Atteso dalle sue lettrici più affezionate, il secondo libro della “influencer” mestrina Alice Guerra, uscito martedì, è subito salito prepotentemente sul gradino più alto della classifica.
Al secondo posto sale l’autobiografia dei Papa Francesco. Riconferme per Antonio Albanese, Rokia, Antonio Scurati, mentre rientra in classifica Felicia Kingsley.
Tutti gli altri libri sono delle novità appena arrivate e già pronte a contendersi i primi posti della classifica.
CLASSIFICA DEI PRIMI 10 LIBRI VENDUTI IN SETTIMANA
- NON CHIAMATEMI JESSICA FLETCHER – ALICE GUERRA ed. Rizzoli
- SPERA L’AUTOBIOGRAFIA – FRANCESCO ed. Mondadori
- GUILTY – ROKIA ed. Salani
- L’AMANTE PERDUTA DI SHAKESPEARE – FELICIA KINGSLEY ed. Newton Compton
- LA STRADA GIOVANE – ANTONIO ALBANESE ed. Feltrinelli
- IL SUICIDIO DI ISRAELE – ANNA FOA ed. Laterza
- CHIEDIMI CHI ERANO I BEATLES – P.L. BERSANI ed. Rizzoli
- IL GIOCO DEL POTERE – JACOPO E FEDERICO RAMPINI ed. Mondadori
- CARALUCE – FRANCO ARMINIO ed. Rizzoli
- M LA FINE E IL PRINCIPIO – ANTONIO SCURATI ed. Bompiani
NON CHIAMATEMI JESSICA FLETCHER
È questo il secondo libro di Alice Guerra. Come nel primo, la protagonista è lei stessa. La storia è ambientata a Mestre anche se strade, piazze e negozi vengono ribattezzati con nomi bizzarri di fantasia. Ritroviamo i personaggi del primo romanzo, in più c’è l’arrivo della sua migliore amica d’infanzia che, dopo anni vissuti nel rutilante ed effimero mondo dei vips a Miami, ritorna nella sua città piazzandosi a casa di Alice con risultati tragicomici. La rocambolesca sparizione del quadro della Gioconda e tutta una serie di piccoli furti, in apparenza di poca rilevanza, inducono la protagonista, suo malgrado, a condurre una divertente indagine fino alla risoluzione dei casi. Non manca una storia d’amore, contrastata, ma, si spera, a lieto fine.
Un giallo, soprattutto, anche se non convenzionale, che l’autrice scrive con humour, leggerezza e bravura, inframezzando alla lingua italiana il dialetto veneto.
Un consiglio, non leggetelo in treno o in luoghi pubblici …potreste scoppiare a ridere in mezzo a tutti.