C’è un che di magico nell’imprevedibilità con cui la Vita, ogni vita, scarta di quando in quando ma con metodo dai propri binari e imprime al corso dell’esistenza una svolta drastica. Pensiamo banalmente agli eventi legati alla salute e a quello più indecifrabile che corrisponde alla morte: di fronte all’ineluttabile destino non ci abituiamo abbastanza. Resistiamo fin che si può, in un braccio di ferro che sappiamo fin d’ora comunque perdente.
Catastrofi climatiche improvvise o eventi naturali come i terremoti o le eruzioni, epidemie come Covid 19 sconvolgono i piani umani e ci ridimensionano a ciò che siamo, malgrado le nostre presunte velleità di controllare, assicurare tutto. Fatti bene i conti risultiamo, nel disegno universale, dei fenomeni infinitesimali di cui il Tempo cancellerà gran parte delle tracce. Forse anche la nostra superbia e la vanità, il desiderio di riconoscimento nel potere e la ricerca della ricchezza illimitata rientrano in un Disegno universale solo in apparenza incoerente. Magari siamo stati programmati per farci percorrere inconsapevolmente – e inevitabilmente – un ciclo che rientra nel Progetto segreto stilato ai Piani Alti. Così il piccolo Uomo è costretto a credere nel futuro, si arrabatta a inseguire il Progresso, la tecnologia avanza. Ma la sua sostanza, la pasta di cui è fatto, contiene dei sogni – come direbbe il Bardo – ma anche componenti velenose, contaminanti. Altrimenti il gioco della vita sarebbe troppo prevedibile. Chissà?
In positivo: era quasi impensabile che la Chiesa cattolica, così prudente e sostanzialmente conservatrice, avrebbe espresso una figura papale di personalità così illuminata e a suo modo sconvolgente come Francesco. Chi non l’abbia ancora fatto, si legga l’enciclica Laudato si’ e vi ritroverà un percorso, genuinamente anche politico, lucido e affascinante.
E, per rientrare nella negatività, chi avrebbe immaginato l’affermarsi col plauso dei voti popolari – dopo la barbarie nazifascista, i disastri delle guerre mondiali e il successivo riscatto doloroso di popoli rigenerati, in primis quello tedesco – di quei mostri che la democrazia sembrava aver esorcizzato per sempre?
Così gli Stati Uniti, pur nelle loro evidenti contraddizioni, ritenuti per convenzione un affidabile e convinto assertore di principi universali di democrazia, cala oggi la maschera e fa apparire il sorriso irridente di Trump. Un messaggio “evangelico” si protende sull’Oceano: non avrai altro Dio all’infuori di me. Ma questo nuovo dio di scadente qualità si chiama AFFARISMO, in nome del quale i vincoli di amicizia non contano, i patti consolidati vengono sconvolti, il sangue versato per riaffermare principi di legalità si tramuta in acqua torbida.
Zelensky, da piccolo eroe orgoglioso del destino del suo popolo, è raffigurato come un dittatoriale “mediocre comico”. L’aiuto americano diviene ricatto e chiede alla devastata Ucraina contropartite vantaggiose, pretende riscossioni usuraie: 350 miliardi di dollari in terre rare, oltre il doppio di quanto hanno effettivamente speso gli americani.
L’invasore russo, reo di fronte al mondo civile di ingordigia imperialista, è il degno compagno di questo presidente americano amorale e ci si aspetta che “l’affaire” guerra ucraina sia concluso tra i due, insignificanti le aspettative ucraine: a quello stato vilipeso e aggredito competono solo i morti e il senso di sconfitta che patirà, la delusione acuita dalla beffa. Oltre ai danni perenni si aggiungerà l’umiliazione.
La portavoce russa, Marija Vladimirovna Zacharova, corrompendo il significato di libertà che viene universalmente riconosciuto alla nostra canzone partigiana, intona davanti alle telecamere il canto “Bella ciao”. Lassù, ai Piani Alti inconoscibili del Destino, oggi si è scelto di far interpretare all’umanità una parte ambigua, dove devono emergere i lati oscuri, in un rovesciamento nefasto e quasi improvviso di ideali: l’evocazione dei simboli nazifascisti del saluto romano, l’appoggio a forze destabilizzanti e dalla memoria storica deformata o assente, come quella di certi epigoni dei fasti hitleriani di Altenative für Deutschland (Alternativa per la Germania). Non sono i simboli ad allarmarci, per carità, ma la divulgazione di un’ideologia selettiva e intrisa di egoismi nazionalisti, dove non conta il senso di comunità: in un mondo globalizzato è una visione francamente miope.
L’Europa viene colpita nei suoi valori tradizionali, secondo le ipotizzabili strategie americane, anche per indebolirne le certezze e costringerla a una più servile dipendenza. Elon Musk, dall’alto dei suoi oltre 400 miliardi di dollari patrimoniali e delle sue infinite risorse di comunicazione, insieme al suo sodale Donald Trump, intervengono con mano pesante a influenzare anche le elezioni in casa d’altri. L’Europa smarrita ritroverà la propria dignità o si rassegnerà senza pudore a far scadere la capacità di giudizio per adeguarsi ai regressivi tempi nuovi? Forse è il caso di ripassare il dizionario è distinguere la differenza abissale che c’è tra il significato di PREZZO e quello, più profondo e non monetizzabile, di VALORE che assume. In questo momento storico è necessario, quasi esiziale, risfoderare la nostra tradizione valoriale: come potremo, altrimenti, guardare a viso aperto i nostri figli, abituandoli ad un degradante compromesso?
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