Davvero consolante la numerosissima partecipazione della cittadinanza moglianese alla serata di confronto dei candidati sindaco presso i locali del Gris del 4 maggio scorso.

Il sindaco uscente Davide Bortolato, Giacomo Nilandi e Giuliana Tochet hanno risposto alle domande preparate dall’Associazione di Quartiere Mazzocco-Torni. Tempo massimo 2 minuti per intervento, senza diritto di replica tra gli intervenuti. Concessi 2 sforamenti jolly di 3 minuti, a scelta di ogni candidato.

La formula prevedeva una pacchetto di domande specifiche riguardanti il quartiere organizzatore ed una serie che investiva le problematiche di tutta la comunità moglianese, fatte pervenire a suo tempo al moderatore della serata.  Il breve tempo a disposizione per ogni risposta ha consentito di fare una panoramica delle competenze di ognuno, ma nella sintesi ha tolto anche le castagne dal fuoco su argomenti dove qualcuno di loro era meno ferrato.

Senza entrare nel merito di argomentazioni di dettaglio, è utile ricordare qualche passaggio qualificante. Per brevità trascuro di citare le consuete richieste di parcheggi condominiali, asfaltature, semafori, dissuasori e manutenzioni utili, ma meno valutabili in termine di confronto tra le posizioni programmatiche dei candidati.

Tutti e tre hanno fatto professione di fede circa l’estensione delle piste ciclabili, anche grazie alla spinta del PNRR europeo.

La costruzione di alloggi pubblici ERP, (alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica) destinati all’assistenza abitativa, o case popolari, sono abitazioni di proprietà pubblica concesse in affitto a persone singole o a famiglie in condizione disagiata. Nel quartiere Mazzocco-Torni da tempo esiste un’area di cinque lotti incompleti. Dai candidati viene precisato che la concentrazione in queste aree di troppe famiglie disagiate rischia di creare dei quartieri ghetto. 

Con tali motivazioni Bortolato afferma che è intenzione di completare le realizzazioni bloccate, ma punta a spostare parte dell’edificabilità di questo genere in altre zone. Sostiene comunque la difficoltà di trovare costruttori disposti a realizzare alloggi analoghi. Testualmente: “le coop. interessate sono tutte fallite”.

Nilandi prende spunto per ribattere che nel proprio programma, consultabile in rete mentre quello dei concorrenti è ancora soltanto affidato alle parole, uno dei capisaldi è proprio la realizzazione di alloggi economico popolari pubblici, anche per consentire alle giovani coppie, o monoreddito come i separati, di poter metter su casa. Infatti, se una consistente componente dei moglianesi è abbiente, resta quasi una metà di cittadini sotto una fascia di reddito critica di 20.000 euro. Ribadisce una carenza: con le nuove concessioni ad edificare si dovevano (e in futuro si dovranno) richiedere ai costruttori, come contropartita, degli appartamenti finalizzati al sociale e non i soliti parcheggi.

La candidata Tochet concorda sulla necessità di tali interventi e puntualizza, collegandosi al problema della sicurezza, per affermare la necessità di avere un vigile di quartiere (il classico Bobby) e servizi culturali di aggregazione come antidoto al degrado.

Proprio in merito alla sicurezza si manifestano anche le posizioni di Bortolato che enuncia gli investimenti fatti, specie in videosorveglianza e le intenzioni: dar vita a una tenenza carabinieri nel comune e provvedere ad aumento dell’organico. Nilandi afferma un principio: i servizi educativi del comune e quelli di polizia debbono essere complementari, possibilmente anche fisicamente attigui (necessaria formazione della polizia e inserimento educatori di strada in quartieri a rischio); i fondi raccolti dalle entrate della polizia urbana debbono comunque essere spesi per la polizia.

Qui le posizioni si avvicinano. Le soluzioni divergono per quanto riguarda le sedi delle associazioni di quartiere, che in alcuni casi sono inesistenti o offrono scarsa possibilità di un utilizzo ampliato come centro culturale.

Tochet vagheggia una casetta “in bioedilizia” per Mazzocco, propone l’uso della casetta del parco Caregaro Negrin per il quartiere centro nord e un affitto degli spazi nell’ex supermercato Nogarin a Campocroce; Bortolato prevede per Mazzocco la destinazione di  uno spazio apposito in occasione delle costruzioni Erp , per il Centro sud prevede la realizzazione di un “cason” nel nuovo parco testé inaugurato a ridosso dell’area ex Cave di Marocco e per Campocroce un ampliamento verso la scuola elementare. Nilandi cerca di tener fede al principio di non esagerare con le edificazioni, quando possibile: è opportuno anche fare convenzioni con enti ecclesiastici per locali oggi vuoti, dove far affluire – oltre alle sedi delle associazioni – anche certi servizi oggi disponibili solo nel centro (Case di quartiere aggregative e di prossimità).

