Comunicato stampa

Stamattina è partita ufficialmente anche a Mogliano Veneto la raccolta firme per il referendum per l’Eutanasia Legale. A promuoverla nel territorio moglianese sono Fabiola Caramel e Aurora Munarin, supportate da alcuni volontari e da ben cinque consiglieri comunali  – Tiziana Baù, Daniele Ceschin, Ferdinando Minello, Giacomo Nilandi, Renzo Prete – e dall’avvocato Silvia Manderino che si sono resi subito disponibili non solo per l’autenticazione delle firme, ma anche a dare la massima diffusione a questa iniziativa. Il gruppo di Mogliano, che collabora con il Comitato referendario della provincia di Treviso che si è costituito la scorsa settimana, sarà in piazza tutti i fine settimana di luglio e durante il mercato del lunedì per dare un fattivo contributo a questa battaglia di civiltà. Si tratta di un tema che riguarda davvero tutti e che, questo è l’auspicio dei promotori, potrà proprio per questo essere sostenuto in maniera trasversale. Anche perché a Mogliano è ancora vivo il ricordo della presenza e della testimonianza di Beppino Englaro, padre di Eluana, nel gennaio del 2018, all’indomani dell’approvazione della legge sul testamento biologico. Oltre che ai gazebo organizzati in piazza (vedi calendario di luglio), per i cittadini di Mogliano sarà possibile firmare anche presso lo sportello Punto Comune prendendo appuntamento al numero 041 5930750 o scrivendo una mail all’indirizzo puntocomune@comunemoglianoveneto.it

Nato nell’aprile scorso, il Comitato nazionale promosso dall’Associazione Luca Coscioni lavora per raccogliere entro il 30 settembre, insieme a tutte le altre realtà che condividono l’obiettivo, le 500.000 firme autenticate necessarie per poter dare la parola ai cittadini su questo tema, e arrivare a una legge che renda tutti liberi di decidere sulla propria vita. Il quesito prevede una parziale abrogazione dell’articolo 579 del codice penale, che riguarda l’”omicidio del consenziente”, e vuole rendere non punibile l’“eutanasia attiva”, che si ha quando vengono somministrati farmaci che provocano la morte di chi la richiede e non, come nel caso dell’eutanasia passiva, quando si interrompono le cure necessarie alla sopravvivenza (come, ad esempio, l’alimentazione artificiale).

La discussione sul fine vita in Italia ha una storia lunga e travagliata, con campagne mediatiche che hanno posto al centro dei riflettori le vicende umane di chi ha richiesto di morire alle proprie condizioni in seguito a incidenti molto gravi o a malattie fortemente invalidanti. Tutti gli iter per l’approvazione di una legge a favore dell’eutanasia si sono purtroppo arenati in Parlamento. Infatti, mentre l’eutanasia passiva, che avviene con la sospensione delle cure necessarie per sopravvivere, è tutelata dalla Costituzione (art. 32) e dalla legge n. 219 del 2017 (il cosiddetto testamento biologico), il suicidio medicalmente assistito al momento non è in alcun modo normato.

Tuttavia, la sentenza 242 del 2019 della Corte Costituzionale (nota come sentenza Cappato), ha creato un precedente e, di fatto, lo ha legalizzato, partendo dall’emblematica vicenda di Dj Fabo, che nel 2017 venne accompagnato in Svizzera proprio da Marco Cappato per mettere fine volontariamente alla propria esistenza, segnata da una condizione per lui diventata inaccettabile. Al suo ritorno in Italia Cappato si autodenunciò per istigazione al suicidio. Ma con una decisione storica la Consulta stabilì che l’eventuale colpevolezza per il suicidio assistito deve rimettersi alla fattispecie del caso. E dalla stessa sentenza si evincono solo quattro condizioni per cui chi accompagna alla morte un paziente non è punibile: 1) Chi fa richiesta deve essere pienamente capace di intendere e di volere; il paziente deve avere una patologia irreversibile; tale patologia deve implicare gravi sofferenze fisiche o psichiche; il paziente può sopravvivere solo grazie a trattamenti di sostegno vitale. Considerando quanto stabilito dalla Corte Costituzionale, sono escluse dalla possibilità del suicidio assistito alcune categorie di pazienti gravi, come i malati oncologici o quelli che, pur soffrendo di patologie invalidanti e dolorose, possono sopravvivere senza l’ausilio di macchinari e trattamenti sanitari.

Per questo motivo l’Associazione Luca Coscioni ha proposto un referendum abrogativo relativo all’articolo 579 del Codice Penale. Di fatto l’abrogazione parziale della norma cancellerebbe il reato di omicidio del consenziente dal nostro ordinamento, se non per determinati casi. L’articolo 579 sarebbe riscritto così: “Chiunque cagiona la morte di un uomo, col consenso di lui, è punito con le disposizioni relative all’omicidio se il fatto è commesso: contro una persona minore degli anni diciotto; contro una persona inferma di mente, o che si trova in condizioni di deficienza psichica, per un’altra infermità o per l’abuso di sostanze alcooliche o stupefacenti; contro una persona il cui consenso sia stato dal colpevole estorto con violenza, minaccia o suggestione, ovvero carpito con inganno”.

Rimarrebbe dunque vietata, anche con l’approvazione del referendum, l’eutanasia per i minori, per le persone incapaci di intendere e di volere o circuite. La formula “col consenso di lui” prevede il ricorso al consenso informato, mediante anche l’utilizzo del testamento biologico. Se dovesse essere raggiunto il quorum e vincere il al referendum per legalizzare l’eutanasia in Italia, è possibile immaginare che il Parlamento legiferi in tal senso, prevedendo delle norme esplicite e dei protocolli a livello nazionale.

Mogliano Veneto – 3 luglio 2021

 

  • sabato 3 luglio Piazza Caduti, lato fontana 9.00-12.30
  • lunedì 5 luglio Galleria Avogadro, lato Terraglio 9.00-12.30
  • venerdì 9 luglio Piazza Caduti, lato fontana 17.00-19.30
  • sabato 10 luglio Piazza Caduti, lato fontana 9.00-12.30
  • domenica 11 luglio Galleria Avogadro, lato Terraglio 9.00-12.30
  • lunedì 12 luglio Galleria Avogadro, lato Terraglio 9.00-12.30
  • venerdì 16 luglio Piazza Caduti, lato fontana 17.00-19.30
  • sabato 17 luglio Piazza Caduti, lato fontana 9.00-12.30
  • domenica 18 luglio Galleria Avogadro, lato Terraglio 9.00-12.30
  • lunedì 19 luglio Galleria Avogadro, lato Terraglio 9.00-12.30
  • venerdì 23 luglio Piazza Caduti, lato fontana 17.00-19.30
  • sabato 24 luglio Piazza Caduti, lato fontana 9.00-12.30
  • domenica 25 luglio Galleria Avogadro, lato Terraglio 9.00-12.30
  • lunedì 26 luglio Galleria Avogadro, lato Terraglio 9.00-12.30

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