Siamo dalle parti di Ettore Scola, là c’erano Marcello Mastroianni, antifascista disilluso e Sophia Loren popolana oppressa. Nel film arriva a Roma un personaggio importante, a Mogliano ne arrivano due. E tutti e due sembrano risvegliare da un sonno sconfitto una Mogliano sprofondata quasi mimetizzata nell’inverno delle idee.
Giovedì 26 gennaio a poche ore di distanza arrivano Elly Schlein e Andrea Segre. La giornata diventa particolare perché tutti e due gli incontri sono molto seguiti, partecipati da moglianesi che sfidano il gelo e l’indifferenza.
Elly. Elly arriva alle tre nella spiazzante non piazza della Ronzinella e in più di 150 applaudono, quasi coccolandola con gli occhi, questa ragazza tirata fuori dal cappello, praticamente all’ultimo istante, dall’Italia progressista. Breve discorso, rimbalzano diseguaglianza lavoro ambiente, e una bella invenzione. È lei stessa nella sede della “bottega di Mary Poppins” a fare le domande alle rappresentanti delle associazioni. Ascolta, niente divismo, nessuna lontananza. Piace, piace a tutti anche chi forse non le voterà alle primarie. Piace a Mogliano.
Segre. Alle sei arriva Andrea Segre a presentare il film “Trieste è bella di notte”. Bel titolo, il cinema Busan è pieno. Lui ha uno splendido maglione rosso e sembra incarnare quel cinema d’inchiesta, scomodo e profondo di altri tempi. Racconta delle “riammissioni informali” al confine proprio sopra la città giuliana.
Ne sapete poco? Non preoccupatevi non ne sa nulla nessuno. Oppure lo sa solo chi ha l’occasione di vedere questo docu-film. Adesso ci sono 300 moglianesi che conoscono la sorte di questi migranti che per 30-50 volte cercano di entrare in Italia, magari per qualche metro ci riescono ma poi… un tragico game che il regista racconta.
La giornata particolare si conclude. Elly va a Verona, Andrea Segre in un altro cinema con il suo maglione rosso.
Arriveranno altre giornate?