Un altro argomento interessante è quello che riguarda i trasporti dalle frazioni. Si tratta di servizi molto onerosi. Bortolato punta al potenziamento dei collegamenti (Marcon – Mazzocco, Casale -SPZ – Stazione – verso Zero Branco) e quello dei servizi a chiamata (trasporto sociale per anziani e disabili) e la bigliettazione unica MOM – ACTV- FFSS.

Tochet privilegia alternative all’ACTV con pullmini elettrici da periferia a Centro, addirittura ogni 20 minuti. Non è il caso in questo articolo di analizzare la fattibilità economica che lasciamo allo studio della candidata.

Nilandi vuol uscire da una logica strettamente comunale e pensa all’esperienza già messa in pratica in altre realtà: un sistema circolare orario che colleghi i vari comuni vicini, aumentando i servizi di prossimità.

Area ecocentro: si segnalano continui disagi e code di auto che si accumulano in attesa di scaricare. La soluzione di Tochet è quella di un ampliamento. Propone anche di usufruire di camion a bioetanolo,  Bortolato prevede una miglior illuminazione e una corsia di sosta, Nilandi pensa a mettere in rete altri ecocentri con prenotazione e insiste sul fatto che Veritas, il fornitore attuale di servizi, di fatto deve essere messo nella condizione di investire (cosa che non ha fatto da anni). Segnala che anche l’ecomobile, il servizio innovativo inaugurato 7 anni fa dall’amministrazione Carola Arena, va potenziato.

Per quanto riguarda la viabilità, viene chiesto se sia ancora necessario costruire il famigerato “fagiolo”, cioè lo svincolo per alleggerire l’inserimento da via Marignana sul Terraglio. Le risposte dei candidati sono sostanzialmente simili:

Nilandi sottolinea la necessità di un cambiamento di metodo. Anche il Comune di Mogliano, infatti, ha approvato il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile ed il Clima che dovrebbe portare entro il 2030 alla riduzione del 50% delle emissioni di CO2. Dunque si deve incentivare una mobilità più rispettosa dell’ambiente, con minor utilizzo dell’auto (incentivazione mobilità mista). Anche le Assicurazioni Generali, ad esempio, hanno privilegiato lo smart working e si alleggerisce la pressione sul Terraglio. Comunque va trovata una progettazione alternativa meno impattante del devastante “fagiolo”.

Anche Tochet ribadisce la necessità di una soluzione urgente, dato l’ingorgo che si genera al semaforo. Propone la realizzazione una bretella meno impattante. Bortolato ipotizza di realizzare una piccola rotatoria (con abbattimento di una casa di modeste dimensioni).

Ai candidati viene chiesto se sarà realizzata una piscina comunale, in sostituzione di quella rimossa. Tochet polemizza sul fatto che si sarebbe potuta restaurare la precedente, attingendo anche a fondi europei. Suggerisce di valutare la realizzazione di un nuovo impianto presso l’ex San Pancrazio, che intravede come area da rivalutare anche per alloggi economici.

Bortolato dichiara che i costi di realizzazione e gestione di una piscina coperta (6,5 milioni) non sarebbero compatibili, senza un partner privato. Ipotizza una piscina scoperta nel Parco Primavera.

Nilandi è del medesimo avviso circa i costi enormi e nutre dubbi anche per la piscina scoperta, in assenza di coperture finanziarie che vanno ricercate in nuovi partner, per non penalizzare altri investimenti più utili alla comunità.

Il parco della Biodiversità alle Ex Cave di Marocco: Bortolato sostiene che l’area è stata inclusa nel Master Plan e che solleciterà l’accordo con i possessori dell’area (con concessione di 65.ooo m3 di edificabilità). Sostiene che forse, oggi, è più ammorbidita la posizione intransigente del proprietario, visto che anche le Generali hanno una minore frequentazione di ospiti da alloggiare. Probabilmente fa riferimento all’hotel e alle residenze  a suo tempo previste. La sua amministrazione ha dichiarato biotopo tutta l’area ex Cave. Sostiene anche che è stato dato incarico ad un professionista per valutazione di fauna e flora. Quest’ultima affermazione ci risulterebbe strana, o ci manca un aggiornamento, dato che in precedenza lo stesso Sindaco aveva affermato che nessun professionista poteva accedere senza consenso su un’area privata.

Nilandi sostiene che si sia perduto del tempo: è necessario portare comunque avanti la certificazione del territorio delle ex Cave come “area SIC” (Sito di Interesse Comunitario) per aver maggior forza nei confronti del proprietario, circa l’intoccabilità e, dunque, per sancire l’esclusone da mire di valore immobiliare su un’area finalmente tutelata a livello europeo. Lamenta che il tempo inutilmente trascorso rischia, in assenza di manutenzione, di depauperare l’area delle sue preziosità.

