Perché quello che sta succedendo in Iran riguarda anche noi?

conferenza a Preganziol, domenica 11 ore 17:30, in Sala Consiliare

Il 10 dicembre 1948 l’Assemblea Generale ONU adotta la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: sono così enunciati i diritti inalienabili di ogni individuo senza distinzioni di razza, religione, sesso, lingua, origine o opinioni di alcun genere.

In occasione della Giornata Mondiale che ricorda tale avvenimento, la Città di Preganziol propone un’importante occasione di riflessione sull’affermazione della dignità umana.

Domenica 11 dicembre alle ore 17:30, in Sala Consiliare del Municipio, si terrà la conferenza “DONNE, VITA, LIBERTA“, ovvero “Zan Zendeghi Azadi, perché quello che sta succedendo in Iran riguarda anche noi?” organizzato dal Comune di Preganziol e dall’Associazione Neda Day, e vuole essere un approfondimento su motivazioni storiche, culturali e politiche della protesta contro il regime islamico che sta coinvolgendo molti giovani e soprattutto molte donne in Iran.

L’associazione Neda Day, che ha come obiettivo la solidarietà sociale e umana, è stata costituita nel 2009 in memoria della studentessa iraniana Neda Agha-Soltan uccisa dalla polizia del regime durante una manifestazione pacifica a Teheran. Protagonista a livello nazionale ed europeo di una serie di iniziative a favore dei diritti delle donne nei Paesi soggetti alla legge islamica, ogni anno assegna due borse di studio a studentesse che si laureano con una tesi sulla condizione delle donne nella società attuale.

Saranno presenti come relatori i fondatori di Neda Day, la dott.ssa Baharak Darvishi, laurea in microbiologia e testimone della guerra Iran-Iraq, e il dott. Taher Djafarizad, di formazione sociologo, e l’insegnante dott.ssa Katy Shafigh.

I tre attivisti iraniani, da molti anni residenti in Italia tra Friuli e Veneto orientale, si occupano della condizione femminile declinata in diversi modi: dalle spose bambine, all’imposizione del velo per le ragazze di meno di 14 anni nei Paesi dove vige la sharia, al divieto per le donne di entrare negli stadi nei Paesi islamici, oltre alla battaglia contro la lapidazione e la mobilitazione per salvare la vita di Sakineh Mohammadi Ashtiani.

Andrea Paglia
Cresciuto a Preganziol, si laurea in giurisprudenza a Trieste con una tesi su matrimonio e coppie di fatto in diritto romano; consegue poi un Master in Marketing e Management. Un anno in Australia come essenziale esperienza di vita. Interessi concernenti storia e geopolitica, divulgazione scientifica, arte. Attualmente lavora all'Università IUAV di Venezia, è attivista Slow Food e consigliere comunale a Preganziol.

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