Stamani si sono aperti i lavori di COP 29 a Baku, in Azerbaigian.
COP รจ lโacronimo di Conferenza delle Parti ed รจ il principale summit mondiale sui cambiamenti climatici, in cui i leader globali si dovrebbero riunire per discutere e negoziare azioni concrete volte a contrastare il riscaldamento globale.
Due settimane di incontri serrati e discussioni, unโagenda densa in cui i leader di oltre 190 Paesi si confronteranno su questioni che toccano da vicino la nostra realtร : non solo strategie di mitigazione e adattamento, ma anche la promessa di un sostegno economico ai Paesi che pagano il prezzo piรน alto della crisi climatica.
Una sfida ambiziosa che si gioca su piรน fronti, tra proposte di riduzione delle emissioni, promesse di investimenti verdi e dibattiti sullโenergia del futuro.
Purtroppo, rischia di essere inascoltato lโallarme dellโONU che intima a fare i conti con lโaver superato il tetto dellโaumento di 1,5 gradi della temperatura globale e un 2024 segnalato come lโanno piรน caldo di sempre.
Come per la pace nel mondo, lโONU รจ snobbato.
I grandi del mondo snobberanno la COP 29. Non ci sarร Joe Biden. Mancheranno la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen, il leader francese Emmanuel Macron, quello del Brasile (dove si terrร la prossima COP) Luiz Inacio Lula, lโindiano Narendra Modi, il tedesco Olaf Scholz e il cinese Xi Jinping.
๐๐๐ซ๐ ๐จ๐ ๐ง๐! . . . i maggiori inquinatori del globo non parteciperanno alla conferenza annuale chiamata a salvare la Terra !!
Questa COP, piรน delle precedenti, non รจ solo un impegno formale ma dovrebbe per forza di cose , essere la testimonianza viva di un tentativo di coordinamento globale.
Seguirรณ i lavori attentamente, convinto che ogni dettaglio che emergerร da queste trattative dovrebbe disegnare il cammino che i governi saranno pronti a percorrere, oโฆ a eludere.
Il cambiamento non puรฒ piรน essere rimandato.
Intanto, la nostra Italia, nella 28ยช edizione dellโanno scorso tenutasi in Kuwait, รจ scivolata dal 29ยฐ al 44ยฐ posto nella classifica mondiale delle performance climatiche, perdendo ben 15 posizioni. Un crollo carico di responsabilitร politiche e dovuto soprattutto a un rallentamento nella riduzione delle emissioni di gas serra e a una politica climatica ritenuta gravemente inadeguata. Una bocciatura che evidenzia la distanza tra gli impegni assunti e i risultati reali, ponendo lโItalia in una posizione scomoda tra i Paesi meno virtuosi.
Che difficile vivere in un mondo in cui il pensiero dominante pare sempre piรน uno : โฆ fregarsene !!!
Treviso 13 11 2024 – Grazie di questo contributo…