Nel cuore dell’Africa orientale durante il periodo coloniale italiano, emerge una preziosa testimonianza di vita vissuta attraverso le lettere di Ilario Bulegato, un giovane operaio moglianese.
Scritti con amore e nostalgia, gli epistolari sono rivolti alla sua famiglia, descrivendo i giorni faticosi nei cantieri e le piccole gioie quotidiane. Alcuni dei colleghi di lavoro di Ilario sono moglianesi, e insieme creano un legame umano e condiviso.
Ilario sognava costantemente di tornare a casa per riabbracciare i suoi due piccoli figli e condividere la vita con la moglie. Le sue lettere trasudano preoccupazione per le condizioni di lavoro inumane imposte ai lavoratori e per le promesse economiche non mantenute, mostrando una forte determinazione nel difendere i propri diritti. Non manca di esprimere speranza per un futuro migliore, riflettendo sul significato della libertà e dell’indipendenza economica familiare, alimentando il sogno di un ritorno definitivo.
La corrispondenza copre il periodo dalla fine del 1936 alla fine del 1937, subito dopo la sanguinosa conquista dell’Etiopia da parte delle truppe italiane e durante la violenta repressione della resistenza etiopica. Gli scritti offrono una rappresentazione dettagliata della difficile vita nei cantieri e dell’arduo contesto in cui versava la famiglia rimasta a Mogliano.
Queste lettere rappresentano un tributo alla forza dello spirito umano e alla capacità di speranza e determinazione anche nei momenti più bui della nostra storia. Sono un prezioso tesoro di vita vissuta, da conoscere e ricordare come simbolo di resilienza e amore familiare in tempi di difficoltà.