Le precedenti…………….

Nel 1949 viene pubblicato in Francia il saggio Il secondo sesso di Simone de Beauvoir. In Italia apparirà nel 1961. Nel 1956 fu inserito dal tribunale del Sant’Uffizio nell’Indice dei libri proibiti.

Per l’autrice le donne non sono sottomesse per natura, la loro subordinazione è il risultato di condizionamenti dati dal contesto storico e culturale e dalla loro abitudine ad adeguarvisi.

Nel 1963 esce negli Stati Uniti il libro di Betty Friedan, La mistica della femminilità che criticava l’immagine pubblicitaria della donna di casa felice. Nel ’68 c’erano state manifestazioni contro il concorso di “Miss America”. Si scopriva la natura politica di tutto ciò che era stato considerato fino ad allora “il privato”, la “vita intima”.

Da noi………………………….

DEMAU (Demistificazione Autoritarismo) nasce nel dicembre 1966 a Milano. Il primo documento è il Manifesto programmatico del gruppo, in cui si esprime la necessità di un’elaborazione teorica specifica sulla condizione femminile che superi l’idea di emancipazione come partecipazione paritaria ad un insieme di valori precostituiti.

“Non c’è soluzione al problema finché delle donne si continua a ragionare e pensare dal punto di vista storico-sociale senza mai capovolgere questa prospettiva, senza mai mettere le donne, mettersi come donne nella posizione di soggetto, che pensa a partire da sé la storia e la società. Il separatismo nasce da una pratica sociale diffusa: lo stare tra donne al riparo dall’orecchio maschile. Con l’autocoscienza questa pratica acquista dignità politica. “

E’ la magnifica intuizione diventata pratica politica.  Ciò che avviene nel privato riflette la subordinazione nella società: il personale è politico.

Le donne affermano la propria libertà di scelta sulla sessualità e sulla maternità. Per la prima volta nella storia, le donne rivendicano pubblicamente il diritto di decidere se, quando e come avere un figlio

E’ il femminismo, che annuncia la svolta rispetto alle battaglie per l’emancipazione che l’avevano preceduto,

un modo diverso di intrepretare sé e il mondo, un cambiamento di prospettiva che propone l’idea che è possibile la liberazione da una cultura che anche inconsapevolmente le donne hanno accettato o fatto propria.

Il femminismo ha portato alla luce che i ruoli nella società non sono naturali, che esiste un rapporto di potere tra i sessi e poiché storicamente determinati, si possono modificare, spingendo le donne a viversi come soggetto e non più solo come madri, mogli, figlie.

Migliaia di donne sono scese in piazza con cortei colorati e pacifici favorendo l’approvazione di leggi che hanno cambiato radicalmente norme che per secoli le penalizzavano: divorzio, interruzione volontaria della gravidanza, diritto di famiglia.

Costellazione di idee proposte confronti dibattiti accesi, femminismi è possibile dire. Cosa che dimostra, nonostante lo scherno, l’irrisione, l’ostilità che spesso ha accompagnato la presa di posizione delle sue esponenti, la sua vitalità e l’indispensabile presenza per la capacità di produrre iniziative e passioni.

La strada è ancora lunga, il momento storico è complicato e difficile, ma la traccia è stata indicata.

E, forse, come ha scritto Eric Hobsbawn, autore de Il secolo breve, «La rivoluzione femminile è stata l’unica rivoluzione riuscita del Novecento».

Emanuela Niero
Sono nata sotto il segno dei Pesci, mi piace guizzare. Sono femminista, faccio parte del gruppo l’8sempre donne Mogliano, sono partigiana, ho fatto parte del direttivo ANPI di Mogliano Veneto, mi piace leggere per me e per bambine bambini adulti con le lettrici di “Quante storie!”. Lo yoga mi accompagna molti anni.

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