Questa aviatrice britannica conquistò negli anni Trenta molti record femminili ed assoluti compiendo lunghissime trasvolate in solitaria. Non fece più ritorno da un volo durante la guerra.


Nata il primo luglio 1903 a Kingston upon Hull, nello Yorkshire, Amy Johnson compì il suo primo volo come passeggera di un biplano biposto a doppi comandi il 15 settembre 1928 e il 9 giugno 1929 superò il suo primo volo da sola, ottenendo un mese dopo il brevetto di pilota. Nel dicembre dello stesso anno divenne la prima donna dell’impero britannico a ottenere un brevetto di ingegnere meccanico grazie alle nozioni apprese durante l’addestramento al volo.

Con la ferma intenzione di diventare pilota di professione, Amy lasciò lo studio legale di Londra in cui lavorava e verso la fine del 1929 iniziò a progettare un volo transcontinentale in solitaria verso l’Australia per tentare di battere il record di 15 giorni e mezzo stabilito nel 1928 dall’australiano Bert Hinkler. Arrivando a destinazione sarebbe diventata in ogni caso la prima donna a compiere la lunghissima trasvolata. Con l’aiuto del padre e di un magnate petrolifero pioniere dell’aviazione che avrebbe garantito i rifornimenti di carburante lungo l’intero percorso, Amy acquistò per 600 sterline un biplano monomotore a cabina aperta De Havilland DH.60 Gipsy Moth di seconda mano dotato di serbatoi ausiliari per i voli a lungo raggio. L’aeroplano dipinto in verde e argento, battezzato Jason matricola G-AAAH, decollò dall’aeroporto di Croydon a Londra alle 7:45 del mattino del 5 maggio 1930. Amy aveva svolto finora solo 80 ore di volo.

Dopo la prima tappa fino a Vienna, Jason toccò  Istanbul e poi ad Aleppo prima di atterrare Baghdad dopo una furiosa tempesta di sabbia che costrinse Amy a un atterraggio di fortuna per pulire il motore. Il 10 maggio Amy giunse a Karachi, in Pakistan e fino a quel momento stava battendo di due giorni il precedente record di Hinkler. Ma sorvolando il subcontinente indiano perse la rotta almeno due volte e incappò in un perturbazioni monsoniche che la costrinsero a restare ferma due giorni in Birmania per le riparazioni al velivolo. Le tappe successive fino a Singapore conobbero ulteriori difficoltà di navigazione, sempre dovute alle condizioni atmosferiche, e così sfumò la possibilità che l’intrepida ragazza battesse il record Hinkler. Ma la stampa britannica si era già appassionata al suo tentativo tanto che il padre di Amy vendette al quotidiano Daily Mail l’esclusiva sull’impresa della figlia in cambio della notevole cifra (per allora) di 2.000 sterline.

Intanto la fatica cominciava a farsi sentire e l’aero era sempre più rabberciato ma finalmente il 24 maggio 1930 Amy affrontò l’ultimo tratto di 800 chilometri sul mar di Timor atterrando nel pomeriggio a Darwin in Australia: aveva percorso 13.840 chilometri in 19 giorni e mezzo, prima donna a compiere l’impresa! Al suo arrivo venne accolta trionfalmente dagli australiani e ricevette tra gli altri le congratulazioni dei reali inglesi, di Charles Lindbergh, di Louis Blériot e  del navigatore Francis Chichester. Amy tornò in nave in Egitto e poi giunse all’aeroporto di Croydon, da dove era partita, a bordo di un volo della Imperial Airways il 4 agosto: qui l’attendeva una folla oceanica e i giornali la definirono ”la ragazza prodigio dell’aria”. Venne anche nominata Cavaliere dell’Impero Britannico. Dopo la trasvolata Inghilterra-Australia Amy compì diverse altre rilevanti imprese aviatorie nel periodo che precedette la seconda guerra mondiale. Durante il volo in Giappone del luglio del 1931 a bordo del DH.80 Puss Moth Jason II, Johnson batté una serie di record assoluti. Coprendo la prima tappa da Londra a Mosca in circa 21 ore divenne la prima persona a unire la capitale inglese a quella russa in meno di un giorno; il volo fino a Tokyo fu a sua volta portato a termine in un tempo record, ulteriormente migliorato durante il ritorno. Nel 1936 Johnson compì la sua ultima impresa volando in solitaria da Londra a Città del Capo e ritorno con un monomotore monoplano a cabina chiusa DH Percival Gull Six e stabilendo l’ennesimo primato.

Con lo scoppio della seconda guerra mondiale la nostra protagonista volle dare il suo contributo alla sforzo bellico e si arruolò nell’Air Transport Auxiliary, un’organizzazione civile che provvedeva al trasferimento dei nuovi aerei dalle fabbriche alle basi. Ma purtroppo la sua parabola stava per finire. Il 5 gennaio 1941 decollatò da Blackpool diretta alla base aerea di Kidlington a bordo di un addestratore Airspeed Oxford, con condizioni meteo pessime per neve e nebbia. Il suo aereo venne avvistato sopra l’estuario del Tamigi con qualche ora di ritardo rispetto al previsto atterraggio e totalmente fuori rotta. Si ritiene che Amy abbia perso direzione e visibilità a causa di uno strato di ghiaccio formatosi sul parabrezza. Esaurito il carburante l’aviatrice si lanciò con il paracadute finendo in acqua vicino a un convoglio navale. I marinai della nave HMS Haslemere, le gettarono delle cime alle quali però non riusci ad aggrapparsi a causa del mare mosso e dell’acqua gelida. Il comandante, capitano di corvetta Walter Fletcher, eroicamente si tuffò per cercare di recuperarla ma non fu in grado di raggiungerla e poco dopo essere stato issato a bordo morì a causa dello shock termico. Il corpo di Amy Johnson non venne mai ritrovato e una cerimonia funebre solenne in suo onore si tenne nella chiesa di Saint Martin-in-the-Fields il 14 gennaio 1941. Il suo Gipsy Moth Jason matricola G-AAAH è oggi esposto allo Science Museum di Londra.

Renzo De Zottis
Renzo De Zottis é nato a Treviso il 9 settembre 1954 e da qualche anno ha lasciato l'insegnamento nella scuola media. Collabora da lungo tempo con svariati mensili occupandosi prevalentemente di argomenti di carattere storico. Ha inoltre al suo attivo diversi servizi fotografici per le maggiori testate nazionali di automobilismo storico ed é stato addetto stampa in diverse manifestazioni internazionali del settore. Fa parte del direttivo dell'Unitre Mogliano Veneto e da almeno un ventennio svolge conferenze per questa associazione e per l'Alliance Française di Treviso.

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