono nato e da giovane (…) con gli scout costruivamo delle canoe, per navigarci.

Grazie a Luca Durighetto, giovin sindaco di Zero Branco e pubblichiamo a mo’ di finale, un estratto della relazione Arpav sugli episodi citati.

“(…) gli scriventi possono ipotizzare che la torbidità, le schiume, gli odori siano effettivamente dovuti a più emissioni di liquami contenenti materia fecale…data la presenza di Escherichia coli e di Enterococchi intestinali è stato ipotizzato che l'origine possa essere dovuta a varie emissioni di liquami di origine animale...  Si precisa però che la situazione ambientale riscontrata non è di facile comprensione dal momento che i diversi fenomeni di inquinamento hanno riguardato un'asse fluviale molto lungo (fino a 15 km) che è risultato torbido sin dal territorio comunale di Resana (…) sta proseguendo le attività di indagine sull'accaduto anche mediante sopralluoghi mirati alle attività produttive (...)

Bene ci sentiamo alla terza puntata.

Otello Bison
Otello Bison scrive a tempo pieno dividendosi tra narrativa e divulgazione storica. Collabora al “ILDIARIOONLINE.IT” su temi ambientali e locali.

1 COMMENT

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here