La lettura dell’articolo di Maurizio Grazio su Michele Zanin, allenatore della nazionale vincitrice del campionato europeo under 18, ha piacevolmente fatto riaffiorare nella mia mente una moltitudine di ricordi legati alla Mogliano degli anni ‘70 e ‘80, quando la Polisportiva di Romeo Girardi era una vera e propria macchina organizzativa che attraeva moltissimi ragazze e ragazzi innamorati del volley. Tra loro c’ero anch’io. Alle 17.30 chiudevo i libri di studio (sui quali sarei tornata dopo cena) e iniziavo la preparazione per andare in palestra. Uscivo di casa già in tuta, con le scarpe e quello che serviva per la doccia in un borsone e via di corsa in bici verso le palestre della scuola “Umberto Saba”. Quando imboccavo il vialetto che da via Italo Svevo portava alle aree coperte, le mie orecchie erano già sintonizzate sui colpi di pallone che provenivano dall’interno della palestra dove la squadra che si allenava prima della nostra stava concludendo l’allenamento, di solito con le battute, ma c’era sempre qualcuno che si attardava  con le ultime schiacciate.
Lasciata la bici, correvo dentro a infilare le scarpe e a mollare il borsone in spogliatoio e poi, finalmente, eccomi dentro alla  palestra dove qualcuna aveva già iniziato  il riscaldamento con qualche palleggio: qui si sentiva solo l’inconfondibile  rumore dell’attrito delle scarpe sul pavimento e su tutto regnava l’odore della gomma e ancora oggi, quando assisto ad una partita di volley, quei suoni e quegli odori mi commuovono.
Alla fine dell’allenamento, sotto la doccia, scambiavamo quattro chiacchiere tra ragazze ed io che ero già nella squadra maggiore ma tra le più giovani, ascoltavo in silenzio le grandi che facevano battute sui ragazzi e ridevano.
I ragazzi oggetto delle conversazioni erano anche alcuni di quelli della squadra di volley maschile che si allenavano dopo di noi con il mitico Ugo De Lazzari che è stato allenatore anche di Michele Zanin. In quella squadra c’erano dei ragazzi bellissimi e, dopo la doccia, si andava a dare una sbirciatina mentre loro, alti e forti, strapazzavano i palloni o correvano per riscaldarsi ridacchiando tra loro, consapevoli dei nostri sguardi. Oltre all’aspetto ci colpiva il vigore fisico che consentiva loro di dare alla palla quota, velocità e potenza senza grandi sforzi apparenti.

Era la nostra una vita semplice, organizzata attorno allo studio e allo sport con sabati e domeniche impegnati nelle partite, era il tempo delle grandi amicizie e dei primi amori che nascevano e finivano tra un campionato e l’altro.

Diversi anni dopo, proprio grazie a Michele Zanin, ho avuto l’onore di lavorare per due anni con Kim Ho Chul, grande campione coreano e allenatore della mitica Sisley Volley di Toffoli e Bernardi e la mia emozione è stata immensa. Vederli da vicino, lavorare con il coach sulla sua comunicazione alla squadra, capirne le dinamiche, osservare le reazioni nelle vittorie e nelle sconfitte (abbiamo perso un campionato “per una battuta” mi confidò Kim) ha determinato le mie scelte professionali successive.
Oggi sono una coach aziendale, ho lavorato con altri allenatori di serie A di diversi sport e ogni volta che entro in una azienda, dove vengo inviata alla ricerca di leader e leadership, porto esempi di situazioni delle squadre e degli allenatori con cui ho collaborato.
E molto spesso a questi leader mi verrebbe da chiedere: “Ma la vuoi vincere o no questa partita? Conosci una squadra che va in campo la domenica senza essersi allenata tutta la settimana? “oppure” ma quale allenatore farebbe entrare in campo un giocatore che non rispetta i suoi compagni di squadra?”
Il mio lavoro comincia proprio da lì, con la sola differenza che io alleno solo le menti.
Però loro non lo sanno ma, mentre li aiuto a migliorare le loro performances professionali, sento ancora l’odore della gomma e il colpo secco della schiacciata.

Doriana Pavan
Temporary Manager Professionista specializzata nel passaggio generazionale, nel change management, nella crescita del potenziale e della leadership per manager e top manager. Business Coach certificata, ha conseguito la specializzazione in CBT, Cognitive Behavioural Therapy techniques rendendo ancora più efficaci i suoi interventi di business coaching. Ha un’ampia e lunga esperienza di lavoro in aziende strutturate e multinazionali. Bilingue italiano-inglese, ha maturato rilevanti esperienze nella gestione di team in progetti internazionali anche in presenza di forti aspetti di multiculturalità in Asia, Medio Oriente, Africa e Sud America. Ha avuto determinanti esperienze professionali in ambito sportivo ai massimi livelli a fianco degli allenatori di Sisley Volley, Rovigo Rugby e Valsugana Rugby e di alcuni giocatori della Benetton Basket. Ha maturato venticinque anni di esperienza in corporate training nell’ambito comunicazione d’impresa e sviluppo. Alle attività di training aziendale ha affiancato molti interventi come docente di comunicazione d’impresa in master internazionali con collaborazioni con Università degli Studi di Padova, Università Lumsa di Roma, IED Venezia, IULM Milano-Feltre, IUSVE Venezia.

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