La scorsa settimana è stata pubblicata una ricerca scientifica sul numero degli amici che ognuno di noi può avere in tutta la sua vita e su quante relazioni siamo in grado di gestire. I dati parlano di 5 amici (al massimo) e di 150 relazioni positive. Leggendo questo studio ho cominciato a pensare se anche per me tutto ciò fosse vero oppure no e prima di accorgermene mi sono ritrovata in una riflessione abbastanza intensa sull’amicizia.

Pensandoci bene, la vita di tutti noi è fortemente legata ad alcune persone che scegliamo accompagnino il nostro cammino…. in fondo l’amicizia è questo, che ne dite?

L’amicizia è per me sostanzialmente una forma di amore, puro, incondizionato, sincero e come tutte le forme di amore è uno di quegli ingredienti essenziali dell’esistenza, ciò di cui nessuno di noi può davvero fare a meno. Gli amici d’altronde si scelgono, a differenza dei familiari che si ereditano o subiscono, e con i quali, spesso controvoglia, si cerca di trovare il modo di convivere. È attraverso l’amicizia che si cresce, si scopre la libertà di essere se stessi, senza finzioni e senza maschere, ossia senza bisogno di apparire diversi da quello che si è realmente, anche semplicemente perché è proprio sulla base di ciò che si è che ci si riconosce, ci si sceglie e ci si ritrova.

Chi ha la fortuna di avere degli amici accanto gode di momenti intensi ed unici. Ognuno di noi pensando al passato, alla sua infanzia, alla scuola, alla vita di tutti i giorni, colloca molte volte dei momenti di svolta, delle situazioni memorabili ma anche e soprattutto la possibilità di farsi accarezzare l’anima quotidianamente ad un paio di persone al massimo, a prescindere dove queste persone siano ora.

Ma se l’amicizia è in grado di dare tanto richiede però la presenza di alcuni elementi imprescindibili: sincerità, una quantità infinità di lealtà e tantissimo amore. Tutte le relazioni di amicizia che nel tempo ho visto durare hanno saputo coniugare in un mix sorprendente questi tre ingredienti. Non sono ingredienti complicati ma richiedono attenzione, parecchia attenzione ed un io che quasi scompare per far crescere e primeggiare un noi che vive in entrambi gli amici. A volte non è per niente semplice: di fatto siamo esseri estremamente complicati, tante volte è difficile. Può capitare che ci si ferisca, si spera involontariamente perché le ferite con dolo fanno venire meno il patto di lealtà fondante per gli amici. Nei migliori vocabolari alla parola lealtà trovo riportato “atteggiamento di correttezza e dirittura morale nel mantenimento degli impegni assunti”. Fa pensare questa frase…negli impegni presi c’è: “ti voglio bene, non ti farò del male, rispetterò le nostre differenze, perché sono quelle che magari mi disturbano a volte ma che ti connotano e fanno di te la persona a cui voglio un mondo di bene”

Alla fine affinchè le cose funzionino basta mettersi in ascolto; può capitare di tollerarsi poco a volte, di non condividere alcuni percorsi, di aver voglia di mollare ma l’amore, se c’è, semplifica, in fondo è in grado di muovere il mondo e detta ogni legge per citare il “mio amico” Jova.

Si sta uno accanto all’altro volendosi un gran bene, accompagnandosi nei momenti felici e tristi  con tanta lealtà, facendo attenzione a non tradirsi perché il tradimento degli amici non ha eguali e come dice Alda Merini “il peccato più grande è fare del male a chi ti vuole bene”.

Dominga Fragassi
Donna lavoratrice presso un’azienda della grande distribuzione dove coordina l’area Marketing e Comunicazione. Da anni impegnata in diverse associazioni del territorio in ambito sociale e culturale, in diversi comitati genitori e attuale Presidente dell’istituto comprensivo N. Mandela di Mogliano. Tra i tanti progetti attivati “RispettiAMOci,” un percorso di educazione alle buone pratiche delle relazioni messo a punto al fine di contenere le forme di prevaricazione, discriminazione e bullismo fra ragazzi e ragazze degli istituti comprensivi di Mogliano.

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