Guerre e amori, affetti e odi politici, ideologici e nazionali: sono tutti fattori che si mescolano nella trama del romanzo di Valerio Di Donato. Si tratta di un romanzo, che si snoda in parte come dice l’autore: «A volte sembra un romanzo, a volte un diario, a volte un manuale di storia». Anche se a prevalere è il romanzo fatto di una scrittura asciutta e lineare. Nell’intreccio della storia d’amore tra Ivan e Mirna vengono descritte le separazioni, i lutti, i drammi anche familiari che hanno attraversato i Balcani a partire dalla Seconda guerra mondiale. Una storia che descrive le conseguenze disastrose nel corso della storia quando il nazionalismo prevale sul senso di comunità.  I cattivi nel libro di Di Donato non sono da una sola parte, ma in tutti coloro che privilegiano l’appartenenza ad un’etnia, ad una nazione rispetto ai valori universali.

Valerio Di Donato

Ma chi è Valerio Di Donato? Nasce a Teramo nel 1955, ma cresce e studia a Treviso dove si diploma al Liceo classico Canova, successivamente si laurea in Scienze Politiche a Padova. Le prime esperienze come giornalista le compie come addetto stampa di associazioni imprenditoriali della piccola impresa. Dal 1987 si trasferisce a Brescia e comincia a lavorare al quotidiano “Brescia oggi” per il quale segue “gli interni e gli esteri”. Nel 2006 ha dato alle stampe la serie di “racconti di esilio” di profughi giuliano-dalmati dal titolo “ISTRIANIeri” (“Liberedizioni” di Gavardo).  In un’intervista rilasciata in occasione dell’uscita del libro dichiara quanto segue: “Ritengo che, come tutti i romanzi, anche per quelli di genere storico, non via sia un periodo di “scadenza” del suo valore e dell’interesse in grado di suscitare. Senza dubbio, però, la ricorrenza del trentennale dell’inizio delle guerre che disgregarono l’ex Jugoslavia, conferiscono a questo libro una rinnovata attualità. Ricordare quel terribile decennio di guerre – le uniche dopo il 1945 nel cuore d’Europa – è sempre utile, ma lo è ancor di più in un momento di crisi o almeno stanchezza dell’ideale europeo, come quello odierno, minato da spinte centrifughe e evidenti regressioni sul piano culturale e dei diritti democratici”. E quanto sta succedendo in questi giorni in Bosnia Erzegovina sono lì a testimoniarlo.

 

Giovedì 2 dicembre al Centro Sociale ore 18, secondo appuntamento di “GEOSTORIE”.

Iniziativa dell’Associazione “Omega aps”

Letture a cura del Gruppo Quante Storie

INGRESSO GRATUITO
fino a esaurimento posti
nel rispetto della normativa vigente sulla sicurezza sanitaria
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Maurizio Grazio
Nato a Pisa il 13 luglio 1957. Per 20 anni è stato insegnante elementare. Fino ad agosto del 2020 è stato dirigente scolastico del Liceo Berto di Mogliano.