Martedì 15 novembre, presso Il Centro Scoiale di Mogliano, alle ore 21.00, avrà inizio la seconda edizione del ciclo “Geostorie-Mogliano incontra il mondo”, organizzata dall’associazione Omega aps.

Ad aprire il ciclo di conferenze saranno Nicoletta Ferrara e Silvio Antonio Calò, che nel 2015 hanno deciso di accogliere sei giovani profughi, costretti a fuggire dai loro paesi di origine, che si sono uniti ai quattro figli che la famiglia Calò-Ferrara aveva.

In questi giorni di blocchi navali e respingimenti è opportuno ricordare le parole scritte dal compianto David Sassoli, nel volume scritto da Antonio (“si può fare”, Nuova Dimensione):

In questo momento credo sia molto importante valorizzare quell’idea di cittadinanza globale che sta alla base di una società aperta e inclusiva. L’accoglienza e la solidarietà sono i termini con cui misurare sempre le politiche dell’immigrazione. Senza uno scatto in avanti non sarà possibile per l’Europa conquistare una vera leadership, morale prima che politica, nella difesa dei valori fondamentali della persona umana. E questa è la vera missione dell’Unione europea in questa fase storica”.

Con Nicoletta e Antonio ci confronteremo sulla loro esperienza, che è un’esperienza che non riguarda solo loro, ma che può essere un modello, perche si confronta con la società e non resta limitata all’ambito familiare.

Nella postfazione del volume di Antonio, Romano Prodi scrive: “Le ragioni che hanno condotto Antonio, Nicoletta e i loro quattro figli a impegnarsi nell’accoglienza di sei giovani migranti richiedenti attengono certamente all’etica e al sentimento che si avverte dinnanzi alle immagini di donne, bambini e uomini ammassati su quei gommoni che procedono incerti sul Mediterraneo… Ma la famiglia Calò non si è fermata qui. Ha provato, con successo, ad affrontare il problema con quella razionalità che contraddistingue la programmazione di una vita di una famiglia, già numerosa, capace di valutare con lucidità la possibilità di mettere in campo risorse aggiuntive quando un componente della famiglia stessa, va in difficoltà ha bisogno di una mano, chiede di essere aiutato. Perché in definitiva questo sono i richiedenti asilo<: donne e uomini, bambini e adolescenti, che non hanno altre possibilità se non la fuga dal proprio Paese la richiesta di aiuto”.

Perché partire dalla loro esperienza? Forse perché proprio in questo momento in cui la politica sembra preferire la politica della paura, dei respingimenti è opportuno ricordare quanto scrive padre Alex Zanotelli nella prefazione del libro scritto da Nicoletta (“A casa nostra”, EMI).

E’ un’esperienza straordinaria la loro, che merita di essere condivisa perché diventi bene comune”.

Nicoletta e Antonio dialogheranno con Cecilia Magoga, docente di Scienze Umane del Liceo Berto di Mogliano, che nel corso degli anni nella sua didattica ha sempre portato gli studenti ad essere attenti ai valori della solidarietà e all’importanza dell’incontro con gli altri, con la diversità.

A martedì 15 novembre.

Maurizio Grazio
Nato a Pisa il 13 luglio 1957. Per 20 anni è stato insegnante elementare. Fino ad agosto del 2020 è stato dirigente scolastico del Liceo Berto di Mogliano.

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