La recente dichiarazione del riarmo tedesco (di cui bisognerà seguire l’entità e lo sviluppo) è uno dei segnali dei grossi effetti collaterali della chiusura del ciclo di pace in cui sono vissute più di tre generazioni di europei. Non è disgiunto dal conflitto russo-ucraino, che rientra in questo stesso ciclo e manifesta, a tutti, quanto il progetto d’Europa dell’Ovest, nato su spinta americana, e avente come baricentro il controllo della rinascita del gigante tedesco, stia tramontando.
Le potenze europee si erano suicidate con due conflitti nell’arco di un ventennio, catalizzati dai nazionalismi in forma dittatoriale. Sulle macerie si era creata una spartizione territoriale governata dai due vincitori: USA a ovest, Russia a Est.
Quello che è successo in questi ottant’anni è un forte cambiamento nel mondo: l’ascesa della potenza cinese, il declino relativo dell’America, il non decollo di una forma sostanziale di Stati Uniti d’Europa.
E la Russia? Crollata nel ’91 la gestione di un immenso paese fondata sul capitalismo di stato a bassa competizione (naturalmente meglio del regime zarista precedente), processo accelerato anche a causa della sconfitta in Afghanistan (che cerca di controllare dal ’79 all’89), ripartenza di un capitalismo oligarchico che si mostra più efficiente quanto più rapace.
Se fossero esisti dei veri Stati Uniti d’Europa, quella sarebbe stata l’occasione per costruire una connessione intima con la Russia, cosa che non avrebbe però accettato né il regime e tantomeno gli USA.
Così la Russia è rimasta una grande nazione per estensione, ampia struttura militare, ma economia che si pone solo all’11° posto nel PIL mondiale, pur scrigno di fonti energetiche.
Gigante che la Cina prova ad ingabbiare: l’unione stabile tra i due colossi sarebbe mortale per gli USA.
Ed ecco la danza di questa fase: riemergono le spinte nazionalistiche in Europa (perché quando non si evolve si retrocede), appare un diverso ruolo della Germania, la Russia come sempre ha bisogno di garantirsi gli accessi al mare (per cui la Crimea, con la base navale a Sebastopoli, è vitale) e guarda a ovest perché a est non ha nulla, gli USA cercano di legare a sé, con una logica di patto non diversa dal secondo dopoguerra, la Russia sperando di isolare la Cina.
Grandi giochi, come sempre quando saltano i vecchi equilibri planetari.
Con molte variabili, con dinamiche piene di colpi di scena.
I cittadini più attenti avranno molti eventi da seguire e molte decisioni da prendere.
Ma la prima, per me chiara, è che il nazionalismo, il cancro della storia, ha ripreso ad agire nel corpo della civiltà.