Scrivere di un episodio tutto sommato strambo successo a Miane rispetto a quello che accade nel mondo può sembrare uno svolazzo futile e inutile. Eppure.
Eppure, ci può essere un collegamento con quanto accade a Wall Street o, voliamo alti in tutto l’Occidente. Intanto scendiamo a Miane, Pedemontana.
Un artigiano prende una tanica e dà fuoco alla sua costosissima auto, una Porsche Panamera, roba da cento, centoventimila euro in su. E lo fa pure vicino alle abitazioni, tanto per non esagerare. Spiegazione? Semmai potessimo ammetterne una, lui era andato via di testa dopo aver ricevuto l’ordinanza di sequestro del mezzo per aver infranto tutto il codice stradale possibile e non aver pagato le multe. Aveva anche tentato di fare il furbo intestando l’auto alla moglie ma niente da fare, il fermo giudiziario era arrivato lo stesso. Benzina, un botto terribile, e della preziosa Porsche rimane solo uno scheletro bruciacchiato.
Torniamo al collegamento. Lasciamo perdere Nerone, i suoi incendi, la lira e una certa instabilità emotiva, ma guardiamo all’attuale economia occidentale! Anche qui un rogo: brucia la borsa. Miliardi dilapidati. Stati in ginocchio.
Nota finale su cui riflettere. L’incendiario di Miane si è pure ustionato le braccia e il volto. Tutto da solo. Succederà a qualcun altro?
Visto il costo della macchina e l’attenzione posta al codice della strada (che, vorrei ricordarlo, ha come obiettivo principale salvaguardare vita e salute di noi tutti), oltre all’evasione delle contravvenzioni… Be’: sinceramente il collegamento con le reazioni di Wall Street mi pare assai marginale, se non addirittura forzato.
Lo vedo più come un estremismo “No Tax”. Quindi se proprio dobbiamo cercare una qualche attinenza con la situazione oltre-oceano mi pare sia più sensato collegarlo al rifiuto di sottostare alle minime regole di civiltà democratica che attualmente sta pervadendo gli imperi oligopolistici statunitensi ed i loro principali esponenti