A chi non è capitato? Per il tuo compleanno, Natale, anniversario ricevi un bel quadratino incartato, con fiocchetto o senza, con dentro un bel libro. E fin qui tutto bene, vuol dire che vi considerano una persona degna di meritare una buona lettura. Il classico regalo intelligente. Ma non sempre tutto questo finisce con le pagine tra le dita avvolti da una poltrona mentre fuori piove… Il libro ce l’avete già. Il libro non vi piace. Il libro non vi interessa. Vi sentite però imbarazzati di dirlo al vostro generoso benefattore, non ne avete il coraggio, lo posate con cura sul comodino e aspettate tempi e capitoli migliori.

Facciamo due esempi classici e sfortunati di libri, ehm, problematici. L’ultima novità del personaggio televisivo che “finalmente” si racconta e svela qualche particolare più o meno intimo dei suoi colleghi. Altro libro “bene” accolto: l’ultima avventura di un qualche poliziotto scandinavo ma da Trento in su sono tutti uguali, pieni di rogne personali, familiari e sociali. Che sfortunati poi ad agire in quei paesi sottosviluppati ed incivili come la Svezia, la Danimarca o, peggio del peggio, in Islanda.

Se comunque sfuggite a queste due iatture e non so se Bruno Vespa anche questo Natale lancerà un suo capolavoro, potete trovare altre centinaia di titoli in qualsiasi libreria e naturalmente anche a Mogliano nella libreria Mondadori dalla Valentina.

Qui, da parecchio, si sta sperimentando una nuova (per noi) formula semplice, semplice ma adatta all’offerente incerto e al ricevente un po’ rompiballe. Come chiamarla? Abbiamo deciso per “il libro sospeso” come il napoletano “caffè sospeso” o come la solidale “spesa sospesa”. Una formula che sembra piacere e in teoria è espandibile senza problemi. Funziona così.

Vai da Valentina, le dici che vuoi regalare un libro, ma siccome il tuo amico è una rogna, oppure è un lettore enciclopedico, preferisci che sia lei/lui a sceglierlo, ti metti d’accordo sulla modalità di pagamento e ti impegni eventualmente ad aggiustare i conti dopo il ritiro del regalo. Probabile che ti vengano restituiti anche degli spiccioli che puoi dissipare subito in uno spritzzettino o caffettino.

I vantaggi sono evidenti per tutte le parti interessate. Chi regala fa un figurone munifico…, in realtà tifa per un’edizione economica e succinta. Chi riceve invece ha una possibilità di scelta ricca e se proprio gli piacciono i gialli svedesi trova pure quelli. Anche Bruno Vespa temo.

E Valentina? Lei ha un po’ di rischio, ma di solito i furbacchioni non frequentano le librerie. Basta mettersi d’accordo con un po’ di fiducia reciproca.

Troppo cervellotico? Poco pratico? “Tanto a me regalano per le feste solo i mutandoni rossi”. Oppure può funzionare?

Tutto è Zero

Beh, regalate un libro in ogni caso, sospeso o meno. Fa bene a voi e a chi lo riceve. Se regalate uno che ho scritto io fa bene anche a me.

Otello Bison
Otello Bison scrive a tempo pieno dividendosi tra narrativa e divulgazione storica. Collabora al “ILDIARIOONLINE.IT” su temi ambientali e locali.

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