Nel mondo antico, in particolare nella Grecia ateniese e nella Roma repubblicana, l’oratoria era considerata un’arte raffinata, che solo pochi avevano la fortuna di poter imparare correttamente.

Le scuole di oratoria, infatti, erano riservate solamente ai nobili che in futuro avrebbero composto la classe dirigente delle città, i quali erano disposti a spendere enormi somme di denaro per avere come rettori i migliori oratori del tempo.

E tutto ciò non era affatto un vizietto o un hobby condiviso tra ricchi, ma un investimento ben architettato da chi voleva governare: già millenni fa si sapeva che possedere un abile capacità di comunicazione significa possedere l’arma più efficace per ottenere il potere dal popolo.

In un sistema democratico, dove il popolo votante decide a chi consegnare il potere, saper comunicare efficacemente garantisce una vittoria certa, e molto spesso schiacciante.

Ovviamente i metodi di comunicazioni cambiano di epoca in epoca, adattandosi ai frutti del progresso e dell’innovazione: se nel mondo antico dominavano le imponenti orazioni dei notabili, nel mondo contemporaneo la comunicazione, per essere altrettanto efficace, deve adottare la caratteristica fondamentale della nostra epoca: la rapidità.

Donald Trump ha sicuramente il merito di aver colto più di tutti la nuova strategia comunicativa più efficace al giorno d’oggi, una comunicazione che è tanto semplice quanto violenta.

A spiegarcela chiaramente in un intervista è Steve Bannon, il più stretto consigliere di Trump (esatto, quello che qualche giorno fa ha fatto il saluto nazista nella conferenza dei repubblicani).

La strategia si può riassumere in due parole, “velocità d’attacco”, e funziona nel seguente modo: l’attenzione dei media e delle persone riesce a focalizzarsi solo su poche cose alla volta, dunque la strategia consiste nel  divulgare contemporaneamente moltissime notizie e affermazioni che creano scandalo mediatico; facendo così l’attenzione del pubblico si concentrerà solo sulle notizie più scandalose, le opposizioni politiche parleranno della follia di alcune affermazioni, e nessuno si accorgerà che nel mentre, nella distrazione generale, chi governa fa passare leggi e decreti altrettanto pericolosi ma che nessuno conosce.

I risultati sono un popolo distratto e confuso, un’opposizione politica caduta nella trappola mediatica e un governo che è libero di fare quello che vuole sotto il naso di tutti.

Per capire quanto sia veramente efficace questo metodo, analizziamo il governo di Donald Trump: solo nei primi giorni di governo Trump ha emesso più di 100 decreti esecutivi, uno più scandaloso e discutibile dell’altro, e ha fatto affermazioni ancora più folli.

Ritiro dall’OMS, ritiro dagli accordi di Parigi sul clima, abolizione dello Ius Soli, ripristino della pena di morte, dazi economici ai paesi alleati, conquista della Groenlandia e di Panama, annessione del Canada, deportazione dei paelestinesi, Zelensky dittatore.

Come vedete sono una miriade di decisioni e affermazioni, per la maggior parte insensate e irrealizzabili.

Ma più sono folli e più creeranno scandalo, e così facendo l’attenzione pubblica sarà sempre più distratta a discutere di affermazioni assurde che neanche verranno mai applicate. Perchè l’unico vero obiettivo è distrarre.

Ogni giorno nuove affermazioni folli, nuovo scandalo, nuove polemiche. Bamg, bamg, bamg. Un bombardamento di scandali caotici che distraggono tutti e permettono a Trump di fare indisturbato ciò che vuole. Esempio recente: l’America si accorda con l’Ucraina per ottenere le terre rare, fondamentali per l’industria bellica.

Alla fine appare l’idea che nel paese comandi in maniera assoluta Trump, quasi come un sovrano.

E in Italia?

In Italia abbiamo un Primo Ministro, Giorgia Meloni, che guarda con ammirazione a questo nuovo sistema comunicativo ma che è costretta a mangiarsi le mani. Nel suo piccolo cerca anche lei di utilizzarlo a suo vantaggio, con l’unica sfiga che il sistema legislativo italiano non le permette di avere la stessa rapidità, e dunque non può avere la stessa efficacia.

Negli ultimi due anni, mentre la nostra attenzione era focalizzata sulle stupidaggini sparate da Sangiuliano e Lollobrigida, sulle proposte assurde della Lega e sulla Montaruli che abbaia, il Governo ha fatto approvare più di 80 leggi chiedendo la fiducia, un metodo per evitare le discussioni in Parlamento e velocizzarne l’approvazione.

E così facendo le pensioni sono rimaste basse uguali, i prezzi aumentano, la sanità pubblica piano piano scompare, le scuole non ricevo più investimenti, la ricerca si ferma e i soldi dei cittadini vengono buttati in armi.

Vi sembra tanto differente dal metodo Trump? Io non credo…


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Tommaso Syrtariotis
Studente di giurisprudenza presso UniPd Membro del Gruppo giovani Marcon e Giovane Democratico

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