Lunedì, 9 giugno, ore 15.00. I seggi dove votare per il referendum sono ufficialmente chiusi. L’affluenza definitiva si attesta al 30% degli aventi diritto.
Ciò significa che 34 milioni di italiani hanno preferito restare a casa, o fare altro, piuttosto che andare a votare.
A Marcon il dato migliora di pochissimo: l’affluenza è del 32%.
Allora mi rivolgo direttamente a voi che vi siete astenuti e vi chiedo: perché?
Se lo avete fatto per fare un dispetto alla sinistra, alla Schlein o a Landini, al costo di rinunciare a un vostro diritto, non aggiungo nulla: vi qualificate da soli.
Se invece mi direte che avete avuto altro da fare, di più importante, sappiate che è un’argomentazione inutile, perché il tempo necessario per votare è meno di 10 minuti.
10 minuti che permettevano ad ognuno di noi (voi compresi) di migliorare questo disgraziato paese, che vede morire sul lavoro ogni anno più di mille persone, figli di madri in lutto e ancora senza giustizia, italiani come noi.
10 minuti in cui potevamo decidere autonomamente il nostro futuro, senza dover attendere che quei quattro incapaci che siedono in parlamento lo facciano per noi.
10 minuti che avrebbero cambiato la vita a migliaia di italiani, magari ai vostri vicini di casa, ai vostri colleghi o magari ancora ai vostri figli, che probabilmente non avranno neanche una pensione assicurata.
Invece avete preferito rinunciare a tutto questo. Avete preferito passare quei 10 minuti a fare altro, senza capire che questo disinteresse lederà voi per primi.
E sono sicuro che voi astenuti sarete i primi a lamentarvi quando le cose andranno ancora peggio, eppure quando avete avuto l’opportunità di decidere con il vostro voto avete preferito fare altro.
Non era necessario votare sì (ognuno vota ciò che ritiene corretto) ma era necessario votare.
E il motivo è molto semplice: se non esercitiamo l’unico potere che abbiamo come cittadini siamo destinati a perderlo.
Chi pensa che il diritto al voto è garantito per sempre non ha mai aperto un libro di storia, perché nella realtà avviene esattamente il contrario: se il popolo non si interessa di governare ci sarà qualcuno che lo farà per lui con pieni poteri.
E quel qualcuno non chiederà più il parere di nessuno.
Quindi faccio i miei complimenti a tutti gli italiani, quelli che hanno votato e quelli che si sono astenuti, perché così facendo anche loro hanno fatto una scelta: quella di arrendersi.
Complimenti!
E ricordate: quando un giorno, voi che avete deciso di astenervi, verrete licenziati senza giusta causa, o non otterrete giustizia dopo esservi infortunati, ricordatevi di quella domenica in cui potevate votare e invece avete preferito fare altro.
Comprendo che tu sia arrabbiato. Condivido totalmente il tuo pensiero. Gli astenuti, se rimane loro un po’ d’intelligenza, dovranno restare muti. Tanto muti.