Si è spento, all’età di 87 anni, Franco Testa, un uomo che ha saputo essere tante cose nella vita: un garzone di bottega, un campione olimpico, un macellaio di fiducia e un punto di riferimento per la comunità moglianese. Con la sua scomparsa, se ne va non solo un grande sportivo, ma anche una figura familiare, quotidiana, che ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore di molti.
Per i moglianesi di una certa età, Franco era “il macellaio dell’Olme”, prima nella sua storica bottega e poi in quella di Piazza del Marinaio. Per i più piccoli, invece, era il sorridente “nonno vigile” che, ogni mattina, vegliava con affetto e pazienza sull’ingresso delle scuole elementari dell’Olme. Una presenza rassicurante, generosa, sempre pronta a regalare un sorriso.
Ma dietro quella semplicità si celava un passato straordinario: Franco Testa è stato uno dei grandi del ciclismo su pista italiano. Alle Olimpiadi di Roma del 1960, portò l’Italia sul gradino più alto del podio, conquistando l’oro nell’inseguimento a squadre insieme a Vigna, Arienti e Vallotto. Quattro anni dopo, a Tokyo, fu di nuovo medaglia, questa volta d’argento, e vicecampione del mondo a Parigi, sempre nella stessa specialità.
Anche se la sua carriera da professionista, dal 1965 al 1967, non replicò i fasti del periodo olimpico, la sua importanza per lo sport italiano restò immutata. Nel 2015, il CONI gli conferì il Collare d’Oro al Merito Sportivo, riconoscendo non solo il campione, ma anche l’uomo.
Franco Testa ha incarnato un ciclismo d’altri tempi, fatto di fatica vera, di passione autentica e di una grande umiltà. La sua vita, dentro e fuori dalla pista, è stata un esempio silenzioso e potente di dedizione, impegno e amore per la propria comunità.
Oggi, non solo a Mogliano, sono in molti a ricordarlo con affetto, riconoscenti per il privilegio di aver incrociato la sua strada.