Ecco cosa succede con le vostre opinioni e alle vostre richieste.

Le numerose osservazioni e petizioni arrivate all’amministrazione comunale sono state buttate nel cestino, ignorando circa duemila cittadini di Marcon. Molte osservazioni non sono state nemmeno votate perché stroncate preventivamente da una valutazione tecnica che le ha definite tecnicamente inaccoglibili.

Per un’osservazione in particolare, quella riguardante la trasformazione in area commerciale e residenziale di via Pialoi, il Sindaco ha addirittura definito uno dei proponenti “Compagno” (di Sinistra), lasciando intendere che fosse un valido motivo per non prenderla in considerazione. Come se non bastasse, l’osservazione è stata definita tecnicamente non accoglibile in quanto

“NON PERTINENTE CON GLI OBIETTIVI E I CRITERI STABILITI DALL’AMMINISTRAZIONE”,

In parole povere: dato che l’amministrazione ha un’idea diversa, non la valuta nemmeno. Una motivazione davvero assurda e inaccettabile. Se viene presentata un’osservazione ad una proposta dell’amministrazione è altamente probabile che sia in opposizione agli obiettivi e i criteri stabiliti dell’amministrazione, altrimenti non vi sarebbe motivo di presentarla. Rispondere con un tecnicismo che permette di eliminare il problema alla radice impedendo che ci possa essere un contradditorio è non solo insensato ma arrogante, furbo, irrispettoso e antidemocratico.

A peggiorare la situazione, poco dopo è stata affrontata la petizione, firmata da seicento cittadini, con oggetto la trasformazione di via Pialoi, in cui è richiesto il ripristino da area con destinazione d’ uso commerciale e residenziale, conseguenza dell’accordo pubblico privato tra comune e Alì spa, ad area a destinazione agricola. In questo caso la questione è altrettanto curiosa perché prima si è votato per l’approvazione della variante urbanistica che la include, con voto contrario solo da parte della minoranza, e poi si è votato per la petizione. Cioè, prima è stato deciso che tutte le trasformazioni proposte dalla nuova variante urbanistica, compresa quella di via Pialoi, avranno luogo e poi è stata votata la petizione che chiede di non attuare una di queste trasformazioni, rendendola di per sé invotabile. Una presa in giro dal controsenso palese.

Infatti, è stato letto solo l’oggetto ma non la lettera di accompagnamento in cui si motivava la richiesta, e una reale discussione a proposito non è avvenuta. Un consigliere di minoranza ha rimarcato l’importanza della petizione ma, come se nulla fosse, si è subito passati alla votazione che ha, ovviamente, avuto esito negativo.

È anche importante notare come la discussione di questa petizione sia sta programmata all’ultimo punto di un ordine del giorno lunghissimo in una riunione di dodici ore. Era evidente, alle sette di sera, la stanchezza di tutti i partecipanti e palpabili la voglia e la fretta di andarsene a casa. Una petizione di tale importanza richiedeva maggiore rispetto, non di essere lasciata alla fine di un consiglio comunale saturo di argomenti indetto il giorno prima della Vigilia di Natale e dall’ orario improponibile. Cementificare via Pialoi rappresenta, infatti, un’offesa per i cittadini e per la Terra. Si tratta di rispettare gli equilibri di una Terra che ci sta dicendo di non cementificare oltre. Farlo in via Pialoi darà il là all’edificazione di tutta la zona fino a Mogliano, la Porta Ovest di Marcon sarà cementificata, in un Veneto che ha il primato in Europa per numero di centri commerciali e che, come regione, ha posto l’obiettivo “zero consumo di suolo entro il 2050”. Bisogna cominciare ora e farlo ovunque.

L’ unica nota positiva è stata l’accettazione della petizione per il parco di via Meucci. Il sindaco ha infatti affermato che per fortuna quest’ultimo è salvo, probabilmente dimenticandosi che a metterlo in pericolo è stata proprio la sua scelta di cementificarlo. I cittadini si sono dovuti attivare per dire all’amministrazione che stava sbagliando e per questo vanno ringraziati, ma, attenzione, il parco è salvo solamente grazie alla volontà del Gruppo Scout Agesci che si è proposto di occuparsene. Il sottointeso sarcasmo con cui l’amministrazione ha affermato che i cittadini di via Meucci sapranno rispettarlo, valorizzarlo e a loro volta costituirsi in comitato per farlo vivere, ha lasciato intendere che non sia salvo grazie alla doverosa e ammirabile raccolta firme.

Le aree verdi hanno una loro funzione a prescindere da quello che può esserne l’utilizzo. È un valore che viene lasciato alla comunità, preservare il verde, senza doverne trovare un’ulteriore funzione, è importante e ne traiamo tutti beneficio. Questo sembra non essere compreso da un’amministrazione che vede gli spazi verdi solo come aree in cui costruire. Sembra, infatti, più plausibile interpretare questa variante urbanistica, che avrà un importante impatto sul nostro territorio, più come una variante economica volta al reperimento di risorse per far fronte all’indebitamento dell’ente. La variante cinque, infatti, prevede un ulteriore consumo di suolo e non considera adeguatamente gli impatti ambientali e sociali delle trasformazioni proposte.

È inevitabile pensare che l’interesse all’ascolto dei cittadini non ci sia, quando in fase progettuale la cittadinanza non viene coinvolta e quando la risposta ad una petizione così importante è una lettera di poche righe in cui si comunica solamente che la richiesta è stata respinta, senza alcuna spiegazione in merito.

Questo è quanto!
Ma non arrendetevi!
Stay tuned, azioni seguiranno!

Iscriviti alla newsletter de “ILDIARIOonline”


Luca Colussi
Studi in ambito scientifico, dipartimento di biologia all’università di Padova. Appassionato e curioso di scienza, storia, fotografia, politica, sport e cucina. Dai molteplici interessi, alimentati e approfonditi mediante la frequentazione di corsi in vari ambiti.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here