Domenica pomeriggio in una breve tregua tra un acquazzone e l’altro ci siamo ritrovati al “Parco Arcobaleno” per ricordare Flavia. Flavia la maestra, Flavia che danzava, Flavia che ha vissuto tante vite in una troppo breve. Flavia che se n’è andata troppo presto.

Tante compagne, amiche colleghe ognuna a riportare un po’ di Flavia tra il parco, che lei stessa ha seguito e curato come ci dicono Aldo e Fabiola.

Le danzatrici del Collettivo artisti Jennifer rosa di Vicenza si piegano nell’erba e sotto gli alberi quasi a sfidare il cielo imbronciato.

C’è qualche lupo grigio, ci sono anche Diego e il figlio ma le donne sono la maggioranza e a loro nome Nerina ricorda l’impegno di Flavia con il gruppo l’8sempre.

Erica Boschiero la ricorda come una voce importante del Coro dell’Università Popolare Auser –Treviso intonando le canzoni preferite da Flavia, anche “Bella ciao”  che mette a dura prova la lucentezza degli occhi dei presenti. Come racconta commossa Giuliana, Flavia è stata infatti una militante pura dell’ANPI, ma è stata anche una collega preziosa per Giustina e le maestre di Casale. La solidarietà era la partner quotidiana della sua vita e lo raccontano le amiche del Gruppo Acquisto Solidale Gasmania. Ricordano però che dopo la distribuzione delle cassette proverbiale era la sua fuga verso la danza con l’associazione INDACO- incursioni di Danza Contemporanea di Mogliano. Passi i suoi non solo leggeri ed eleganti ma anche sportivi e curiosi con le escursioni del Trekking Italia.

I rami mossi dal vento settembrino gareggiano con il clarinetto di Alessandro ma il parco reclama il suo nome. I volontari del “Parco Arcobaleno” piantano la sua essenza preferita (Amelanchier), i fiori bianchi e i frutti rossi la ricorderanno nel passare delle stagioni.

Il tempo di brindare insieme, sorridere, bandire ogni parola triste e retorica ed ecco che anche il cielo si ricuce dopo la tregua lasciata per Flavia e scatena il diluvio.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here