Volevo concludere la rubrica delle parole moleste e dedicarmi ad altro ma ho ancora un conto da regolare. Tycoon, si pronuncia taicun, ed è, lo sapete bene, l’appellativo con cui viene definito Trump il quarantasettesimo presidente eccetera eccetera. Tradotto sarebbe magnate, un personaggio potente e autoritario. Origine del nome? Vai con la Treccani: parola giapponese che indica un antico titolo onorifico e che deriva a sua volta da un termine cinese che appunto indicava un “grande signore- comandante supremo”. Cominciamo bene, Trump ha quindi come appellativo un nome cinese. Forse non lo sa.
Il tycoon comunque è prepotentemente entrato nella nostra vita. Ogni sera con il suo cipiglio ci strapazza con minacce varie. Intanto non ci difenderà più, o meglio ci difenderà se pagheremo il giusto. E non solo aumentando la spesa per gli armamenti ma anche nei dazi, ci tasserà il Parmigiano Reggiano e, ahinoi, anche il prosecco. Sfracelli per la nostra economia, per l’Europa e per quelli di Valdobbiadene. A loro la nostra solidarietà.
Il tycoon pesa 110 chili ed è alto 20 cm secchi più di Zelensky. Ha avuto tre mogli, cinque figli, svariate affettuose amicizie e un patrimonio di circa 400 milioni di dollari. Soprattutto proprietà immobiliari, in primis il grattacielo a New York che porta modestamente pure il suo nome. È stato una specie di presentatore televisivo, famosa la cattiveria con cui trattava i concorrenti e tifa i Kansas City chiefs battuti nella finale del super bowl 2025.
Trump, “tronfio” non è né la traduzione corretta, né “strampalato” ne descrive il carattere. Del tykoon scriviamo perché ha dei meriti che non dobbiamo sottovalutare. Da dove cominciamo? Dalle buone maniere. Ospiti a casa tua un tizio e gliene dici di tutti i colori e lo cacci pure, beh questo non si fa. Inoltre, il tycoon in pochi giorni ha tolto gli aiuti umanitari all’Africa, ha licenziato gli statali a lui non fedeli, ha rivendicato il Canada e la Groenlandia, ha dipinto l’Europa come la sua più infima nemica e ha palesato il suo amore fisico per Netanyahu.
Un tycoon con la sciabolotta, anzi con la katana, visto il nome giapponese o cinese, che invece noi apprezziamo. Perché ci ha tirato fuori l’antipatia per i cafoni come i Nixon i Reagan e gli altri che hanno infiammato la nostra gioventù. Tornare a parlare di imperialismo, non ci speravo più. E poi ragionare sul fatto che il biondo sovrappeso strattona di brutto l’Europa. Perché l’Europa non reagisce? Mi dispiace per i signori “so tuto mi” del bar sport, ma potrebbe essere la volta buona che decidiamo di diventare grandi.
Con il mio fornitore di prosecco di San Stefano di Valdobbiadene ci parlo io.
Molto spiritoso, ancor di più se ricordavi come viene definito nello slang: scorreggia (verità vera non contraffatta) e questo appellativo si è conquistato facilmente visto la mole , che è un termometro infallibile per quelle performance. Non occorre chiederlo a Melania, lo si può immaginare. Tuttavia risulta anche che Vance sia corso in suo soccorso spiegando che “trump” traduce il termine scartina a briscola. Quindi in sintesi : o Trump si accontenta di passare per una semplice briscola, oppure la sua destinazione è il cesso. Tertius non datur.