Viva il teatro. Mogliano ha un teatro: Mogliano ha il Busan!

Dopo tutto quello che è successo, non dimenticheremo nulla, finalmente ecco la nuova stagione teatrale. Una sequenza di spettacoli che rilancia Mogliano nel circuito nazionale.

La cultura con la C maiuscola torna protagonista della nostra vita quotidiana. Andare al cinema, andare ad un concerto, andare a teatro, tutto questo diventa reale, pur con tutte le prudenze ma con tutte le proposte generose ed intelligenti che abbiamo sospeso per più di un anno.

Il protagonista di questa rinascita e lui: il Busan.

Magari molti moglianesi non sanno nemmeno l’origine di questo nome, ignorano che è stato importante come luogo ricreativo per i soldati a ridosso del fronte nella grande guerra, pochi sanno che è anche stato saccheggiato dai fascisti intolleranti verso il lavoro sociale dei cattolici e avanti….

Da parecchi anni con tante trasformazioni il Busan è diventato una eccezione e un simbolo di resistenza al piattume delle multisale o alle trasformazioni dei cinema in market tristi ed omologati.

Il regista Giuseppe Emiliani ha tessuto la nuova trama teatrale con tutti testi scritti nell’ultimo anno.

Si comincia con il botto già il 5 novembre con Giulio Casale con le sue “Lettere da lontano“ in cui parole e canzoni si mescoleranno in modo incalzante e toccante. Poi altri nove spettacoli di cui vi daremo puntualmente comunicazione e recensione. Qualche chicca? Ottavia Piccolo con un testo di Stefano Massini. Margherita Mannino che presenterà la storia di Liliana Segre.

E per i mini-spettatori? Anna Valerio con “Nina delle stelle puoi salvare il mio pianeta?“. E un po’ di Mogliano? Sì, Nicola De Cilia, nostro collaboratore, ha adattato per il palcoscenico “La gloria“ scritta dal nostro più famoso scrittore, Giuseppe Berto.

Si parte dunque la sera del 5 novembre per dieci rappresentazioni fino al 25 marzo. Niente abbonamenti (scaramanzia)? ma si compra il biglietto per ogni singolo spettacolo al botteghino, aperto tutti i giorni dalle 17 alle 19 e dalle 20:30 alle 22:30, anche durante la proiezione dei film insomma e la domenica pomeriggio dalle tre alle dieci e trenta.

“E quindi uscimmo a riveder…. il teatro” venerdì prossimo per riscoprire il piacere di incontrarsi mentre il sipario si alza. I teatranti dicono una frase bene augurante, “ tanta…” che noi non possiamo scrivere ma… sottoscriviamo.

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