Intervista a Riccardo Majer, giovane sindacalista della CGIL nel settore commerciale, che ringrazio per la disponibilità.
Lei ha ben presente la difficile situazione che coinvolge il centro commerciale Valecenter, che negli scorsi anni ha reso Marcon un importante polo commerciale per tutte le comunità adiacenti. Più il tempo passa, e più si notano negozi chiusi e nessuna nuova apertura.
Secondo lei qual è il futuro del Valecenter?
Una volta il Valecenter era uno dei pochissimi centri commerciali della zona, dunque poteva contare su una scarsa concorrenza e un grande afflusso di clienti. Poi nel tempo sono nati tutti i centri commerciali che conosciamo (Nave de Vero, Outlet di Noventa, Silea Mare), dunque la concorrenza si è fatta sempre più spietata. La partita si è spostata su un altro tema, che il Valecenter ha trascurato: l’appetibilità del lavoro.
Il ragionamento che facevano i miei vecchi colleghi, che si occupavano del centro commerciale, era semplice: la retribuzione non è delle migliori ma le domeniche e i festivi sono chiusi; dunque, è controbilanciata dalla possibilità di costruirmi una vita extralavorativa, come una famiglia o coltivare le mie passioni. Questa cosa non è più possibile dal 2012, quando il governo Monti ha liberalizzato le domeniche e i festivi, e di questo ne hanno subito approfittato le attività commerciali, senza però accompagnare questo cambiamento da un aumento salariale: ecco il vero problema.
Dunque, una soluzione alle continue chiusure del Valecenter c’è: visto che non si può giocare sulla concorrenza commerciale, che giochi sulla concorrenza contrattuale, rendendo i contratti più appetibili, magari tenendo chiusi i negozi le domeniche, o almeno mezza giornata, in modo che si possa ristabilire un equilibrio tra vita lavorativa e vita privata.
E di esempi ne abbiamo: la SME è chiusa le domeniche grazie ai continui scioperi, ma nonostante questo non ha visto una perdita di fatturato e al contempo ha permesso migliori condizioni per i lavoratori.
Un altro problema riguarda le enormi differenze contrattuali tra dipendenti dello stesso negozio in base al periodo di assunzione. Come mai si è venuta a creare questa divergenza?
Sì è vero, negli ultimi anni si è venuta a creare una situazione distopica dove nella stessa azienda i dipendenti con più anzianità di servizio hanno una determinata tutela e i nuovi dipendenti tutt’altra tutela, molto più inferiore rispetto ai loro colleghi.
E a questi vanno aggiunti i lavoratori interinali, quindi non assunti direttamente dal punto vendita ma dall’azienda interinale, che possono essere licenziati da un momento all’altro senza nessuna tutela. E’ una situazione critica che va affrontata sia dai legislatori ma anche dai lavoratori stessi, e noi sindacalisti siamo pronti ad accompagnarli in questa battaglia.
E l’amministrazione comunale potrebbe fare qualcosa a riguardo, sia dal punto di vista della situazione contrattuale sia della concorrenza del Valecenter?
Dal punto di vista contrattuale l’amministrazione comunale non può farci molto, ma può invece essere incisiva dal punto di vista della concorrenza del Valecenter, magari implementando i servizi di trasporto pubblico, rendendo così più facile e veloce raggiungere il centro commerciale. Dunque i clienti saranno più invogliati a fare acquisti al Valecenter piuttosto che a centri commerciali più distanti e difficili da raggiungere, incentivando così l’apertura di più negozi, essendoci più clientela.
Inoltre l’amministrazione comunale potrebbe tentare di coordinare le diverse realtà commerciali del Valecenter affinché si possano rendere uguali le tutele e i benefici dei lavoratori dei diversi negozi, magari incentivando le chiusure delle domeniche o almeno mezza giornata. Dunque una contrattazione collettiva di sito oltre a quella nazionale.
Le soluzioni ci sono, ora serve un’amministrazione che abbia il coraggio di attuarle.