La candidata Tochet esibisce un’idea che certo sorprende la platea e preoccupa i naturalisti: immagina di realizzare un parco “ad ingresso limitato a pagamento” dove far affluire visitatori muniti di scarpette minimaliste, per camminare “quasi scalzi” su vialetti tenuti in ordine da volontari “spintanei” (persone obbligate dalle leggi correnti a fornire servizi sociali), attenti comunque a rispettare la biodiversità. È una sua declinazione dei cosiddetti percorsi sensoriali.

Il futuro del Gris: Nilandi chiede che sia fatta chiarezza verso l’Ulss. Attualmente la struttura è in procedura fallimentare con contratto d’affitto per circa 2 anni. È una pratica da prendere in mano, per evitare di perdere questo bene che è un patrimonio della comunità moglianese.

Tochet: non dobbiamo veder nero. Si prospetterebbe la possibilità, dopo i 2 anni, di realizzare un Polo autistico regionale, favorendo le pratiche per alleggerire la posizione debitoria dell’IPAB.

Bortolato è sulla stessa linea. Se cesseranno tra 2 anni alcuni servizi, continueranno a rimanere altri che non troverebbero posto altrove (psicologo e servizi sociali). Concorda di ampliare il polo autistico ed è necessario continuare a gestire, potenziandola, la casa di riposo annessa alla struttura.

Ai candidati viene richiesto se abbiano un progetto contro la denatalità; fermo restando le iniziative a livello statale, i candidati si impegnano:

Bortolato con l’abbattimento di tariffe alle famiglie con figli, politica abitativa, e convenzioni con istituti scolastici, dato che perdiamo ogni anno nel comune mezza classe primaria.

Tochet ribadisce che oggi Mogliano è cara e vanno incentivati nidi aziendali o familiari.

Nilandi: chi ha un figlio spende mediamente 600 euro al mese in più. Obiettivo: avere entro 5 anni un posto in asilo nido per tutti i nati. Prevede incentivazione investimenti nei PEEP e la definizione di contratti a canone concordato con garanzia prestata dal comune stesso.

Ancora in tema di sicurezza: Tochet ha un’esperienza nelle problematiche sociali. Per le aree degradate ribadisce, oltre all’istituzione del vigile di quartiere, che gli affitti per i militari in servizio sono troppo cari e bisogna trovare la forma per alleggerirli, in modo da assicurare una presenza nelle 24h. Inoltre vede nei momenti di convivialità e negli eventi un modo per far vivere la città e contrastare episodi delinquenziali. Bortolato: indica il completamento della videosorveglianza e controllo di vicinato. Sostiene che la spesa di Mogliano per sicurezza, a confronto di altri comuni, è addirittura troppo alta. Nilandi: è necessario nuovo personale, ma soprattutto occorre pensare a politiche di integrazione per evitare la formazione di ghetti. La prevenzione è preferibile che rincorrere la devianza, così come sono importanti i controlli di vicinato. Dunque largo a politiche di integrazione. Come complemento, intende utile promuovere anche delle convenzioni facoltative, per i cittadini che intendano fruirne (con gli istituti di vigilanza).

A questo punto si innesta la problematica della cittadella della Sicurezza. Nilandi contesta la scelta dell’amministrazione uscente: no all’insediamento sul Terraglio dei supermercati Visotto (area Nigi) in cambio della nuova sede dei servizi di sicurezza. Non è ammesso di continuare con questo metodo di scambio che danneggia la comunità, già sovra coperta da strutture simili, per una popolazione che non incrementa e togliendo occasioni ai commercianti locali. Bortolato difende la sua scelta, ribadendo i vantaggi di togliere dal degrado l’edificio preesistente, senza consumare nuovo suolo.

La metropolitana di superficie: Tochet sostiene che i moglianesi si sentono trevigiani e non sono particolarmente interessati ad avvicinarsi ai veneziani. Dunque non vede l’utilità della metropolitana. Invece Bortolato ritiene che sarebbe opportuna anche una convenzione per coloro che si rechino all’ospedale all’Angelo di Mestre. Anche Nilandi ritiene di dover superare i campanilismi: oramai il territorio che ci riguarda è lo spazio tra Pd, Ve, Tv. Abbiamo sprecato l’occasione del PNRR che consentiva investimenti per zone molto urbanizzate come la nostra. In futuro confida che ci saranno altre opportunità e vanno mosse tutte le pedine che possono portare a realizzare i collegamenti.

