Sono trascorsi oramai alcuni anni da quando, in occasione di un incontro con il Sindaco, era stata sollecitata una prima volta l’Amministrazione comunale a risolvere un rilevante problema di viabilità e sicurezza: la pericolosità di via del Molino a Campocroce, specie nel tratto di carreggiata dissestata che va dall’incrocio con la via Tagliamento fino al ponte sul fiume Zero. Anche in occasione di successivi incontri con la popolazione è stato risollevato puntualmente il problema.

Il Sindaco Bortolato, all’epoca, ammise che effettivamente esisteva il problema, ma che non sarebbe bastata una semplice riasfaltatura, dato che ragionevolmente si ipotizzava un cedimento dell’argine a raso dei fossi che contornano la strada. D’accordo: ma il fatto di evidenziare il problema e la sua consapevolezza non esimono dal dover trovare una valida soluzione pratica, specie quando è in gioco la sicurezza.

Da quel tempo il problema in apparenza è stato accantonato: per la verità è stato installato un bel cartello, anch’esso nel tempo divenuto traballante, con l’indicazione di “PERCORSO DEFORMATO”. Una scelta solo burocraticamente soddisfacente che scaccerebbe le responsabilità o le addosserebbe su coloro che osano transitare. Rendiamo grazie per questo prezioso avviso, ma se – specie nelle ore notturne – qualche mezzo malcapitato scivolasse malamente nel solco della strada sbrecciata, specie nella curva che incrocia la via Loreto, le conseguenze possono essere alquanto serie.

Ora rendiamo onore al merito del Comune per aver realizzato una serie di interventi qualificanti, tra cui l’ennesima sistemazione del tratto di via Don Bosco con la piazza in centro. Opere importanti e anche abbellimenti che onorano la comunità, ma riteniamo che le priorità debbano riguardare le opere indispensabili, specie quando la mancata esecuzione, protratta per anni, minaccia la “sicurezza” dei cittadini. E proprio la sicurezza è uno dei cavalli di battaglia che storicamente persegue questa amministrazione, esprimibile in varie forme: non è soltanto quella di una salvaguardia da furti, attraverso l’apposizione di lampioni e telecamere, ma più banalmente anche la prevenzione dagli incidenti stradali.

Confidiamo dunque che, nel prossimo promemoria annuale delle opere realizzate da questa giunta, che viene puntualmente recapitato nelle case con ricca documentazione fotografica, compaia anche la soluzione di un problema che non dà forse grande visibilità, ma corrisponde a un’esigenza reale di salvaguardia. La periferia, e in particolare Campocroce, soffre per la mancanza di servizi (di cui obiettivamente non è responsabile l’amministrazione).

Annovera una endemica carenza di mezzi di collegamento e confida da anni anche nella sempre rimandata realizzazione di piste ciclabili, in primis quella dalla trattoria Bimbari verso il centro della frazione, o quella che dal centro della frazione collegherebbe alla Boschetta: meno scenografiche di quella sul Terraglio ma altrettanto preziose.

Sono interventi costosi che si giustificano sul piano politico, per migliorare la qualità della vita di una popolazione meno numerosa di quella del centro, ma comunque vitale e perciò meritevole di attenzione. In attesa di interventi risolutivi è utile almeno qualche riparazione di emergenza al manto stradale della insidiosa via Molino, augurandoci che il problema non sia risolto, magari, con una provvisoria transennatura dei passaggi con le buche. Per analogia viene spontaneo avvertire che In Veneto tradizionalmente si usa dire: saria pèso el tacòn del buso.


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Roberto Masiero
Roberto Masiero è nato da genitori veneti e cresciuto a Bolzano, in anni in cui era forte la tensione tra popolazioni di diversa estrazione linguistica. Risiede nel trevigiano e nel corso della sua vita ha coltivato una vera avversione per ogni forma di pregiudizio. Tra le sue principali pubblicazioni: la raccolta di racconti Una notte di niente, i romanzi Mistero animato, La strana distanza dei nostri abbracci, L’illusione che non basta, Dragan l’imperdonabile e Il mite caprone rosso. Vita breve di norbert c.kaser.

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