Ricordi di un Donatore del Sangue

Il 14 giugno di ogni anno ricorre la giornata mondiale dei donatori di sangue.Essa è promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità fin dal 2004. Questa ricorrenza mira a sottolineare l’importanza cruciale delle donazioni sicure e regolari, dimostrando come la generosità dei donatori salvi vite e consolidi il tessuto sociale delle comunità.

Il messaggio di quest’anno “Dona sangue, dona speranza: insieme salviamo vite” riflette l’impatto positivo che ogni donazione esercita sulle vite dei pazienti. Sono infatti milioni ogni anno, i pazienti in tutto il mondo che dipendono dalle trasfusioni di sangue. Ogni singola donazione per molti pazienti cronici rappresenta un vero e proprio salvavita, in particolare per coloro che sono affetti da patologie come l’anemia falciforme, la talassemia, l’emofilia o le immunodeficienze. Le trasfusioni poi, risultano spesso indispensabili durante interventi chirurgici, soprattutto in presenza di traumi importanti. Questa giornata rappresenta anche un’opportunità per diffondere la cultura del “dono” ed è anche un’occasione per rimarcare il valore del modello trasfusionale che pone al centro il ruolo del volontariato.

Sono stato per oltre cinquant’anni un donatoredell’AVIS e da trenta lo è anche mio figlio. Per me e penso lo sia anche per lui, la donazione, in ogni sua forma, rappresenta un gesto di profondo valore sia per chi decide di compierlo e sia per chi lo riceve. Sono convinto che sia fondamentale far crescere questa consapevolezza e diffonderla tra le generazioni più giovani mettendola a beneficio delle persone fragili.

Il Volo Trans World Airlines 800 era un volo effettuato dalla compagnia aerea americana Trans World Airlines con un Boeing 707-331 che il 23 novembre1964 esplose durante la fase di decollo dalla pista 25 dell’aeroporto di Roma-Fiumicino, causando 45 vittime tra i 62 passeggeri e 5 vittime tra gli 11 membri dell’equipaggio. Il Boeing 707 era decollato il 22 novembre alle ore 22.05 dall’Aeroporto Internazionale di Kansas City e giunto all’Aeroporto di Roma-Fiumicino alle 13.15 del 23 novembre dopo aver fatto scalo a Chicago, New York, Parigi e Milano. Ripartendo alla volta di Atene l’aereo imboccò la pista 25 alle 14.05.

Iniziò il decollo accelerando fino alla velocità di 80 nodi, quando gli strumenti indicarono che il motore nr. 4 aveva spinta zero, seguito poi dall’accensione della luce d’allarme sull’inversore di spinta del motore nr. 2. I piloti abortirono il decollo ad una velocità inferiore a V1 dopo aver percorso 8/900 metri sulla pista. Decelerando meno efficacemente del previsto, l’aereo virò a destra colpendo con il motore nr. 4 un rullo compressore fermo a bordo pista, prendendo fuoco e fermandosi dopo 260 m. avvolto dalle fiamme. Vi furono due versioni contrastanti della dinamica dell’incidente.

La TWA affermò che l’aereo in fase di rullaggio aveva urtato con il motore esterno destro un veicolo o un compressore stradale adibito ai lavori sulla pista nr.1, che aveva prodotto un incendio causando l’esplosione dei serbatoi alari pieni di 58.000 litri di carburante. I testimoni oculari dissero invece di aver visto l’aereo sbandare, forse a causa di una brusca frenata d’emergenza, dopo aver superato il limite della pista in cui avrebbe dovuto decollare. Dopo una corsa di oltre 1.200 metri dall’inizio della frenata, sempre sbandando verso destra, l’aereo aveva urtato un compressore stradale all’opera sull’asfalto appena steso, sfiorando alcuni operai che si erano messi in salvo qualche attimo prima dell’impatto.

Un Cablogramma dalla Stazione Carabinieri di Fiumicino al Comando dell’Accademia Militare di Modena chiedeva con urgenza alcune decine di sacche di sangue per i feriti. Degli ottocento allievi in forza ci presentammo al prelievo soltanto io ed altri sette allievi, tutti provenienti dal Veneto. Da quel momento è iniziata la mia ‘carriera’ di donatore di sangue prima con la BMS [Banca Militare del Sangue] e poi con l’Avis [Associazione Volontari Italiani del Sangue]. Il donare periodicamente, mi faceva stare bene sia nel fisico sia nello spirito. Il mio percorso di donatore si è concluso, per raggiunti limiti di età nel 2015.

Gianni Milanese
Sono nato a Mogliano Veneto nel 1946. Dopo una lunga carriera militare mi sono dedicato alla libera professione come Consulente di Direzione ed Organizzazione, attività che ancora oggi svolgo con grande passione nell’ambito dello Studio Milanese®. Scrivere rappresenta per me un hobby come il Nordic Walking, la Barca a vela, la musica Jazz e l’impegno nel Volontariato. Ho scritto alcuni racconti lunghi e numerose poesie. Ma, fondamentalmente, quando mi metto alla tastiera lo faccio per me stesso e per chi sa ancora accendere la miccia dei sentimenti cioè per coloro che soffrono o gioiscono e che, come me, nello scrivere vivono una seconda vita. In tale ottica la mia scrittura non può essere giudicata come scontata, perché l’esistenza non lo è mai. Secondo me un racconto per toccare le corde deve essere dolceamaro come appunto lo è la vita. Dal 2021 collaboro con il mensile di attualità, cultura e società L’ECO di Mogliano e con altri periodici [Trevisani nel Mondo, D&V…]. Vivo e lavoro a Villorba, ridente cittadina a nord di Treviso, nel comprensorio del Parco naturalistico del fiume Storga.

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