Children with social media elements on white background illustration

Quello che sto per scrivere non vuole passare come un lamento o una critica ai bambini di oggi. Desidero portare avanti una riflessione e non sul ‘che schifo questi tempi, quando ero piccola io era meglio’. Il mio intento è quello di portare avanti una riflessione su alcuni strumenti e mezzi che vengono forniti alle persone di oggi, anche ai bambini.

Io ho sempre ballato, a 4, 6, 8 anni, ma anche a 10.  Mettevo su i cd nello stereo perché sono del ’98 e quindi nel 2006 ero già tecnologica. Ho guardato anch’io High School Musical, le Winx, il Mondo di Patty e ne ero pazza! Giocavo e anche io avevo voglia di essere guardata, di creare coreografie ed essere apprezzata per questo gioco, così ahinoi la mia famiglia si è subita un sacco di balletti fuori di sera d’estate, d’inverno in salotto e così via.

Iniziavano ad esserci anche le riviste per i bambini (se ci penso adesso non sono del tutto d’accordo) con questi -oggi sostituiti dalle Webstar- giovani talenti cinematografici idolatrati dai bambini e dalle bambine. Per fare una prima sintesi: i bambini ballano, giocano, vogliono fare “come i grandi”, essere “come i grandi”.

Mi attaccavo il poster di Gabriella (la protagonista di High School Musical) e anche io avevo i miei “idoli” un po’ più grandi di me. Non so se sia sempre stato così ma so che qualcosa già c’era quando ero piccolina io. Se ci penso adesso, ho molto da ridire già a riguardo di molti prodotti che erano presenti quando ero bambina io, certe serie televisive non del tutto adatte, libri non del tutto adatti.

Ad esempio, le Winx erano spesso mezze nude e con corpi perfetti (tenendo il riferimento con i canoni estetici occidentali), perché? I balletti del Mondo di Patty non erano assolutamente adatti a un pubblico di bambini ma da loro seguiti, perché? Eccetera!

Ci sono tante opinioni, la mia è che i bambini vanno protetti da tutto quello che è sessualità esposta, che sia una scena forte, ma anche la ragazzina un po’ più grande con fare ammiccante in una pubblicità. Non lo trovo giusto. Qualcuno dirà: “Eh vabbè sai com’è, non si può evitare tutto”. Giusto. La vera domanda è: ma come caspita siamo arrivati a questo? A tutto questo? Dal mio punto di vista ci vuole decoro ma soprattutto cura. Cura. Di certo i bambini e i ragazzi non sanno come fare, non sanno da cosa proteggersi esattamente e non sanno che cosa non è meglio fare. La cosa davvero triste è che non ci pensano “i grandi”.

Giorni fa ho visto un video in cui una bambina di 2, 3 anni risponde all’invito della mamma di mettersi in posa, inscenando una postura fisica che ha fin troppo di sconcertante. Ma com’è possibile che una bambina così piccola abbia imparato a posare in un modo così strano? Come è possibile. Mentre passeggiavo per il mio paese, poi, ho visto due bambine (una avrà avuto 9, 10 anni e l’altra, probabilmente la sorella, avrà avuto 7, 8 anni) ballare su un balcone di fronte a un cellulare posato di fronte a loro e faccio 2+2 = Tiktok.

Le vedo muoversi in un modo molto strano, con un velo sensuale, fin troppo, che non dovrebbero avere. Penso che la più piccola (che ancora in parte si muove come una bambina dovrebbe ballare -ma sempre secondo me-) è già esposta a quello che la sorella un po’ più grande ha imparato. Sento rabbia e penso che negli ultimi tempi abbia già visto troppe volte video in cui bambine si muovono così.

Io mi sento sempre più sconcertata, scioccata, disgustata. Non riesco a capire queste mode che vanno, queste dinamiche che stanno sempre più degenerando, questi balletti osceni, pornografici, sessuali che vengono tranquillamente pubblicati, i sorrisi ammiccanti, le lingue di fuori, insomma tutto questo per me è terribile. Ancora più terribile è sapere che dei bambini siano esposti a tutto questo.

E sarà sempre più diverso, forse accadrà che sempre più i bambini non ascolteranno lo Zecchino d’Oro o High School Musical, ma le canzoni che parlano di droga, sesso, soldi, sederi, tette, grilletti e via dicendo.

Non chiederanno a nonni, zii, mamma e papà di guardarli mentre ballano, ma spereranno di essere visualizzati da tanti, dove c’è qualcuno che li guarda e li ascolta. Sarebbe da interrogarsi anche sul perché si rifugiano nel web per essere visti.

Non avranno Gabriella (che forse non è neanche un giusto esempio ma forse sono ancora troppo giovane per capirlo) come idolo, ma la ragazza vista su Tiktok che inscena questa orribile realtà dove ci si mostra completamente, in tutte le varianti, il proprio privato come se nulla fosse.

Vedo tanto di brutto e credo ci sia seriamente qualcosa che non va e che è decisamente sfuggito di mano e forse solo da queste poche righe si potrebbero aprire almeno cento discorsi diversi.

Il mio discorso non verte sul: “Ma guarda questi bambini che cosa fanno, che schifo ma dove siamo arrivati?!”, ma il mio pensiero è più: “Poveri questi bambini, guarda il mondo dove li ha portati, dove li porterà?”. E potremmo aggiungere: “Che giovani e poi adulti diventeranno?”, “Quali valori crolleranno?”.

Genitori all’ascolto e genitori futuri, facciamoci sempre un esame di coscienza e teniamo sempre al sicuro queste creature. Credo sia importante un’educazione rivolta agli adulti, una sensibilizzazione su questo nuovo mondo a volte incompreso dai ‘grandi’, sottovalutato.

Ci sono cose che potrebbero non essere giuste, altre che non vanno prese con leggerezza, altre che vanno approfondite. Io credo che per gli adulti spesso le cose corrono troppo in fretta e forse alcune, fra queste, vanno troppo veloci per essere comprese. Come essere in un mezzo che va ad alta velocità: se guardi fuori perderai dei pezzi, vedrai qualcosa di confuso.

Con l’avvento del digitale, dei social, di tutto quello che ci sta attorno, vengono messe a disposizione delle modalità di risposta ma anche di interazione, di ascolto, di espressione nuove, prodotti nuovi e mi interrogo sugli effetti che non conosciamo, ad esempio sul neogenitore, sul giovane adulto, ma anche sul ragazzino di 12 anni e sul fratellino che lo imita, perché credo che le generazioni si guardino a catena. Sento che dovremmo interrogarci tutti.

Ritengo infine sia importante ricordare anche qualcosa di buono: la gioventù e l’infanzia sono ricche, le creature più giovani sono meravigliose, brillanti, creative; rimane quindi sempre un terreno profondo, vero, autentico, fertile ma occorre nutrirlo correttamente. I frutti poi cadono e creano meraviglia e cambiamento.

Manuela Bortoletto
Sono Manuela Bortoletto, ho 22 anni e studio Scienze dell’educazione e della formazione presso l’Università degli Studi di Padova. Ho a cuore il mondo e il suo Bene.

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