La perdita del suolo fertile: Nilandi, come già riferito, dice basta a supermercati e poli logistici. Per il residenziale: la crescita di popolazione non è proporzionata alla crescita del mercato immobiliare. Bisogna puntare al riuso e ristrutturazione degli edifici. La città va ai cittadini e non agli speculatori.

Tochet è fondamentalmente d’accordo e aggiunge che intenderebbe imporre la ripiantumazione di un albero per ogni pianta abbattuta, anche dai privati. Sostiene la necessità di una maggior cura del verde urbano e manutenzione dei fossati e tubazioni.

Bortolato ribadisce che il Pat è stato rispettoso. Nel Nigi non c’è consumo di suolo, come per l’ex Essicatoio. Non si prevedono poli logistici e le cubature del costruibile nel Comune sono state ridotte. Anche per l’ex fabbrica lungo il fiume Zero, che dopo l’abbattimento diventerà area residenziale, viene ridotta la cubatura edificabile ed allontanata la costruzione dall’alveo.

Ruolo delle associazioni: Tochet sostiene che è necessario farle uscire dal mero ruolo di associazioni tagliatrici d’erba per dar valore alle proposte decentrate. Anche Bortolato è dello stesso avviso, fermo restando che i regolamenti impediscono di trasformarli, com’erano una volta, in enti decisionali. Si potranno potenziare i pareri delle associazioni.

Nilandi: purtroppo le Associazioni sono state di fatto privatizzate per scelta politica ed è necessario riformare i regolamenti per ridare loro vigore, almeno con pareri consultivi obbligatori che la legge non impedisce. Altrimenti si assisterà ad un definitivo decadimento, come dimostra la difficoltà a formulare delle liste di interessati a candidarsi nei quartieri.

Il passante verde e le barriere acustiche poco funzionali: Bortolato conferma che gli sbarramenti a suo tempo installati sono obsoleti e ne deriva l’impegno a sollecitare Cav (Concessioni Autostradali Venete) a intervenire, in particolare per Campocroce. Tochet è sulla stessa linea.

Nilandi integra contestando il mancato rispetto degli accordi da parte di CAV che l’aveva definito “Passante verde”. Si impegna a bussare con forza la porta del gestore autostradale per pretendere gli interventi necessari (piantumazioni di mitigazione e barriere efficienti).

Un’ultima domanda riguarda l’impegno verso il sociale. Giuliana Tochet, che fino a qualche tempo fa ricopriva proprio il ruolo di assessore nella giunta Bortolato, afferma che si tratta del suo specifico cavallo di battaglia, essendosi impegnata da almeno quindici anni in tale ambito. Ritiene che la trasformazione delle Ussl in Asl comporterà la delega ai comuni per l’erogazione di servizi sociali non sanitari e prevede la necessità di un maggior impegno.

Nilandi sostiene che la giunta attuale abbia tagliato interi capitoli dalla spesa sociale e che non siano stati rimpinguati se non per la componente inflazionistica. Alla luce dell’esigenza di sostenere le famiglie e specie quelle giovani, prevede una maggior devoluzione delle spese a tale titolo. Sull’onda di tale argomentazione ritiene che spendere alcune decine di migliaia di euro per luminarie sia un insulto a chi ha bisogno. A questa posizione Bortolato ribatte che, secondo i suoi calcoli, la spesa sociale è passata al 17% nel bilancio (da un precedente 15,5%). Dunque ritiene di continuare ad investire, per esempio per la realizzazione di cohousing.

In queste battute preelettorali, vuoi per scelta dei temi che per tempo a disposizione, sono assenti altre domande specifiche ai candidati e l’interlocuzione con la cittadinanza presente, molto utile a inquadrare le affermazioni fatte. Tra i temi nemmeno sfiorati, per esempio quelli che riguardano la vivacità culturale della cittadina. Sappiamo che, se ben orientata, è anch’essa portatrice di benessere economico e di frequentazione, oltre che di rivalutazione sociale. Attendiamo dunque altre occasioni per sentir parlare di sviluppo turistico, di biblioteca, di iniziative verso i giovani e in generale di prospettive che non riguardino solo la manutenzione ordinaria del territorio.

Roberto Masiero
Roberto Masiero è nato da genitori veneti e cresciuto a Bolzano, in anni in cui era forte la tensione tra popolazioni di diversa estrazione linguistica. Risiede nel trevigiano e nel corso della sua vita ha coltivato una vera avversione per ogni forma di pregiudizio. Tra le sue principali pubblicazioni: la raccolta di racconti Una notte di niente, i romanzi Mistero animato, La strana distanza dei nostri abbracci, L’illusione che non basta, Dragan l’imperdonabile e Il mite caprone rosso. Vita breve di norbert c.kaser.

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