Si potrebbe definire “Body copy al profumo di caffè” una rapsodia veneta sia per l’intenzione compositiva sia per la sequenza di paesaggi, luoghi e personaggi che, per quanto anonimi, sono facilmente riconoscibili, quasi familiari (…).

Lo sguardo di Carraro avvicina con discrezione ritagli dì quotidianità, ne illumina sfondi e circostanze, ne carpisce i risvolti più intimi, le intenzioni più riposte, ne fa racconto anche di slanci amorosi, di delusioni, di solitudini… dà voce ad abitudini, gusti, costumi, sentimenti, finanche mentalità, anche del passato non solo recente, per rappresentare l’angolo di direzione del presente.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here