È di questi giorni la notizia che si è chiuso positivamente il contenzioso del comune, a seguito del fallimento della società partecipata SPL. Una conseguenza pratica sarà che l’ex Centro Giovani nel parco Primavera rientrerà in pieno possesso della comunità moglianese. A questo punto si riaprono le aspettative per il recupero e l’utilizzo adeguato dei locali, opportunamente sottratti dal degrado. Le voci parlano genericamente di una futura destinazione d’uso per i giovani e le famiglie.
A questo punto si delinea come proponibile la collocazione, proprio sulla medesima area, di un moderno fabbricato multiuso che abbia come cuore la nuova Biblioteca civica, magari integrata da una sala capiente auditorium che manca alla città, sull’esempio della biblioteca di Montebelluna. Credo che a vantaggio di questa ipotesi concorrano diversi elementi positivi: l’area individuata è facilmente raggiungibile, trovandosi in posizione centrale e con facilità d’accesso. Inoltre presenta due aree parcheggio attigue di rilevanti dimensioni (sia davanti al cimitero che sul lato sud del medesimo).
Come ultima caratteristica, da non sottovalutare, è proprio la irripetibile circostanza che l’ex Centro Giovani si trovi immerso in un parco pubblico che consentirebbe una fruizione versatile degli spazi aperti.
Questa soluzione appare largamente preferibile, rispetto all’angusta situazione a suo tempo prospettata, che prevederebbe di acquisire l’attuale Centro Pastorale per farne un uso di Biblioteca.
L’ipotesi ci sembra alquanto riduttiva, poco in linea con le tendenze che individuano la biblioteca come un luogo di aggregazione multiforme e non un’istituzione statica devoluta al prestito e alla lettura dei libri. Tenuto inoltre conto delle conseguenze che subirebbero inevitabilmente gli impieghi attuali del Centro Pastorale: verrebbero ulteriormente compressi gli spazi destinati alle associazioni e non ultimo priverebbe il Comune, già povero di locali pubblici di incontro, di un’ulteriore sala convegni, alternativa al già insufficiente Centro Sociale.
La creazione di una biblioteca adeguata, in una struttura da erigersi nell’area del ex Centro Giovani, potrebbe trovare anche opportuna copertura finanziaria, per effetto della nuova disponibilità di risorse, liberatesi proprio grazie alla chiusura del procedimento SPL e agli accantonamenti non più necessari. Potrebbe finalmente realizzarsi un progetto tanto atteso, senza le limitazioni di altre frettolose decisioni. Porterà questa buona nuova il 2025?
Trovo senza dubbio positivo aprire un dibattito pubblico sulla biblioteca di Mogliano. Tuttavia a mio parere si dovrebbe partire da cosa si vuole da una biblioteca, piuttosto che dal contenitore . La definizione del progetto di una biblioteca che parta da cosa si intenda per biblioteca, quali siano gli utenti a cui si rivolge, quali servizi dovrebbe fornire, aiuterebbe, a mio avviso, anche a scegliere ‘ubicazione , l’architettura e le dimensioni.
Sono un ex bibliotecario. Senza costringere la gente ad andare a Montebelluna, basterebbe invitarla a conoscere la nuova ala della VEZ, la biblioteca pubblica di Mestre inaugurata lo scorso luglio, un modello di biblioteca pubblica a portata di mano (spazi aperti, sala lettura luminosa, sala conferenze e bar). Oggi i moglianesi per vedere e utilizzare una biblioteca moderna vanno a Marcon, Zero Branco, Preganziol. Concordo che il recupero del fallito Centro Giovani con funzioni di biblioteca potrebbe funzionare, mi chiedo se gli spazi disponibili siano sufficienti. Sarebbe opportuno quindi immaginare la sala a piano terra del Centro Pastorale, con un minimo di adeguamento agli impianti, come utile sala conferenze nei casi in cui si richieda uno spazio adeguato ad ospitare almeno centinaio o più di presenze. Ciò non sapendo se la sala conferenze dell’ex Centro Sociale sarà recuperata. Una discussione pubblica da effettuarsi nei prossimi mesi diventa obbligatoria.