Nella narrazione delle Olimpiadi 2021, sia all’interno dei quotidiani o nei resoconti radiofonici o televisivi, grande risalto viene dato alle vittorie di atletə italianə. Poco o nulla si conosce di atletə di altre nazionalità.
E nemmeno di alcune scelte e avvenimenti che hanno cambiato e stanno cambiando la composizione delle squadre e la mentalità e la cultura dello sport anche nei confronti della sessualità e della questione di genere. Il CIO è all’avanguardia. Non ha bisogno del decreto-legge ZAN. E forse nemmeno dello jus soli….
Anche se ora Malagò, presidente del CONI, lo invoca per gli sportivi!
L’edizione di quest’anno vede una presenza femminile del 48%. È la più alta di sempre.
La squadra italiana è composta quasi per la metà da donne. Oggi sono 184. A Tokyo 1964 erano undici su 159.
Una squadra olimpica di rifugiati partecipa alle Olimpiadi: 29, di cui 10 donne.
161 atletə della comunità LGBTQ gareggiano a Tokyo. Il numero è più che raddoppiato rispetto a Rio 2016.
Le persone transessuali saranno presenti alle olimpiadi senza doversi sottoporre ad umilianti controlli o a operazioni chirurgiche.
Nella categoria femminile sollevamento pesi, per la prima volta un uomo diventato donna.
La venezuelana Yulimar Rojas ha stabilito il nuovo record del mondo nel salto triplo con la misura di 15.67.
La giamaicana Thompson-Herar è la donna più veloce del mondo: ha corso i 100 metri in 10 secondi e 61.
Dopo le proteste sollevate per la multa da 1.500 euro inflitta alla Nazionale norvegese di beach handball (pallamano da spiaggia) durante i campionati europei, perché le atlete erano scese in campo indossando delle coulotte e non gli slip da bikini previsti dal regolamento, si è posta l’attenzione sulla possibilità che le donne scelgano liberamente cosa indossare durante le gare. La Federazione Internazionale di Pallavolo ha infatti aggiornato le sue regole in vista delle Olimpiadi, dove le donne potranno scegliere di giocare in coulotte, pantaloncini e t-shirt, oltre a bikini o costumi da bagno interi.
Il governo della Bielorussia ha chiesto un immediato rimpatrio dell’atleta Krystsina Tsimanouskaya, perché critica nei confronti della sua Federazione (e quindi del regime). Ritirata dai 200 metri che avrebbe dovuto correre e portata in aeroporto con la forza per farla salire su un volo per Minsk, è stata “salvata” l’intervento della polizia, del Cio e del ministero degli Esteri giapponesi.